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Michelin Power GP2: la gomma perfetta per lo smanettone? La prova


Avatar di Danilo Chissalé , il 19/06/24

1 settimana fa - Le Michelin Power GP2 messe alla prova in pista e su strada

Le nuove Michelin Power GP2 sono pensate per rendere su strada e in pista, sarà vero? La prova dice che...

La gomma ideale per un amante della bella guida dovrebbe offrire prestazioni dinamiche elevate – magari essere in grado di reggere una giornata in pista – e allo stesso tempo offrire una valida resa chilometrica. In questa direzione va l’ultima arrivata all’interno della gamma pneumatici sportivi stradali in casa Michelin, ovvero la Power GP2, che ho messo alla prova su strada e in pista al Cremona Circuit, co il tracciato fresco di un nuovo layout in vista del grande appuntamento della SBK a settembre.

Michelin Power GP2: dettaglio dell'anteriore, nuovo il disegno del battistrada Michelin Power GP2: dettaglio dell'anteriore, nuovo il disegno del battistrada

CARATTERISTICHE E MISURE

Michelin Power GP2, proprio come il suo predecessore, è uno pneumatico pensato per l’uso su strada e pista in egual misura. Rispetto al passato cambia drasticamente il disegno del battistrada, ora decisamente più aggressivo e con tanta spalla slick, pur mantenendo un rapporto vuoti/pieni del 6,5% (le gomme racing street arrivano al 4%). A livello tecnico, Michelin conferma alcune sue soluzioni tecniche più all’avanguardia, come la tecnologia 2CT+ al posteriore - dove la mescola più ricca di silice va a infilarsi al di sotto di spalle rinforzate con carbon black - o alla struttura della carcassa Radial-X evo, con tele in aramide, con vantaggi in termini di leggerezza. Lo scopo di queste soluzioni è ottenere una migliore aderenza su bagnato, su asciutto e ottimizzare l’handling, ma anche una migliore resa chilometrica. Stabilire quanti chilometri possono essere percorsi con questa tipologia di pneumatici può essere difficile, utilizzo strada/pista e tipologia di moto possono influenzare molto il risultato finale, ma una stima plausibile (senza esagerare con la pista) è attorno ai 6.000 km.

MISURE Su quali moto è possibile equipaggiare le nuove Power GP2? Sicuramente su naked e sportive dai 500 cc in su, dato che per l’anteriore l’unica misura disponibile è il classico 120/70-17; c'è più scelta per il posteriore, si va dai 160 delle piccole cilindrate fino ai 200/55-17, senza tralasciare il 190/50 tanto caro ai costruttori giapponesi per alcune loro naked e sportive.

Michelin Power GP2: su strada entrano subito in temperatura e offrono gran grip Michelin Power GP2: su strada entrano subito in temperatura e offrono gran grip

COME VANNO SU STRADA

Per la mia prova ho optato per una Triumph Daytona 660 (qui il video-test dedicato), un po’ perché la moto è dotata di serie delle sorelle minori di GP2 – ovvero le nuove Power 6 – ma anche perché rispecchia perfettamente la moto tipo su cui andrei a montare questo tipo di pneumatici, pensati per fare divertire su strada e, qualora si presentasse l’occasione, affrontare una giornata di track day. Su strada le Power GP2 mi hanno davvero colpito per la facilità con cui entrano in temperatura e non solo con il caldo, ma anche nelle giornate umide e fredde che hanno caratterizzato il mese di maggio nel nord Italia.

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BELLE SVELTE Come vuole la tradizione, anche le nuove GP2 sono gomme che esaltano l’agilità e la rapidità della discesa in piega, consigliatissime per quelle moto molto stabili (talvolta troppo) d’avantreno, ma senza cadere in comportamenti nervosi qualora si decidesse di equipaggiarle con moto di per sé già svelte, proprio come la Daytona 660. La piacevole sorpresa è la quantità di grip e fiducia che riescono a trasmettere in piega nell’uso stradale, anche quando le condizioni climatiche e d’asfalto sono lontane dalla situazione ideale.

Michelin Power GP2: in azione in pista Michelin Power GP2: in azione in pista

COME VANNO IN PISTA

Tutte le buone impressioni che ho avvertito su strada le ho poi riscontrate anche nell’uso più spinto, ovvero quello tra i cordoli. Le Power GP2 sono le classiche gomme “plug&play'', non hanno bisogno di particolari adattamenti di ciclistica per lavorare bene e la riprova l’ho avuta proprio grazie al test fatto con la Daytona 660, che ha una ciclistica prettamente stradale; ciò nonostante – tendendo bene sotto controllo la pressione e la temperatura – il battistrada non ha mostrato lacerazioni ma, anzi, ha avuto un’usura omogenea sia all’anteriore sia al posteriore.

FEELING E GRIP Considerando la tipologia di gomma, ovvero sportiva stradale, il livello di grip offerto è sopra la media, non ho mai avvertito mancanza di tenuta ai massimi angoli di piega. Al posteriore la Daytona, con i suoi 60 Nm di coppia, è certo più gentile di una moderna race replica, ma ho avuto l’impressione che se anche la posta in gioco fosse stata più alta, la gomma francese sarebbe riuscita a portare a casa ottimi voti in pagella. Ovviamente non sono gomme con cui limare il decimo al proprio best lap – per quello ci sono altre tipologie di pneumatici in gamma – ma per una sana giornata all’insegna del divertimento in pista non ci sono limiti, considerando anche l’enorme vantaggio di non necessitare di termo coperte per l’uso in circuito: basta il canonico giro/giro e mezzo e sono pronte ad offrire il massimo della resa.

Michelin Power GP2: controllata alle pressioni e via a dar gas Michelin Power GP2: controllata alle pressioni e via a dar gas

CONSIGLI D’USO Tutto perfetto? Ovviamente no, ma come è giusto aspettarsi da una gomma di “compromesso”. Rispetto alle gomme Racing Street, ovvero le gomme dedicate all’uso in pista, ma omologate anche per la circolazione stradale, la carcassa è meno “strutturata” e nelle staccate furibonde non è in grado di offrire la stessa stabilità. Inoltre la gomma è più sensibile all’innalzamento di temperatura e pressione. Io, grazie alla giornata organizzata con la formula “Open Pit”, facevo stint da 5-6 giri per poi rientrare e controllare l’esattezza dei parametri, così facendo non ho mai avuto cali di prestazioni e ho salvaguardato la vita della gomma. Nel caso non vi fosse possibile cercate di regolare il tiro in base alle condizioni del tracciato e del vostro ritmo, partendo sempre dai valori di pressione consigliati dal costruttore a freddo, ovvero 2,1 bar all’anteriore e 1,9 bar al posteriore.


Pubblicato da Danilo Chissalè, 19/06/2024
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