A FAVORE: prestazioni e tiro del motore, leggerezzaCONTRO: baricentro alto, scomoda su stradaDati rilevati con GPSMiglior giro: 58,3Ideal Time: 57,6Velocità massima: 202 km/h
PRIMA AD HONOREM Virtualmente condivide il gradino più alto del podio con la Kawasaki perché la nuova Daytona è riuscita a rintuzzare gli attacchi della concorrenza con aggiornamenti che l'hanno resta ancora più competitiva. Un motore fantastico, perfetto ad ogni regime, che allunga ancora di più di prima ma soprattutto una forcella decisamente più scorrevole ed efficace rendono la Daytona un vero missile in pista.
LA PIÙ RAPIDA IDEALMENTEL'ideal time migliore di tutte la dice lunga sulle potenzialità della 675 inglese, che non la spunta sul giro veloce solo per la difficoltà leggermente superiore da parte del pilota di unire alla perfezione ciascuna sezione del circuito, come riesce ad esempio alla Kawa.La Daytona insomma è realmente efficace, ha un potenziale elevatissimo, ma è leggermente più complicata da sfruttare rispetto alla Kawasaki.
PIÙ FISICAAlta di baricentro e piuttosto "puntata" sul davanti ha una velocità impressionante nella discesa in piega, ma non è altrettanto rapida nei cambi di direzione dove, proprio per la sua ciclistica e per la sua posizione di guida estrema, (sella alta, manubri bassi e piuttosto chiusi)richiede un maggiore impegno fisico per poter essere violentata nei "pif paf".
TRE MEGLIO DI QUATTRO Il motore in compenso è il migliore di tutti: avevamo già elogiato in passato il tre cilindri di Hinckley e continuiamo a farlo anche per questa versione, che si conferma un motore di altissimo livello.Ha tanta potenza il tre cilindri inglese, e una pienezza di erogazione che gli altri si sognano, in certe curve ti lascia anche la possibilità di scelta, se ti piace scorrere puoi lasciare una marcia in più che tanto ti porta fuori lo stesso.
DOPPIA SCELTA Se invece sei di quelli che "spigolano" di più e preferisci un po' di freno motore in più, puoi tenere una marcia inferiore e dare gas presto, che tanto coppia ce n'è da vendere e l'allungo basta e avanza. Un motore davvero completo che manca solo della frizione antisaltellamento,di cui però francamente non si sente l'esigenza perché in staccata le Triumph tiene perfettamente la linea. Su strada il tre cilindri di Hinckley fa la differenza per tiro ed erogazione. Si usa poco il cambio (migliorato ma non ancora all'altezza dei migliori concorrenti) e si va fortissimo; peccato che la posizione di guida decisamente troppo costrittiva stanchi troppo in fretta chi la guida, caricando troppo polsi e collo. Se però siete disposti a fare dei sacrifici...