Evoluzione dell'RV 90 degli anni settanta, il piccolo Van Van 125 si propone come mezzo alternativo non solo all'auto, ma soprattutto allo scooter. Perfetta prima moto, il Van Van è comodo, leggero e il motore è affidabile. Solo il prezzo fa storcere il naso: 3.648 euro sono forse un po' troppi per un mezzo semplice semplice.
I BEI TEMPI Guardare la Suzuki Van Van è come fare un tuffo nel passato, quando in sella alla moto non si voleva fare solo colpo e sfoggiare più cavalli possibili, ma anche "vagabondare" con chitarra, sacco a pelo e fidanzata. Direzione parchi, boschi e spiagge libere, tanto con i pneumatici ciccioni e "unghiati" non faceva differenza; era il tempo delle scrambler, e il Van Van si faceva chiamare RV 90, il motore era un fumosissimo due tempi e la sella era lunga e sottile.
A VOLTE RITORNANO Altri tempi, ma il Van Van è rimasto quello che è, uno scrambler puro e duro, stoico nella sua essenzialità e praticità d'uso, oggi più in forma che mai, cresciuto e pulito nel motore così come nel fisico, con una sella più ampia e accogliente di prima e un serbatoio più capiente. Non di molto, perché il Van Van 125 "tiene" solo sette litri e mezzo, più che sufficienti però per girare una settimana senza fermarsi a fare il "rabbocco".
LA DIVERSITÀ SI PAGA Un bel risparmio di tempo e soprattutto di denaro, che va a compensare un prezzo non proprio "favorevole": 3.648 euro, occhio e croce gli stessi che servono per portarsi nel box uno scooterone 125, senza dubbio molto più pratico e confortevole del Van Van, che dalla sua sfoggia però una personalità non comune, forte e sbarazzina.
POCO "OFF" Perché non si può certo dire che il Van Van non sia simpatico, tutto magrino ma con le gommone extra-large e tassellate. Non troppo tassellate, però, per meglio adattarsi all'uso quotidiano, fatto di routine casa-ufficio-scuola, che scorre sull'asfalto, quasi mai in "off-road" (non è un caso che manca qualsiasi tipo di protezione per il motore) se non per andare a funghi.
LO METTI DOVE VUOI O al mare, perché no. Piccolo e leggero com'è, il "ruote ciccie" della Suzuki è perfetto per stare appollaiato dietro al camper di famiglia al posto delle bici, o per passeggiare sul lungo mare; oppure da lasciare su in baita, buono per girarci tra i boschi col cane.
BUONA PER TUTTI Una motoretta buona per tutto e soprattutto per tutti. Manubrio larghissimo a "corna di bue", ampio angolo di sterzo, corpo affusolato e basso, sella alta solo 770 mm (uno scherzo toccare con entrambi i piedi) e 117 chili dichiarati a secco sono tutti componenti che rendono il Van Van una moto facile e maneggevole da fermi e in movimento.
CONSUMA POCO Il motore poi è di quelli facili che non spaventano e che, anzi, lo si vorrebbe con po' di verve in più perché con i suoi 11,8 cv per di più a 9500 giri (per avere qualche effetto le marce bisogna tirarle per bene, con la coppia massima di 9,8 Nm a 7700 giri) il Van Van è perfetto per chi si fa "scivolare" di dosso il traffico, un po' meno per chi ha nel polso destro il ritmo sfrenato degli "stop&go" cittadini.
QUATTRO TEMPI Tutta colpa della configurazione quattro tempi che su di un centoventicinque toglie potenza ma porta benefici eco-ambientali (il Van Van è Euro-2) e della coppia di ruotoni ben "spallati" (130/80-18"; 180/80-14") che non fanno altro che aumentare l'attrito con l'asfalto, ma non impediscono al piccolo Van Van di mantenere i consumi sempre intorno ai 25 km/lt, anche dandoci dentro col gas e il cambio.
CAMBIATA FACILE Cambio che, considerata l'età del propulsore non si comporta affatto male: un po' impreciso nel passaggio tra la prima e la seconda e nel mettere la sesta (più che altro per la corsa lunga della cambiata) mentre tende a indurirsi con l'uso frequente che semafori e traffico impongono a un Van Van per altro poco dotato di motore. Se si sbaglia marcia la si paga tutta: lo scramblerino della Suzuki fatica a salire di giri e giocare di frizione per non cambiare non fa altro che mettere sotto sforzo la debole frizione e peggiorare la fluidità del cambio. In poche parole, il cambio si fa duro e la frizione rumoreggia nello stacco.
MACINA CHILOMETRI A parte il cambio, però, il Van Van è un instancabile macinatore di chilometri e il "cuore" non sente affatto il peso degli anni, batte con ritmo costante anche quando gli chiedi tutto quello che ha (praticamente sempre). Ai semafori non è un portento, nei primi metri si fatica a tenere la ruota anche dei più briosi cinquantini "sbloccati", ma se si gioca di prepotenza con gas e cambio si riesce anche a evitare la figuraccia: basta solo darle il tempo di tirar fuori l'orgoglio da moto vera e il Van Van diventa anche un mezzo a suo modo rapido e divertente per spostarsi nel traffico cittadino.
CORPO SANO La ciclistica è di quelle tradizionali, nessuna soluzione all'avanguardia, ma con tutto quel che serve e ben tarato. Forcella e ammortizzatore fanno degnamente il loro duro lavoro, il Van Van non soffre sullo sconnesso grazie anche alla sella e alle ruotone che aiutano a filtrare anche i colpi più duri, mentre alla stabilità ci pensa la ruota da 18" davanti, retaggio del passato fuoristradista che non dispiace anche su asfalto.
SI FA GUIDARE Solo l'avantreno non dà sempre il giusto feeling, per via di una distribuzione dei pesi di tipo scooteristico (quindi più sul posteriore) che fa percepire l'avantreno sempre un po' leggerino. Ma una volta prese le misure ci si accorge che il Van Van non è meno sicuro di tanti altri mezzi "tutta plastica", anzi. In curva è piuttosto preciso e scende in piega in modo progressivo, mentre l'appoggio in curva dei pneumatici è più che buono nonostante il "taglio" off-road che impone solo un po' più di accortezza sul bagnato (fidarsi è bene, non fidarsi è meglio).
FRENATA ONESTA Più che discreto il funzionamento del freno a disco per modularità e per "morsa" e solo sufficiente il tamburo dietro, ma entrambi più che sufficienti per tenere a bada la poca cavalleria del Van Van. A proposito, visto che Suzuki ha deciso di non importare più la carinissima TU 250, non sarebbe male un bel Van Van motorizzato duemmezzo, buono per andare anche in tangenziale e risparmiare qualcosa sull'assicurazione.
EASY RIDER Per i più avventurieri ci si può anche arrischiare a mettere il faro fuori dalle mura cittadine, sulle lunghe statali nostrane. La piccola giapponese non è una che corre (il massimo visto sono stati i 100 scarsi indicati) non protegge tanto dall'aria e per questo gli piace passeggiare, magari con la tenda sul comodo portapacchi e il sacco a pelo ancorato sul faro alla "easy rider". Un bel panorama, due chiacchiere con la passeggera (la sellona è comodissima e spaziosa) e guida in pieno relax: questo è il Suzuki Van Van 125.