Con la piccola Trident 660 Triumph entra nel segmento delle naked entry level. Lo fa ovviamente a modo suo, ovvero con un motore a tre cilindri di derivazione Street Triple. Il design - frutto di una matita italiana - mixa linee moderne e retrò, buona la dotazione tecnologica e ciclistica.
Marca / Modello | Triumph Trident 660 |
Prezzi a partire da: | 8.395 € |
Omologazione: | Euro5 |
Valutazione Media: |
Dotazione: nel segmento è quella che offre la migliore dotazione tecnologica
Dinamica di guida: rispetto ad alcune rivali ha quasi il sapore di "moto di segmento superiore", bella da guidare nei tratti tutti curve
Motore: una soluzione che accontenta chi vuole la coppia subito, ma anche chi ama tirare le marce
Sospensione posteriore: forse troppo rigida nella taratura di serie, sul pavé sconnesso fa soffrire
Spazio per il passeggero: il design batte la praticità, per il passeggero lo spazio è ridotto ai minimi termini
Una sola versione, dunque la scelta è limitata. Per avere il massimo della tecnologia bisogna aggiungere il Triumph Shift Assist, rapido nelle cambiate sia a scendere, sia a salire di marcia
Nera con logo bianco, ma anche grigio canna di fucile con dettagli rossi sono le due su cui puntare
Modello | 2021 | 2020 | 2019 | 2018 | 2017 | 2016 | 2015 | 2014 |
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6.100 | - | - | - | - | - | - | - |
Disegnata da Rodolfo Frascoli, la Triumph Trident mixa le due anime del marchio inglese: la modernità della gamma roadster (in cui si inserice) con richiami vintage come il faro tondo anteriore o la forma del serbatoio. Le dimensioni compatte fanno il paio con un peso davvero contenuto (189 kg odm), indubbiamente una buona notizia considerando che la Trident punta ad essere amichevole con chi ha poca esperienza. Il motore a 3 cilindri è un esclusiva nella sua categoria e prometti di unire i lati positivi di bicilindrici e quadricilindrici. La scheda tecnica dichiara 81 CV e 64 Nm di coppia, dati da vertice di categoria. La ciclistica, seppur semplice nella componentistica è ottima mentre a livello tecnogicio non ha rivali: ride by wire, riding mode, connettività e controllo di trazione
Il manubrio vicino al busto comporta una posizione di guida abbastanza eretta che non affatica nel quotidiano, seppur in tangenziali e autostrade si rimanga molto esposti all’aria. La vita da vespa e la sella a soli 805 mm da terra permettono a tutti di toccare facilmente il terreno con la pianta del piede. La roadster inglese grazie alle misure compatte e all’erogazione lineare del suo “triple” non mette mai in imbarazzo, proprio come ci si aspetterebbe da una moto entry level. L’equilibrio la fa da padrone, e la Triumph Trident fa dell’equilibrio il suo punto forte. Le sospensioni hanno una taratura a metà tra lo sportivo e il confortevole, l’impianto frenante, seppure non spicchi per modulabilità, ha la potenza necessaria per farle perdere velocità in un fazzoletto. Il motore non delude le aspettative: pronto ai bassi (seppure il CP2 di Yamaha si fa preferire in questo frangente) e vigoroso fino alla zona rossa. Semplici ma efficaci gli aiuti alla guida, così come sono ben distanziati i due riding mode