Dallo scorso anno a questa parte il mondo è cambiato quasi radicalmente, ma piano piano stiamo ritornando alla vita alla quale eravamo abituati. E ritorna, più che mai, l’esigenza di mobilità, di tornare verso affollate metropoli. Vuoi per evitare la folla o il traffico, dall’auto e dai mezzi pubblici la scelta si sta gradualmente spostando verso gli scooter. In Italia i ruote alte la fanno da padrona, ma qui parliamo di due pesi massimi: l’Honda SH e Piaggio Beverly.
Nei mesi scorsi io e Michele abbiamo assaggiato le doti del 350 costruito ad Atessa e del 300 di Pontedera. Ideali per chi vuole fare commuting urbano ed extraurbano, che offrono un altissimo equilibrio tra prestazioni e praticità. Ma ora, si ritrovano faccia a faccia sullo stesso ring: che la sfida, abbia inizio!
- Honda SH350i
- Piaggio Beverly 300 HPE
- Il vincitore è...
- Schede tecniche
- Abbigliamento della prova
COM'È FATTO: PIAGGIO BEVERLY 300 HPE
Come nei migliori incontri di pesi massimi, si parte con lo sfidante, il Beverly 300. Uno scooter dalla spiccata personalità, che Piaggio ha voluto rendere inconfondibile. Beh, il risultato ènperfettamente riuscito: il frontale è più elegante grazie al faro full led, mentre il portatarga ad altezza ruota e la coda “pulita” si integrano perfettamente con la parte centrale, cioè il serbatoio da 12 litri. È più capiente di quello dell’SH, ma per offrire più autonomia si sacrifica la versatile pedana piatta. Ma non preoccupatevi, perché il Beverly ha tantissimo spazio nascosto. Il sottosella può ospitare due caschi jet, mentre nel retroscudo c’è un pratico vano svuotatasche per riporre le chiavi di casa o lo smartphone (Per caricare lo smartphone (verificare)). E parlando di smartphone, sul Beverly 300 c’è la connettività bluetooth Piaggio MIA: un optional che permette di visualizzare le chiamate in entrata oppure i messaggi. Le notifiche si visualizzano sul display LCD da 5” molto chiaro e ben leggibile, con tutte le informazioni necessarie: ora, temperatura, livello del carburante, temperatura dell’acqua, contakm parziale, autonomia e consumo istantaneo. Completamente rinnovati i comandi sul manubrio, con tanti tasti su entrambi i lati. Sulla sinistra c’è quello per disattivare il controllo di trazione, mentre il comando delle frecce è molto simile a quello degli abbaglianti… forse troppo! A destra, con il tasto mode, si può scorrere le informazioni sul display. E per accenderlo, basta tenere comodamente la chiave elettronica in tasca.
COM'É FATTO: HONDA SH350i
Squadra che vince non solo si rinnova, ma conferma il proprio successo. L’Honda SH350i è al vertice della sua categoria: in termine di vendite, fanno meglio di lui gli altri SH, 125 e 150. Il design del 350, però, è identico a quello dei fratelli minori: il faro full LED è posto sulla parte bassa dello scudo e, complessivamente, lo stile è più tradizionale rispetto a quello del Beverly. Ed è qui, al centro, che c’è la prima grande differenza: la pedana piatta qua c’è, e potete portarvi comodamente a casa la vostra cassa d’acqua. Ma si sa, la vita è una questione di compromessi: infatti sotto la sella dell’SH si può stivare un casco integrale, mentre il serbatoio da 9,1 litri ruba spazio a un secondo casco. Che, però, potete mettere nel bauletto da 35 litri con apertura Smart Key: sull’SH è di serie, come il parabrezza con i paramani. E in quanto a praticità, sull’SH350 c’è uno svuota tasche nel retroscudo, ma più piccolo di quello del Beverley. Insomma, confrontare il Piaggio e l’Honda è come paragonare il giorno e la notte… almeno, per quanto riguarda la strumentazione. Perché sull’SH c’è un display LCD con sfondo scuro e caratteri chiari, accompagnato da uno più piccolo dal quale si può disattivare il traction control HTSC. Per scorrere tra le varie informazioni ci sono solo due tasti sulla sinistra. Complessivamente, il ponte di controllo è più minimalista e ordinato di quello del Beverly. Per quanto a tecnologia, Honda conferma la chiave elettronica con accensione keyless, ma non c’è alcun tipo di connettività per lo smartphone: se volete ricaricarlo, c’è la presa USB-C nel sottosella.
