Yamaha Super Ténéré = buon livello finiture, ciclistica, sospensioni, ma ABS non disinseribile, carattere motore, borse piccole. CONSUMO MEDIO RILEVATO: 12,2 km/l
Il giudizio di Stefano Cordara
AVVENTURA MADE IN JAPAN Non l'avevo ancora provata, ed ero molto curioso di farlo. La Yamaha Super Ténéré mi ha convinto molto in alcune cose, un po' meno in altre. Da buona giapponese svolge egregiamente il compito che le viene assegnato ma, alla fine, finisce per svolgerlo sempre in modo un po' "asettico". L'impatto in sella è più che buono: come tutte le Yamaha anche la Super Ténéré ha un livello di finiture ottimo e comandi morbidi e scorrevolissimi.
REGINA IN AUTOSTRADA La prima impressione che ne ho ricavato guidandola è quella di una moto nata per macinare km in autostrada, la posizione di guida è azzeccata, la protezione buona (ma non come la GS) e il motore, silenziosissimo, non vibra. Qui la "Super" è super per davvero e si trova perfettamente a suo agio. La sella, a mezza via tra quella larga e "cuscinosa" della GS e quella più stretta e sportiva della KTM, alla fine risulta un compromesso molto azzeccato.
CICLISTICA SINCERA Si guida bene la Yamaha Super Ténéré e di lei mi è piaciuta soprattutto la ciclistica, rigida, sincera e con sospensioni che lavorano benissimo, sia su asfalto, sia in fuoristrada. Tra le curve è maneggevole, scarsamente dipendente dal carico (le borse sono aderenti ma poco capienti) ma il baricentro è un po' altino e la moto tende sempre a "cadere" un po' nelle traiettorie. Insomma, è più svelta di quel che lascerebbero pensare le sue dimensioni e il suo peso, però le inerzie si sentono e quando si sale sulla Yamaha scendendo dalle altre occorre sempre qualche curva per resettare le reazioni della guida.
MANCA CARATTERE Sospensioni promosse (gran forcella, ottimamente tarata in ogni situazione), freni anche e la trasmissione (cardano e cambio) merita un 10 e lode. Alla fine quello che mi convince meno è il carattere del bicilindrico. Non tanto per la potenza, più che sufficiente anche se a occhio pare lievemente inferiore sia a KTM sia a BMW, ma soprattutto per la qualità dell'erogazione, che a mio parare non è al livello delle concorrenti. Anche la risposta del ride by wire non mi ha esaltato, sembra sempre che la potenza arrivi con un istante di ritardo rispetto alla richiesta del pilota, soprattutto con la mappa Touring.
TUTTO SUBITO Il motore parte bene, ha bassi consistenti, ma si "spegne" un po' troppo presto e dove gli altri allungano lui indugia salendo di giri un po' svogliatamente e invitandoti a passare al rapporto superiore. Insomma, da questo motore mi aspettavo una maggiore personalità e un maggior carattere, non necessariamente sportivo ma comunque carattere. E anche nella mappa sport, sicuramente più pronta, manca quella sensazione di acceleratore "in presa diretta" con la ruota posteriore che si rileva con BMW e, soprattutto, con KTM.
TRACTION CONTROL Interessante la possibilità di tarare l'intervento del traction control su tre posizioni come per BMW, ma quello che manca, ed è il vero punto debole per questa moto, è la possibilità di disattivare l'ABS, per me una pecca considerando che questa è una moto che fa dell'avventura la sua missione.
STRADALE CAMMUFFATA Del resto, la Yamaha tradisce la sua indole stradale quando si mettono le ruote fuori dall'asfalto. Guidando in piedi il manubrio non ha la piega perfetta ed è anche un po' basso mentre il serbatoio si allarga repentinamente in mezzo alle gambe non consentendo di avanzare.
ABS NON SI STACCA MA FUNZIONA Ad onor del vero va detto che anche nei tratti sterrati non abbiamo avuto problemi particolari. L'ABS ha una soglia di intervento piuttosto alta e soprattutto sfrutta l'ottimo lavoro delle sospensioni, che funzionano alla grande anche nell'off road. Per cui in fuoristrada ci si può andare, anche se ad andatura piuttosto limitata: meglio non prendere troppa confidenza.
GLOBE TROTTERIl comfort alla fine è ottimo, le vibrazioni sono inesistenti e con la Yamaha non ti vorresti mai fermare. Anche l'isolamento dal calore è buono ma quando si va piano e il vento della corsa non riesce ad allontanare il calore dal pilota e il radiatore soffia aria calda sulla coscia sinistra dando un po' di fastidio.
Il giudizio diMarco Selvetti
MAXI ENDURO O MAXI TOURING? Yamaha risponde alla corrazzata tedesca presentando la moderna Superténéré, ma a mio avviso la moto in questione non può essere definita l'antagonista della GS. La "ST" è più che altro un'eccellente moto da turismo mascherata da grande enduro. Le si riconosce infatti una vocazione stradale ben superiore alle aspettative: le sospensioni copiano perfettamente il manto stradale sia che si viaggi da soli, sia che si viaggi in coppia con le valigie stracolme. È una gran turistica molto equilibrata anche dal punto di vista delle prestazioni.
