Le premesse per il successo c’erano tutte: aria da adventure, cilindrata media – quella che accontenta un po’ tutti – buona componentistica, il tutto confezionato e proposto sul mercato ad un prezzo decisamente allettante. Alla Moto Morini X-Cape 650 è bastato poco meno di un anno per passare da promessa a successo di mercato, posizionandosi stabilmente nella top 10 delle immatricolazioni da inizio 2022 a oggi. I segreti del suo successo? Per scoprirli l’ho provata in tutte le situazioni, dal percorso casa-ufficio al giro domenicale, con tanto di divagazione in fuoristrada. Ecco come se l’è cavata.
Moto Morini X-Cape 650: 3/4 anteriore
- Moto Morini X-Cape 650: com’è fatta, finiture, dotazione
- Moto Morini X-Cape 650: come va, pregi e difetti
- Moto Morini X-Cape 650: prezzo e accessori
- Moto Morini X-Cape 650: scheda tecnica
COM’È FATTA
Si sa, spesso il gusto è soggettivo ma posso affermare senza particolare paura di essere smentito che dietro al successo della Moto Morini X-Cape ha il suo peso anche il suo aspetto. Il frontale “impettito” e il serbatoio che si sviluppa verso l’alto ricordano un po’ le bicilindriche dakariane dell’epoca d’oro. Ma per lei non vale l’effetto nostalgia, nessuna antenata a cui ispirarsi, solo la bravura di “matite Made in Italy”.
BEN RIFINITA La grafica tradizionale, quella rossa con dettagli in bianco e nero, ma anche quella bianca con dettagli rossi sono quelle che più impattano e colpiscono lo sguardo, il grigio della moto in prova abbinato con i cerchi a raggi non le rende giustizia, e poi fa notare qualche piccola caduta di stile come gli adesivi non protetti da una mano di vernice trasparente, occhio a non strofinare troppo durante il lavaggio. Questa però è l’unica pecca per una moto davvero ben fatta, sia tenendo conto il segmento e la fascia di prezzo, sia in valori assoluti. Basta guardare a quanti componenti dedicati ci sono: piedini forcella, tappo serbatoio, manopole tutto ha dei richiami o al nome del modello o al brand, e che dire poi dei blocchetti retro illuminati, i sensori per il monitoraggio della pressione degli pneumatici o il display TFT da ben 7 pollici con connettività? Non si vedono certo di frequente su moto “entry level”.
Moto Morini X-Cape 650: gli adesivi non sono protetti da trasparente
BEN MESSA Si dice che bastino 7 secondi per fare una buona prima impressione e, sotto questo punto di vista, la X-Cape ci riesce alla grande, ma per fare in modo che il “rapporto” sia duraturo servono buone basi. La crossover di morini è una entry ma la componentistica utilizzata è tutt’altro che un “primo prezzo” da discount. Il reparto sospensioni è di ottimo livello, la forcella a steli rovesciati da 50 mm è completamente regolabile e griffata Marzocchi, il mono ammortizzatore Kayaba. Per quanto riguarda l’impianto frenante Brembo troviamo 2 dischi da 298 mm all’anteriore e un disco da 255 mm al posteriore sui quali vigila l'ABS – disattivabile – Bosch 9.1. L’altezza della sella da terra è di 845 mm, ma esiste la versione ribassata da 820 mm. I cerchi sono da 19'' davanti e da 17'' dietro, con pneumatici 110/80 e 150/70, mentre il peso è di 213 kg a secco, forse vera nota dolente.
Moto Morini X-Cape 650: luci e ombre per il bicilindrico della Morini
MOTORE TRANQUILLO Il peso viene spostato da un classico (per la categoria) motore bicilindrico da 649 cc, capace di 60 CV a 8.250 giri/min e 56 Nm a 7.000 giri/min in un telaio a traliccio in acciaio. I suoi numeri sono al di sotto di quelli delle rivali di pari cilindrata, è vero, ma non sempre la matematica ha ragione… (non è vero, spesso i numeri dicono la verità, ma la mia avversione alla materia mi fa affermare il contrario). Il TFT e il tasto Mode non vi traggano in inganno, la Morini è molto analogica: niente ride by wire, cruise control o “veri” riding mode, la mappa Off-road è un escamotage per poter disabilitare l’ABS in fuoristrada pur rimanendo omologata Euro5.
COME VA, PREGI E DIFETTI
L’apparenza non inganna, la X-Cape 650 è una crossover che vuole fare l’enduro stradale e lo si nota anche dall’ergonomia. Il manubrio è alto e largo, si impugna quasi meglio quando si sta sulle pedane (i rivestimenti in gomma sono amovibili con una brugola), ma la posizione in sella da seduti è comunque ben studiata. Quest’ultima ha una buona conformazione, snella nel punto giusto e non eccessivamente alta da terra, 84 cm non sono una quota esagerata e permettono anche a me che sono poco più alto di un metro e settanta di toccare con buona facilità. Per i più bassi c’è anche la sella optional alta 820 mm da terra. Ulteriori punti a favore della X-Cape 650 sono la valida accoglienza riservata al passeggero – con maniglioni facili da afferrare e tanto spazio in sella – e la possibilità di regolare la distanza delle leve di frizione e freno.