COME VA: PIAGGIO BEVERLY 300 HPE
Il Beverly 300 si presenta con il motore HPE Euro5 da 278 cc, capace di 26 CV e altrettanti Nm di coppia. I dati sono inferiori – di poco – a quelli dell’SH, ma la sensazione è che il Piaggio acceleri con spiccata verve, forse per via di una risposta del gas decisamente brillante, ma mai brusca. Piaggio definisce il Beverly 300 un “crossover”, e non perché vuole andare in off-road, ma perché è una via di mezzo tra gli scooter GT e i ruota alta cittadini. La classica trovata di marketing? Assolutamente no, perchè il Beverly lo apprezzo non appena affronto la prima curva, rivelandosi preciso e stabile in ingresso ma anche in percorrenza. Il merito è di un interasse “abbondante” che, però, non sacrifica l’agilità. Lo sterzo non è leggero, ma più pesante del rivale di Atessa: un dettaglio che regala al Beverly un feeling di guida più coinvolgente e apprezzabile da chi è abituato a guidare le moto. Non sto dicendo di indossare la tuta in pelle e fare Futa-Raticosa e Cisa, ma a velocità autostradali il Piaggio non fa una piega. Il merito di questo comportamento dinamico è della ciclistica decisamente generosa: un esempio sono il disco anteriore da 300 mm oppure lo pneumatico posteriore di sezione 140/70-14”. E parlando di ciclistica, il Beverley ha delle ottime sospensioni che digeriscono bene non solo le buche, ma anche il pavè. Ma sulle superfici molto sconnesse, l’intervento dell’ASR non solo è piuttosto invasivo, ma toglie potenza in maniera un po’ troppo netta. Sotto questo aspetto, l’SH fa meglio…
In città il Beverly si trova decisamente a suo agio, con un ottimo raggio di sterzata e una sella abbastanza stretta al cavallo: nonostante sia mezzo centimetro più alta dell’SH, sul Piaggio riesco a toccare abbastanza bene coi piedi per terra. Inoltre, gestire i 185 kg in ordine di marcia non è così complicato. La sella è piuttosto sagomata, concava, non permette molta libertà di movimento, mentre il manubrio è più alto di quello del rivale. Il risultato è una posizione di guida un po’ più rannicchiata rispetto all’SH, per via delle braccia un po’ più piegate.
Difetti? La frenata è molto potente e modulabile, ma le leve sono un po’ distanti dal manubrio: chi non ha delle mani extra large, potrebbe trovare fastidioso questo dettaglio, visto che le leve non sono regolabili. Inoltre, quando si accelera, il Beverly vibra un po’ sulla pedana e leggermente sul manubrio. Niente di fastidioso, sia chiaro, anche perché al crescere della velocità le vibrazioni scompaiono. Infine, è tempo di consumi. In un percorso che rappresenta l’habitat perfetto di questi scooter, cioè un tragitto fatto di tratti cittatdini ed extraurbani, il Beverly ha registrato i 24 km/l.
COME VA: HONDA SH350i
Quello dell’SH350i è il motore più potente della nostra sfida. Con una cilindrata di 330 cc, il monocilindrico eSP+ eroga ben 29 CV e 32 Nm e deve muovere solamente 174 kg con il pieno di benzina. Questo miglior rapporto peso/potenza si avverte nelle partenze brucianti al semaforo, con il motore molto vivace e che non vibra per nulla, grazie alla presenza del nuovo contralbero. La risposta del gas non è estremamente aggressiva, anzi, è piuttosto dolce e progressiva. Sta di fatto che, per prendere la giusta confidenza, bisogna impratichirsi un po’, e poi non avrete rivali nello slalom del traffico. Si perché l’SH non solo è più stretto di 6 cm del Beverly, ma ha un passo più corto di 12 cm e uno sterzo decisamente più leggero. Può sembrare che l’avantreno possa dare un’apparente sensazione di instabilità alle alte velocità, ed è qui che Honda cala l’asso di briscola. Nei lunghi curvoni a oltre 120 km/h, quindi su strade extraurbane, l’Honda SH350i regala una stabilità quasi inaspettata nonostante uno pneumatico posteriore da 16” e di sezione 130/40: più stretto di quello del Beverly. E poi, in autostrada, supera con disinvoltura i 130 km/h, un’ottima notizia se volete effettuare qualche sorpasso.
