A FAVORE: motore strepitoso, posizione di guidaCONTRO: Impostazione un po' seduta, fatica a mantenere la linea impostata, maneggevolezza peggiorata rispetto al modello precedente.
La Gixxer direi che la conosco piuttosto bene ma per questa K7 mi pare che gli ingegneri di Hamamatsu siano andati in due direzioni. Da una parte un motore ancor più esagerato che in passato (senza dubbio il migliore di tutti per erogazione, visto che ai medi le suona a tutti e quanto a cavalli è secondo di poco solo alla MV) con la chicca della tripla mappatura.
Dall'altra la ciclistica si è fatta meno aggressiva. Le quote leggermente più aperte e il peso lievitato in modo considerevole la rendono meno svelta che in passato, richiedendo in maggiore lavoro di fisico per inserirla e soprattutto per farle cambiare direzione in fretta. Inoltre, la Gixxer ha mostrato anche di fare un po' fatica a mantenere la linea impostata richiedendo, come già avevamo fatto alla presentazione in Australia, un piccolo intervento alla forcella che la aiuti ad abbassare un po' il muso per chiudere meglio le curve.
A Monza la Gixxer fa valere, al solito, un motore strepitoso, i bassi-medi regimi sono ancora il riferimento assoluto della categoria e anche se l'allungo pare leggermente smussato rispetto a prima per me questo quattro cilindri resta il migliore del lotto per prestazioni complessive e per il modo in cui le mette a disposizione del pilota. del resto basta vedere l'estrema linearità delle sue curve di potenza e coppia per rendersene conto.
L'assetto è sempre il solito di Suzuki per cui molto comodo anche per andare su strada e con una protezione aerodinamica più che discreta, ma con pedane per me un po' troppo avanti quando si spinge in pista. Frenata, al solito ottima, così come l'antisaltellamento che si dimostra di alto livello.
Il momento
del cambio dei cerchi
tra le 2 SuzukiChiudiamo con una nota negativa, la protagonista dell'inconveniente tecnico citato all'inizio dell'articolo è lei, che si è presentata a Monza con l'ammortizzatore scoppiato. In nostro aiuto è venuto Francesco Paolillo di MOTO.IT che ha messo a disposizione la loro moto in prova per consetirci di terminare il test nelle migliori condizioni (dopo aver cambiato i cerchi per usare le stesse gomme). Un grazie a lui per la disponibilità dimostrata.
LA PROVA DEL BANCO