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Prova | Cool Factor

Triumph Trident 660: non chiamatela entry level! La prova video


Avatar di Michele Perrino, il 05/05/23

1 anno fa - Il Cool Factor della Triumph Trident? Il rapporto qualità-prezzo. Prova video

Triumph Trident 660 è una entry level, ma per qualità e dotazioni si presta bene a fare la "grande". Cool Factor e prova video

Ci sono moto fatte per iniziare a muovere i primi passi in sella e altre, più evolute, che ben si prestano a essere la moto adulta, definitiva. Meno facile però è trovare una moto guidabile con patente A2, che non costi una fortuna, capace di accompagnarci anche negli anni successivi. Triumph Trident 660 è una moto giovane, facile, ma capace di trasmettere sensazioni da grande, il tutto a un prezzo davvero competitivo. Il Cool Factor della piccola 3 cilindri inglese è il rapporto qualità-prezzo!

Triumph Trident 660Triumph Trident 660

DESIGN E FINITURE

Un faro tondo che sa di classico e un codino bello corto che ne enfatizza la compattezza. La Trident è bella da vedere ed è ben fatta, con colori che catturano lo sguardo e dettagli curati. Non ci sono cavi fuori posto, mentre blocchetti e schermo TFT sono belli e piacevoli da utilizzare. La moto della mia prova, però, non è di serie al 100%: optional è la livrea Matt Jet Black/Matt Silver Ice (100 euro), così come il mini cupolino (170 euro), le maniglie del passeggero (177 euro) e il Triumph Shift Assist (367 euro), il cambio elettronico. Particolari che aggiungono qualcosa ma non fanno la differenza in modo sostanziale rispetto alla versione standard: questo per dire che anche così come esce dalla fabbrica la piccolina di Hinckley è fatta bene e piace, al pubblico giovane e – a parer mio – anche a quello un po' più maturo.

MOTORE ED ELETTRONICA

Nonostante il segmento cui appartiene la Trident sia a tutti gli effetti quello delle naked entry level, già studiando un po' la scheda tecnica si può intuire quanto l'offerta sia ricca. A piena potenza il 3 cilindri in linea da 660 cc eroga 81 CV a 10.250 giri/min e 64 Nm a 6.250 giri/min. Il cambio a 6 rapporti è abbinato a una frizione con sistema antisaltellamento e, se non bastasse, c'è anche una dotazione elettronica assolutamente ricca per una entry level: comando del gas ride-by-wire, due riding mode – Road e Rain – e traction control disinseribile, il tutto gestibile attraverso il TFT, mentre la connettività è un optional da circa 270 euro.

Triumph Trident 660: il display TFTTriumph Trident 660: il display TFT

CICLISTICA

Alla voce ciclistica la Triumph Trident 660 non sfodera nulla di straordinario, ma c'è tanta sostanza. Al telaio tubolare in acciaio – dello stesso materiale è anche il forcellone bibraccio – sono abbinate sospensioni Showa, una forcella da 41 mm a steli rovesciati SFF con funzioni separate e un monoammortizzatore regolabile nel precarico. A frenare l'impeto della 3 cilindri ci pensa l'impianto frenante Nissin, con il doppio disco anteriore da 310 mm morso da pinze assiali a 2 pistoncini e il disco posteriore da 255 mm con pinza a singolo pistoncino. I cerchi, in lega di alluminio, ospitano pneumatici 120/70 e 180/55 Michelin Road 5.

PROVA

Se a vederla da fuori sembra piccolina, una volta in sella – a 805 mm da terra – la sensazione iniziale trova conferma: la Trident trasmette leggerezza e compattezza, con le gambe che toccano terra facilmente – dai miei 180 cm sono flesse, con le suole che toccano bene il terreno – e il manubrio che risulta vicino, sebbene le leve siano leggermente protese in avanti (cosa che favorisce una posizione leggermente caricata sul manubrio). Le pedane non sono particolarmente arretrate ma sono discretamente rialzate, con le gambe che si rannicchiano un po', trovando però spazio negli ottimi incavi lungo il serbatoio: quest'ultimo è bello stretto al cavallo, quindi facile da stringere, a tutto vantaggio del feeling con la moto. 

Triumph Trident 660: la provaTriumph Trident 660: la prova

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IN MOVIMENTO Compatta e leggera da fermo – 1.401 mm di interasse e 189 kg in ordine di marcia – Trident non cambia registro una volta in azione. Si percepisce da subito facilità e agilità – buono anche il raggio di sterzo – più che stabilità: non che quest'ultima manchi, ma la piccola tre cilindri è più sbilanciata verso la prima. Ciononostante è anche capace di regalare un grande rigore direzionale, precisione nell'impostazione della traiettoria, fedeltà ad andare dritti e veloci al punto di corda: Trident in questo ricorda una naked sportiva, se possibile di una categoria superiore. Merito di una ciclistica frizzante e di gomme dal profilo bello appuntito come le Michelin.

