PRO: è una moto pronto gara, motore infinito CONTRO: troppo puntata sull'avantreno
EMOZIONI RACING Se cercate emozioni da Moto GP in miniatura potete scegliere solo lei. In sella alla R6 ci si sente piloti veri. È una vera racing targata che non lascia niente al compromesso. Anche il rumore è roba da racer pura: quando tiri le marce, sotto il mento la sinfonia dei cornetti variabili inebria chiunque, anche se alla lunga può anche diventare fastidiosa.
GUIDA ESTREMA Estrema lo è anche nella guida, la Yamahina. Gli aggiornamenti ciclistici ricevuti dall'ultima versione l'hanno resa se possibile ancora più estrema. La R6 punta l'asfalto, carica l'avantreno come non mai e il risultato è una guida specialistica (siamo al limite per un utilizzo normale) che richiede un minimo di apprendistato prima che il pilota entri a briglia sciolta. La sua guida tutta sull'anteriore, infatti, non piace a tutti, soprattutto a chi è abituato ad avere reazioni diverse negli ingressi in curva.
PRENDETE CONFIDENZA Così. all'inizio con la R6 si guida un po' "sulle uova" occorre qualche giro per prenderci la mano e capire che il davanti non ti molla. Allora inizi a godere di una ciclistica già pronta per la pista, con un telaio molto rigido e sospensioni di altissimo livello, apparentemente già settate dalla fabbrica per fare la superpole. La frenata è nella media (quindi ottima) ma non eccelle. In ogni caso nemmeno si vorrebbe di più visto che il tanto carico sull'anteriore significa anche avere un posteriore molto leggero che innesca coreografiche spazzolate in ingresso di curva.
EROGAZIONE SUPER Ottimo il quattro cilindri, la coppia non è ancora a livello dei migliori ma rispetto alla precedente edizione la Sportiva di Iwata ha guadagnato tantissimo, merito anche dell'aspirazione a lunghezza variabile che accorda il motore perfettamente ai bassi e agli alti regimi. Così l'ampiezza di erogazione utile è in assoluto la più ampia di tutte, piena sotto e forsennata in alto la R6 ha un motore da dieci e lode.