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Prova su strada

Vespa ET4 150


Avatar Redazionale, il 26/02/02

22 anni fa - L'immortale

Nata più di cinquant'anni fa dalla geniale intuizione di Enrico Piaggio e da un ispirato Corradino D'Ascanio, ingegnere aeronautico, la Vespa è ancora oggi, insieme alla pizza e al mandolino, il simbolo italiano per eccellenza, la reginetta incontrastata di tutti gli scooter.

COM’È Nell’aprile del 1946, subito dopo la fine della seconda Guerra Mondiale, gli stabilimenti Piaggio "sfornarono" quello che divenne in breve tempo il primo ed unico vero scooter "globale": la Vespa.

UTILITARIA PER DUE

Un veicolo semplice, robusto, economico ma comodo ed elegante, che poteva esser guidato da tutti con facilità, anche dalle donne, che non sporcava i vestiti e consentiva di trasportare passeggeri e oggetti vari, proprio come una piccola utilitaria. In questo mezzo secolo di storia le mode si sono susseguite negli anni decretando cosa era "in" oppure "out". Lei, la Vespa, ci ha accompagnato fino ad oggi, rinnovando di continuo la propria immagine, ma rimanendo sempre fedele alla propria filosofia di base, rimanendo sempre "la Vespa".

TUTTA D’ACCIAIO

Anche in quest’ultima versione, siglata ET4, è un perfetto connubio di tecnologia, design moderno e gusto rétro. E nonostante le forme siamo cambiate è rimasta fedele all’idea originaria, quella del telaio a scocca portante in lamiera d’acciaio, in grado di offrire una rigidità torsionale maggiore degli odierni telai monoscocca, pur se con un ovvio aumento di peso del mezzo.

FABULOUS SIXTIES

Le linee sono rotonde e morbide, con molti elementi che strizzano l’occhio ai mitici anni ‘60, come i bordi della carrozzeria cromati e le altrettanto cromate scritte sullo scudo e sulle bombature laterali sotto la sella.

FACCIA DA VESPA

L’aspetto frontale, caratterizzato dal "panciuto" manubrio, a noi è piaciuto molto e, che si guardi di lato, di tre quarti o frontale, la sua forma ovale e piena è in sintonia perfetta con il resto della carrozzeria. In aggiunta, con i filanti specchietti a fare da antenne, ricorda (sarà un caso?) il muso di un insetto.

VITA DA INSETTO

Il discorso non cambia per il posteriore. Le linee "morbidose" e filanti, ben si amalgamano con i diversi richiami agli anni passati. Non mancano neanche le bombature laterali che ora non assolvono più la loro originaria funzione d’accesso al motore e alla ruota di scorta. A chiudere il disegno, un comodo portapacchi, ben dimensionato e funzionale, utile non solo per azionare il cavalletto centrale ma anche come appiglio per il passeggero.

CRUSCOTTO GRADEVOLE

I blocchetti elettrici ai lati del manubrio sono elegantemente incorporati ad esso, i comandi sono facilmente raggiungibili e azionabili; peccato solo per la mancanza del lampeggio, molto comodo in città. Bella, ampia e ben leggibile è la plancia comandi, in puro stile automobilistico anni ’60, con tanto di fondo color panna. È completa di tutto il necessaire: tachimetro, contachilometri totale, indicatore del livello del carburante, orologio digitale, oltre le consuete spie luminose, tra cui un led rosso, indicante l’attivazione dell’immobilizer elettronico (quest’ultimo coadiuvato dal consueto gancio antifurto).

COMFORT INNANZI TUTTO

Da sempre il comfort è elemento caratteristico dei prodotti Piaggio e, anche nell’ET4, non manca di certo lo spazio per stare comodi e rilassati. La parte centrale è caratterizzata da un’ampia abitabilità anche per le persone più "corpose", e la pedana piatta offre un appoggio adeguato, sia per spostamenti da single sia in coppia.

SPAZIO ABBONDANTE

A questo proposito la sella, ben imbottita, morbida ed ampia, garantisce una comodità di viaggio per due, tipica di scooter di maggiori dimensioni. In aggiunta, il porta oggetti dietro lo scudo e il vano sottosella (abbastanza ampio da contenere un casco integrale e asportabile per facilitare l’accesso al motore) permettono di gironzolare in tutta comodità senza ingombri ulteriori. Addirittura, nel portaoggetti del retroscudo c’è l’alloggio per la bomboletta Fast, sempre utile in caso di foratura, che immancabilmente avviene sempre lontano dal gommista.

