Qualità da primo della classe, e la bella guida di sempre. Così l'Xmax si appresta ad affrontare la concorrenza. La nuova versione è ancora più agile, versatile e rifinita. Foto: Alex Photo
QUOTA 50.000 Uno scooter che, anche "a ruota" del successo del Tmax, è stata apprezzata da oltre 51.000 italiani in cinque anni (sono stati 7.685 gli XMax venduti nel 2009 fino ad oggi). Cinque anni di commercializzazione non sono pochi, anche per uno scooter si tratta di una carriera piuttosto lunga, per questo motivo e anche per rintuzzare gli attacchi di una concorrenza che si è fatta più aggressiva, Yamaha ha deciso di rivedere il progetto XMax, senza però stravolgerne la filosofia, la qualità e le linee generali che tanto sono piaciute al pubblico. Anzi, se possibile, Yamaha ha calcato ancor più la mano sul livello qualitativo, come a voler sottolineare il livello "premium" del suo scooter e volersi staccare ancor più dai concorrenti più aggressivi.
ATTENTI AL DETTAGLIOPlastiche di grande qualità e spessore, finiture eccellenti e chicche come la placca in alluminio dietro la sella, le cuciture della sella stessa o la protezione (sostituibile) sotto il blocchetto d'accensione per evitare che il portachiavi rovini la plastica del retroscudo, mostrano una attenzione al dettaglio davvero incredibile, degna di scooter di categoria superiore. Quello che conta, comunque, è che l'XMax 2010 è subito riconoscibile come un XMax, sebbene anche uno sguardo poco esperto possa accorgersi facilmente della novità.
VEDO ROSSO Anche dal punto di vista della praticità - vera arma totale per scooter di questa categoria - il nuovo XMax cresce rispetto al passato grazie all'enorme vano celato (confermato nella capacità) sotto la sella, anch'essa ridisegnata ma sempre a 785 mm da terra, a cui fa da contorno un nuovo vano nel retroscudo, che raddoppia il suo volume. Tutta nuova, poi, la strumentazione, che da sola riesce a fare la differenza rispetto al modello venduto finora: è dotata di contagiri e ha una piacevole illuminazione rossa.
COPIA CARBONE Che il legame fra vecchio e nuovo modello sia stretto, però, lo si deduce dando uno sguardo alle schede tecniche, che riportano valori fotocopiati. L'interasse rimane invariato (1.545 mm), così come identiche sono le misure delle ruote (15" davanti e 14" dietro) e dei freni, a disco singolo da 267 mm all'avantreno e da 240 mm al posteriore, senza frenata integrale come d'abitudine per gli scooter Yamaha.
MOTORI CONOSCIUTIIl motore, invece, non subisce alcuna modifica. In termini di performance, quindi, tutto resta confermato: 15,6 kW (21,2 cv) a 7.500 giri/min e 21,3 Nm a 6.500 giri/min.
250 FOREVER C'è da chiedersi perché Yamaha (dopo aver praticamente aperto la strada con il Versity 300) non sia anche lei salita sul treno dei motori "300" adesso tanto in voga. La risposta degli uomini di Iwata è stata lapidaria. Un 300 "finto" (ovvero di cilindrata non piena come quasi tutti i motori in circolazione a parte il nuovo Kymco) non avrebbe alcun vantaggio rispetto a questo 250. Fra le buone notizie, infine, è da segnalare che l'XMax (perlomeno il 250) non farà pagare il dazio delle novità introdotte, mantenendo il prezzo invariato rispetto al modello '09: 4.690 euro.
GUIDA ATTIVA Il nuovo XMax conferma la posizione di guida del precedente, una posizione piuttosto attiva, che dà una buona sensazione di controllo del mezzo. In più, volendo, ora c'è anche la possibilità di allungare le gambe, il che è positivo quando ci si vuole rilassare un po' in un tragitto un po' più lungo.
ANTERIORE AL SICURO La prova su strada conferma i miglioramenti dinamici portati dalla nuova ciclistica. Nonostante le misure siano identiche, la maggiore rigidezza del telaio e le sospensioni riviste rendono lo scooter più guidabile e apparentemente più maneggevole che in passato. Si guidava bene prima l'XMax e si guida bene anche ora, confermando anche la ottima stabilità in velocità che lo ha sempre contraddistinto.
DUEMMEZZO Una guida molto piacevole dunque, per di più supportata da un motore che non sarà all'ultima moda ma funziona alla grande. Il monocilindrico Yamaha lavora in perfetta sintonia con una frizione "burrosa" e un variatore rapportato alla perfezione. Così l'XMax offre uno spunto davvero invidiabile. Ma anche una volta in movimento il transitorio dai 40 ai 100 all'ora è attraversato con piglio deciso. Ecco perché non c'è stato bisogno di montare un motore più grosso, lo scooter è brillante già così. Marketing a parte non serve niente di più…