CAVALLI MORBIDI I cavalli ci sono (a sensazione un po' meno di BMW e KTM comunque) e usando la mappatura "S" si sentono sempre ad ogni regime, al punto che su certi terreni e con il passeggero al seguito ho preferito usare la seconda opzione, la "T", più morbida e confortevole anche se meno "reale" come risposta del motore al gas.
QUALITÀ INDISCUTIBILE La qualità costruttiva della giapponese è ineccepibile, ho apprezzato la solidità dei materiali e la precisione negli accoppiamenti delle plastiche e la stessa percezione si ha nella guida. Cambio perfetto negli innesti, sia nel salire sia nello scalare. Facendo un paragone con la GS si nota che la qualità del cardano giapponese è superiore, vuoi per la ridotta rumorosità, vuoi per l'assenza di giochi.
ABS E OFF Entrando nel vivo del confronto tecnologico ho apprezzato l'ABS (non disinseribile) anche nel fuoristrada. Ammetto di aver avuto qualche timore soprattutto nelle discese sterrate che abbiamo affrontato, eppure, alla prima pestata decisa sul pedale del freno posteriore il sistema ha "mollato" sì, ma la risposta è stata positiva, con degli spazi d'arresto dignitosi. Certo non occorre farsi prendere troppo la mano con la velocità, meglio mantenere andature piuttosto ridotte. Nel fuoristrada, quindi, bisogna muoversi con circospezione, anche perché l'altezza minima da terra non è da record e ci è capitato di "spanciare" toccandopiù voltela protezione del motore. Però si arriva dappertutto e senza grattacapi.
REGINA DELL'AUTOSTRADA L'asfalto invece eleva la Superteénéré nell'Olimpo delle grandi viaggiatrici: poche vibrazioni, grande comfort e, soprattutto, un grande feeling con la ruota anteriore, tra le curve anche a velocità autostradale, tra i tornanti di montagna o semplicemente facendosi spazio nel traffico. Uno dei due difetti che ho riscontrato riguardano il radiatore, posizionato solo su lato che spinge l'aria calda sulla gamba degli occupanti, e la capacità di carico delle borse laterali che non sono in grado ospitare i caschi nelle soste.
Il giudizio diMichele Losito
CARBON COPY? La prima volta che ho letto la scheda tecnica della Yamaha Super Ténéré quasi ci sono rimasto male: tolta l'architettura del motore, tutte le caratteristiche salienti della moto erano fin troppo coincidenti con quanto offerto dalla BMW GS… Stessi cavalli, coppia sovrapponibile, due cilindri di cilindrata simile, cardano e tanto peso. Dove sta la novità? Poi l'ho guidata, tanto, sia alla presentazione ufficiale, sia durante questa comparativa. E così, il carattere della moto è venuto fuori, e parla di lunghe cavalcate autostradali in pieno comfort e di un gusto particolare nella guida allegra, come quando si governa un mezzo apparentemente tranquillo e gli si tira fuori la cattiveria.
RI-PARAMETRARSI Scendere dalla BMW, o dalla KTM, e saltare in sella alla Yamaha, tentando di non farmi seminare dai miei compagni d'avventura, mi ha sempre imposto almeno una manciata di curve di adattamento. La moto è grossa e pesante, ma molto equilibrata, con sospensioni dal funzionamento esemplare e una stabilità a prova di manovra azzardata. Eppure, le concorrenti sono più agili, reattive e nel complesso, ancora più facili. Sulla Yamaha bisogna affidarsi al larghissimo manubrio e timonare con decisione: il risultato è un passo per nulla distante da BMW e un gusto di guidare tutto particolare, cui manca solo la ciliegina di un motore veramente appassionante.
SUPER EDUCATA Il bicilindrico parallelo della "ST" spinge con caparbietà (e sostanzialmente al pari del boxer BMW) ed è in grado di sfoggiare un tasso di vibrazioni ridottissimo. Chi è abituato a mettersi in autostrada in configurazione "cruise control mentale" fino a destinazione amerà questo twin sornione e dalla "vocina" educata; ma chi è attratto di più da quelle strade tortuose che allontanano di molto la meta, ma che consumano bene le spalle delle gomme, potrebbe desiderare di più, e trovare molto più intrigante il vocione e la spinta del BMW o il raschio brutale e la cattiveria del V2 di Mattighofen.
COMODOSA Detto questo, della Yamaha non si può non tessere le lodi, considerando quanto ha mostrato nei circa 600 chilometri percorsi in compagnia delle sue agguerrite concorrenti. È quella che frena meglio e, nonostante l'ABS non sia disinseribile, ci si può andare fuori strada, a patto di tenere a mente i suoi limiti. Sembra ben predisposta ai carichi pesanti e sicuramente è quella che vi porterà più comodamente di tutte ovunque vi dirigiate. In più è oggettivamente bella e ben fatta, salvo non aver sfruttato al meglio le possibilità date dalla doppia mappatura. È un'alternativa reale alla GS, ma per essere veramente universale mi sembra che il suo campo d'azione sia un po' troppo sbilanciato verso un utilizzo puramente turistico.