Certo, l’SH non disdegna l’autostrada, ma la città è senza dubbio il suo habitat. A prova di ciò è proprio la posizione di guida rilassata: busto dritto, manubrio alla giusta altezza e una sella ampia e accogliente. Quest’ultimo dettaglio è ideale per il comfort, ma non per toccare agevolmente con i piedi a terra: nonostante sia alta 805 mm, anche chi è alto 180 cm devo spostarsi sulla zona anteriore dello scooter per toccare bene coi piedi per terra.
Si dice che i peccati del padre ricadono sui figli, e anche per l’SH è così: il doppio ammortizzatore posteriore resta il punto debole di uno dei commuter più amati dagli italiani. Il motivo? La risposta è sempre un po’ secca sul pavè e sulle buche più accentuate. Certo, è migliorato rispetto al 300, ma il Beverly fa meglio… E i consumi? L’Honda SH350i, nel classico tragitto casa lavoro caratterizzato da città e extraurbano, ha siglato i 25 km/l.
PREZZO HONDA
L’Honda SH350i costa 200 euro in più del Beverly: 5.690 euro. Tuttavia, rispetto al rivale di Pontedera, presenta il bauletto da 35 litri e il parabrezza con paramani di serie. Non mancano gli optional per il commuting urbano e per quello invernale, come le manopole riscaldabili e la coperta coprigambe. Quattro le colorazioni disponibili: rosso opaco, grigio opaco, bianco lucido oppure nero.
PREZZO PIAGGIO
Il Piaggio Beverly 300 HPE attacca il mercato con un prezzo di 5.490 euro: è lo stesso anche del più sportiveggiante Beverly S. Il catalogo degli accessori è piuttosto ricco e non manca nulla: manopole e sella riscaldabili, bauletti, parabrezza, antifurto.. c’è veramente di tutto. Le colorazioni disponibili per la versione standard sono due: blu oppure bianco come l’esemplare in prova.
IL VINCITORE...
Li abbiamo analizzati, provati, confrontati, ed è tempo di tirare le somme. Il nuovo Beverly si è rivelato un osso duro perché ha un ampio vano sottosella, un serbatoio più grande di quello del rivale che ne aumenta l’autonomia e, quindi, anche la sua attitudine da commuter extraurbano, senza però ovviamente sacrificare l’uso in città. È vero che costa 200 euro in meno dell’SH, ma per avere un equipaggiamento uguale a quello dell’Honda – ossia bauletto e parabrezza - servono almeno 400 euro in più, ed ecco che la praticità aumenta, ma anche il prezzo.
L’Honda SH350i invece si conferma il Re della città. Agile, e scattante nel traffico e imprendibile quando scatta il verde del semaforo. Non avrà un ampio sottosella, ma la pedana piatta è senza dubbio un aspetto che coniuga versatilità e comfort. E a proposito di comfort, l’SH ha una posizione di guida un po’ più naturale e rilassata del Piaggio. E se vi serve andare fuori città, con il 350 non è più un sacrificio, anzi: vi accorgerete che tutte le strade non solo portano a Roma, ma sono alla sua portata. E poi, tutti lo vogliono: non per caso è lo scooter più “rubato” in Italia.
SCHEDE TECNICHE
HONDA SH350i
- MOTORE Monocilindrico, 4 valvole
- CILINDRATA 330 cc
- POTENZA 29,4 CV a 7.500 giri/min
- COPPIA 32 Nm a 5.250 giri/min
- PESO 174 kg (con il pieno)
- PREZZO 5.690 euro
PIAGGIO BEVERLY 300 HPE
- MOTORE Monocilindrico, 4 valvole
- CILINDRATA 278 cc
- PREZZO 5.490 euro
- POTENZA 25,8 CV a 8.000 giri/min
- COPPIA 26 Nm a 6.250 giri/min
- PESO 185 kg (o.d.m.)