IL PROTAGONISTA Poi, però, arriva lui. Il 3 cilindri è al centro della scena, con la sua proverbiale elasticità – sin da 2.000 giri e forse qualcosa meno – i medi corposi e gli alti caratterizzati dalla voce rauca, aggressiva. È un motore che si fa amare su strada e che stupisce per la capacità di farti utilizzare, a dispetto della cubatura, una marcia in più: dove credi che la terza stia bene, guardi il display e sei in quarta, senza battere ciglio. Il cambio elettronico, optional, non fa altro che aumentare ulteriormente il piacere dell'esperienza: un'unità, quella della Triumph, che funziona molto bene, sbaglia poco – qualche rara gommosità in scalata e un po' di contrasto in salita – rasentando la perfezione. A proposito: tanto divertimento e consumi all'altezza, con 5,3 litri/100 km nel percorso tra città, extraurbano e autostrada che, di pari passo col serbatoio da 14 litri, promettono oltre 260 km con un pieno.

La prova della Triumph Trident 660La prova della Triumph Trident 660

AL PARI Se il motore tira fuori tutta la sua sportività, le sospensioni non ci mettono molto a fare altrettanto. L'assetto non è esasperato, ma certamente è votato a sostenere ritmi brillanti tra le curve, in particolare dietro. La forcella si schiaccia composta sotto il mordente dei freni – attacca morbido l'anteriore, ma poi non fa mancare nulla, mentre il posteriore ha bisogno di essere spremuto ma mette in campo una potenza davvero buona – e il posteriore non molla sotto la verve del brillante tre cilindri. La controparte di questo rigore è che, quando l'asfalto si rovina, la risposta delle sospensioni sporca un po' la guida, in particolare dietro: sulle buche più brutte il mono risulta secco.

CONSERVATIVA Le prestazioni del motore non fanno rimpiangere un aiuto quando si scorre decisi nel misto. Se il funzionamento dell'ABS risulta equilibrato, il controllo di trazione lavora abbastanza silenziosamente ma è comunque conservativo nel suo intervento. Non è raro vedere la spia accendersi quando si esce da una curva con piglio deciso o si tocca la frizione per... avere qualcosa in più, mentre, in particolare in città – sui sampietrini – si attiva in modo deciso, anche sull'asciutto. Proprio in questa circostanza, più che tra le curve, ho intuito quanto il suo funzionamento sia atto a garantire la massima sicurezza al neofita. L'utente avanzato potrebbe dunque trovarlo un po' invasivo, ma niente paura: bastano due click sulla pulsantiera, posta sul blocchetto sinistro, ed è disattivato.

In piega con la Triumph Trident 660In piega con la Triumph Trident 660

UNA PECCA La risposta del motore al comando del gas è vivace – forse per qualche neofita troppo? – ma non c'è un vero e proprio effetto on-off. L'unica vera, piccola pecca di questa 660 sono le vibrazioni: sono quasi sempre presenti, ad alta frequenza, in particolare sul manubrio. Qualche formicolio, insomma, va messo in conto, anche se per fortuna anche durante i trasferimenti a 130 km/h in autostrada non c'è un peggioramento sensibile, il che rende la Trident una discreta viaggiatrice (sempre tenendo conto del segmento).

PREZZO

Triumph Trident 660 è disponibile bianca o nera a 8.395 euro, mentre per quella grigia e rossa, quella arancione e la nera con scritta Triumph in bianco della mia prova ne servono 100 in più. Per portarsi a casa la Trident così com'è quella del servizio, invece, servono circa 800 euro in più, per una cifra di poco superiore i 9.200 euro.

ACCESSORI

Gli accessori ufficiali del catalogo Triumph permettono di rendere molto più ricca la 660 e oltre a quelli montati sulla moto della mia prova, tra i tanti a disposizione, figurano le manopole riscaldabili a 264 euro, il sistema TPMS di monitoraggio della pressione a 302 euro e la ricarica USB a 29 euro. Il kit di depotenziamento, per portarla a 35 kW e quindi renderla guidabile con patente A2, costa 176 euro.


Pubblicato da Michele Perrino, 05/05/2023
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Listino Triumph Trident 660
AllestimentoCV / KwPrezzo
Trident 660 81 / 608.395 €

Per ulteriori informazioni su listino prezzi, caratteristiche e dotazioni della Triumph Trident 660 visita la pagina della scheda di listino.

Scheda, prezzi e dotazioni Triumph Trident 660
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