Moto Morini X-Cape 650
FINTA GRASSA Il peso lo si avverte quando la si muove da ferma o si deve alzarla per togliere il cavalletto, ma basta percorrere pochi metri per farlo sparire per magia o quasi. Il braccio di leva offerto dal manubrio è ottimo e il raggio di sterzata contenuto, questo la rende agile e facile da condurre in città, qui gioca a suo favore anche il DNA da offroader: su buche e tombini si va lisci come l’olio… uno dei motivi per cui nelle metropoli si vedono quasi più maxi enduro che scooter è proprio questo.
ALL’AVVENTURA X-Cape, o all’inglese escape, vuol dire fuga e la crossover della Casa di Trivolzio la voglia di scappare dal traffico te la fa venire eccome. Le carene avvolgenti proteggono bene, il plexi è regolabile in altezza e allontana a dovere i flussi d’aria dal casco, lasciando solo scoperte le spalle, ma per i macina chilometri Morini ne ha realizzato uno più protettivo… peccato per l’assenza del cruise control, altrimenti avrebbe avuto tutto il necessario per essere un’ottima globe trotter low cost. Anche la ciclistica ci mette del suo, specialmente quando c’è da guidare. È, come si dice in gergo, sana, trasmette fiducia nella discesa in piega, premiando la stabilità ma senza compromettere troppo l’agilità nei cambi di direzione. Il set up delle sospensioni è piuttosto morbido, questo fa si che quando l’asfalto non è in buone condizioni – come spesso purtroppo capita qui nel nostro fantastico paese – la moto rimane comunque precisa. I trasferimenti di carico, dunque, sono presenti ma finché si guida in maniera turistica non infastidiscono, chi è più smaliziato può utilizzarli come strumento di guida… oppure può mettere mano alle regolazioni sacrificando un po’ di confort a vantaggio di un rigore maggiore. Anche se, va detto, la X-Cape non è una moto che fa della guida estremamente sportiva il suo pane: la frenata convince di più per modulabilità che per mordente, e poi c’è il motore…
Moto Morini X-Cape 650: con un po' di maestria ve la giocherete con il Wheelie Wednesday
INDOLE PACATA, VOCE “NASALE” La matematica, mio malgrado, ha ragione: il bicilindrico della X-Cape non ha nelle performance il suo punto forte. È elastico, ben rapportato, con il cambio che ha innesti precisi ma dalla corse della leva piuttosto lunga, e pulito nell’erogazione; ma a ben vedere manca un po’ di brio, quel guizzo in più che ti istiga a giocare con la moto, specialmente in fuoristrada, ma a questo ci arriviamo tra poco. In basso è un po’ pigro, migliora ai medi, qui è nel suo range d’utilizzo ottimale, peccato che agli alti ci sia tanta sound e poco allungo. La voce di scarico (che non sarebbe poi così esaltante data la fasatura a 180 °) è coperta da un forte rumore d’aspirazione un po’ come sulle Aprilia 660. Grintoso sì, ma solo nell’aspetto e se gli si tira troppo il collo si “lamenta” emanando vibrazioni.
IN FUORISTRADAIl termine Adventouring che riporta sul codino non è messo lì per caso, la X-Cape 650 è la miglior crossover media (Ténéré e Tuareg con il 21 sono enduro stradali) per divertirsi quando l’asfalto finisce. L’ergonomia, come detto, è molto valida, forse solo un serbatoio più sciancrato e pedane meno sporgenti nella zona del tacco la renderebbero migliore. Anche in off-road la X-Cape convince per la ciclistica e per il suo bilanciamento del peso, la buona risposta delle sospensioni e per la facilità con cui si gestisce l’aderenza. Con la Morini chi ha il giusto manico può anche azzardare qualcosa in più, ma sempre tenendo conto alcune caratteristiche progettuali: il peso non è certo da enduro specialistica, il motore ha poca verve e le sospensioni – seppur valide – hanno escursione limitata… e non c’è un para coppa a tutelare la meccanica da eventuali urti. trà anche spingersi oltre, con due soli limiti: il peso che si fa sentire ben più che su strada e una frizione che tende rapidamente a gonfiare e andare in crisi se sollecitata intensamente.
PREZZO
Moto Morini X-Cape 650: 3/4 posteriore
Nel complesso, quindi, la Moto Morini X-Cape 649 è una sorpresa positiva: è curata, ha dotazioni interessanti e la miglior versatilità del segmento. Si guida davvero molto bene e di fatto non le manca nulla per essere una compagna di viaggio di grande soddisfazione. Compagna potenzialmente di molti motociclisti, perché a un prezzo di lancio di 7.190 euro f.c. (il prezzo sale a 7.490 euro per chi vuole le ruote a raggi)
SCHEDA TECNICA
MOTO MORINI | X-CAPE 650 2022 |
MOTORE | Bicilindrico parallelo, Euro 5 |
CILINDRATA | 649 cc |
POTENZA | 60 CV a 8.250 giri/min |
COPPIA | 56 Nm a 7.000 giri/min |
PESO | 213 kg a secco |
PREZZO | Da 7.190 euro |
Allestimento | CV / Kw | Prezzo |
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X-Cape | - / - | 7.490 € |
Per ulteriori informazioni su listino prezzi, caratteristiche e dotazioni della Moto Morini X-Cape visita la pagina della scheda di listino.
Scheda, prezzi e dotazioni Moto Morini X-Cape