Di quanto sia buono il comportamento della Triumph Tiger 900 su asfalto ne abbiamo parlato tanto: motore entusiasmante e gestibile, ottima tenuta di strada, confort a livello altissimo – specialmente nelle versioni Pro – ma se a listino hai un modello che si chiama Rally l’avventura non finisce quando termina l’asfalto. Proprio lontano dal nastro grigio emerge il suo Cool Factor: la capacità in fuoristrada, o meglio, “off-road capability” per dirla all’inglese… of course!
ARTIGLIATA PER DAVVERO Anche in passato c’era in gamma una versione di Tiger 800 ben attrezzata per l’off-road… ma questa è semplicemente migliore sotto tutti i punti di vista. Se la vecchia 800 veniva adattata all’off-road, si può dire che la nuova Tiger 900 Rally Pro sia un off-road nativa. Lo si nota dalle modifiche apportate alla ciclistica – con un nuovo telaio più leggero accoppiato ad un telaietto imbullonato e non saldato – dalla disposizione sdoppiata dei radiatori o dalla cassa filtro più facile da raggiungere e di conseguenza pulire in caso di tratti particolarmente polverosi. E che dire del “triple” di Hinckley? Rimane ovviamente un tre cilindri, ma grazie al nuovo albero a gomiti “T-plane” e agli scoppi irregolari suona e si comporta quasi come un bicilindrico. La coppa dell’olio è stata ridotta nelle dimensioni – a favore della luce a terra – e il motore è stato avanzato e abbassato per garantire una migliore distribuzione dei pesi. I suoi numeri? 95 CV a 8.750 giri/min e 87 Nm a 7.250 giri/min.
BEN ATTREZZATA Tutte queste novità sono in comune con i modelli GT – più votati all’uso stradale – e ciò fa riflettere su quanto lo sviluppo del nuovo modello abbia puntato ad una spiccata connotazione avventurosa rispetto al passato. A fare la differenza, però, è la componentistica. A partire dai cerchi a raggi tubeless, con l’anteriore da 21'', quasi indispensabile quando si vuol fare sul serio in fuoristrada, affiancato dalle nuove sospensioni Showa. La forcella con steli rovesciati da 45 mm offre ben 240 mm di escursione e tutte le regolazioni del caso, al posteriore stesse regolazioni ma con escursione da 230 mm. Non mancano poi delle utilissime protezioni tubolari che avvolgono il motore e il para-coppa in metallo che tiene al riparo il motore da sassi e altri ostacoli.
L’ERGONOMIA CHE FA LA DIFFERENZA Le differenze proseguono anche con l’ergonomia, con quella della Tiger 900 Rally che ha delle chicche utili per l’utilizzo in fuoristrada, come le leve snodabili o il manubrio più largo di qualche centimetro per aumentare il braccio di leva. Ovviamente sia il manubrio, sia le leve, possono essere regolate e adattate facilmente quando si fa del fuoristrada. Nonostante gli 850 mm che la separano da terra (che possono diventare 870 mm, ma solo se si ha lo stacco di coscia adeguato) la seduta rastremata permette di toccare facilmente il terreno anche a chi non spicca in altezza. La triangolazione sella/pedane/manubrio è convincente sia stando comodamente in sella, sia nella guida in piedi, con il serbatoio facile da stringere tra le gambe e tanta libertà di movimento lungo l’asse longitudinale, ciò permette di ben posizionarsi sull'avantreno, con conseguente ottimo controllo nella direzionalità anche su fondo molto sconnesso.
FACILE E BEN CONTROLLATA Il punto forte della Tiger 900 Rally Pro – oltre alla dotazione premium offerta ad un prezzo tutt’altro che fuori mercato, ma a questo ci arriviamo tra poco – è senza dubbio il modo in cui lavorano in sintonia motore, sospensioni ed elettronica. Pur non essendo un dakariano, proprio in sella alla Tiger ho portato a termine una HAT e già in quell’occasione ero rimasto positivamente impressionato da come questo equilibrio aiuti un pilota poco esperto. Il motore, dotato di due riding mode specifici (oltre ai classici Road, Rain e Sport) risponde in maniera fluida ma pronta, garantendo un’ottima trazione, e quando la trazione manca ci mette una pezza l’ottimo traction control, capace di portare “in salvo” anche i meno abili nella gestione delle perdite d’aderenza con la mappa Off-Road.
Se invece avete “la manetta” e la tecnica giusta il riding mode che fa per voi è l’Off Road Pro, esclusiva della Rally Pro. ABS e Controllo di trazione vengono disabilitati e la gestione passa a voi. In questa configurazione si apprezzano la dolcezza del motore che permette di gestire molto bene la derapate e la modulabilità della frenata, anche se ad onor del vero anche con l’ABS inserito è ottima. La lode, però, arriva per le sospensioni Showa. Morbide nella prima parte d’escursione – così da copiare ogni minima asperità – ma poi in grado di sostenere a dovere per dare trazione o capaci di divorare il più rognoso degli ostacoli quasi fossero quelle di una enduro specialistica. Il beccheggio c’è, e aiuta a inserire la moto in curva, ma il peso leggermente più sbilanciato sul davanti rispetto ad alcune rivali non la rende la più svelta del segmento nei cambi di direzione a bassa velocità, anche se rispetto al passato il miglioramento è evidente.
Il bello della Tiger 900 Rally Pro è… che è una Triumph. Dunque ben rifinita, ben dotata – e una menzione d’onore se lo beccano il display TFT da 7'' e la sella riscaldabile per pilota e passeggero – con una ciclistica di assoluto rilievo e l’elettronica non è da meno (piattaforma inerziale IMU etc etc), insomma: a 15.800 euro non le manca nulla!
Allestimento | CV / Kw | Prezzo |
---|---|---|
Tiger 900 GT | 95 / 70 | 14.795 € |
Tiger 900 Rally | 95 / 70 | 15.595 € |
Tiger 900 GT Pro | 95 / 70 | 16.595 € |
Tiger 900 Rally Pro | 95 / 70 | 17.195 € |
Per ulteriori informazioni su listino prezzi, caratteristiche e dotazioni della Triumph Tiger 900 visita la pagina della scheda di listino.
Scheda, prezzi e dotazioni Triumph Tiger 900