La Triumph Rocket III è una moto esagerata in tutti i sensi. Motore più grande e con maggior coppia su una moto prodotta in serie, gomma posteriore da TIR e stile e finiture al top. Costa tanto, ma non passerete inosservati
Marca / Modello | Triumph Rocket III |
Prezzi a partire da: | 24.495 € |
Omologazione: | Euro5 |
Valutazione Media: |
Finiture: Curatissima, forse la migliore Triumph in quanto a cura del dettaglio
Motore: Un portento di coppia, reso gestibile dall'elettronica
Protezione aerodinamica: Risicata, sia in versione R, sia sulla GT
Prezzo: Non alla portata di tutti
La R è più appariscente e divertente da guidare, la GT se amate fare tanta strada, la posizione di guida più comoda lo permette
Nera o rossa
Modello | 2021 | 2020 | 2019 | 2018 | 2017 | 2016 | 2015 | 2014 |
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17.800 | 17.000 | 15.300 | - | - | - | - | - | |
17.200 | 16.400 | 14.800 | - | - | - | - | - |
Curatissima nelle finiture, come Triumph ci ha abituato, rispetto alle vecchie Rocket ha un design più moderno ma sempre il linea con il mondo Cruiser. La versione R ha pedane centrali e una posizione di guida più attiva, la GT, invece, punta al confort. Il motore è un 3 cilindri in linea da 2.458 cc, 167 CV a 6.000 giri/min e 221 Nm di coppia massima a 4.000 giri/min. Non manca una ricca dotazione elettronica che aiuta nella gestione di questa bestiona: 4 riding mode, piattaforma inerziale con ABS e Traction Control cornering, tutto personalizzabile attraverso un pratico e leggibile display TFT dotato di connettività Bluetooth. Il peso è importante, 294 kg, ma ci sono freni ben dimensionati, doppio disco da 320 mm davanti, disco da ben 300 mm dietro morsi da pinze a 4 pistoncini. Infine, le ruote hanno cerchi in lega leggera a 20 razze e calzano pneumatici Avon Cobra Chrome 150/80-17” davanti e 240/50-16” dietro.
La Rocket non è una moto adatta a tutti, darle del lei, specialmente sulle prime, è quasi d’obbligo. Una volta prese le misure, però, si nota l’ottimo lavoro svolto dagli ingegneri Triumph, a modo suo la Rocket si guida davvero bene. La Route 66 è il suo posto ideale, ma non sfigurerebbe nemmeno in quelle strade europee con curvoni a lungo raggio da raccordare con precisione facendo affidamento sull’ottimo appoggio offerto dalle gomme XXL. Nel misto stretto fatica, così come sull’asfalto sconnesso, dove il monoammortizzatore trasmette in maniera decisamente brusca le asperità dritte dritte alla schiena del pilota. La posizione di guida e la sella comoda permettono di percorrere tanta strada, peccato che il parabrezza ripari davvero pochissimo. Il motore è il punto forte: spinge fortissimo, un'esperienza da provare