UN LEADER NEL MOTORE

La Vespa ET4 è motorizzata LEADER, sigla che non sta ad indicare alcun capo politico, ma gli ultimi motori quattro tempi prodotti da Piaggio. Proprio grazie al suo LEADER, la ET4 soddisfa tranquillamente la filosofia ecologica rientrando senza problemi nei limiti Euro 1. Moderna sì, ma la praticità non ha età: ha l'accensione a pulsante ma ha mantenuto il tradizionale aviamento a pedale, sempre utile nel caso in cui la batteria faccia i capricci.

RUOTE PICCOLE

Tradizione e modernità ben si amalgamano anche quando si parla di ciclistica. La Vespa non abbandona la misura a lei cara per i cerchi (in lega leggera d’alluminio a cinque razze) che restano da 10" sia davanti sia dietro. I pneumatici sono invece a sezione differente: 100/80-10" all’anteriore e 120/80-10" al posteriore.

BRACCETTO

La Vespa è fedele alle tradizioni anche nel reparto sospensioni. All’anteriore ritroviamo il classico braccetto oscillante, da sempre elemento di distinzione di questo scooter, dotato però di nuovo monoammortizzatore idraulico a doppio effetto, molto più sicuro ed efficace dei modelli precedenti. Al posteriore troviamo il classico gruppo motore-trasmissione oscillante con un monoammortizzatore idraulico, regolabile nel precarico molla. L’impianto frenante si affida ad un disco da 200 mm con pinza a doppio pistoncino, e ad un canonico tamburo posteriore da 110 mm.

IL PREZZO DEL CLASSICO

3331Euro, sono sufficienti per portarsi a casa la versione cento50 della Vespa ET4, nemmeno molti considerato che la Vespa è lo scooter "originale" e che è fatta molto meglio di molto concorrenti plasticosi. In fondo guidare una Vespa è un po’ uno stile di vita.

COME VA Oramai è nota a tutti la capacità di Piaggio di offrire sempre ottimi prodotti, di qualità, comodi e rilassanti. Non fa eccezione la Vespa ET4 150, che presenta un’ergonomia da far invidia anche a concorrenti di maggiori dimensioni e cilindrata. Gambe, braccia e busto assumono una posizione quasi perfetta, poco stancante. Se non fosse per la mancanza di qualche cavallo per la protezione aerodinamica risicata (a meno di non montare un parabrezza), che rendono gli spostamenti lunghi un po’ troppo impegnativi, non si scenderebbe mai di sella.

UNA SELLA PER DUE

A proposito di quest’ultima, quella montata sull’odierna Vespa, più che una semplice sella, sembra un divanetto per due. L’imbottitura è ottima e la sua altezza dal suolo è tale da permettere anche ai meno alti, di salire e scendere in tutta semplicità. Anche in coppia lo spazio non manca mai, specie se chi vi accompagna è una bella ragazza.

CAVALLI STANCHI Il motore che equipaggia la ET4, non spicca certo per le sue doti prestazionali. Ma questo si poteva anche immaginare, dato che nel DNA della Vespa non c’è mai stata l’alta velocità. Ad ogni modo, i dodici cavalli dichiarati da Piaggio sono un po’ "sonnacchiosi": l’accelerazione non è da primato ed anche la ripresa non emoziona in modo particolare. A pesare non è tanto la mancanza di una bella partenza a razzo allo scattar del verde, quanto la carenza di potenza in ripresa, specie in caso di sorpasso, dove una risposta pronta e decisa del motore, può evitare imbarazzanti incontri con l’"altro senso". In compenso, i nuovi motori LEADER sono dei veri e propri campioni d’astemia, accusando poco anche la guida a gas sempre aperto con un consumo medio intorno ai 25 Km/l.

SVICOLA DAPPERTUTTO

A parte la mancanza di motore, la ET4 affronta a testa alta il traffico cittadino, suo pane quotidiano. Le ruote piccole da 10" e lo sterzo poco inclinato, regalano una maneggevolezza notevole e consentono movimenti rapidi e precisi, difficilmente riscontrabili in altri scooter d’indole più sportiva. Inoltre, le dimensioni contenute e l’ampio raggio di sterzo, facilitano gli spostamenti da un lato all’altro della strada, così da non rimanere mai imbrigliati nel caos che oramai attanaglia a qualsiasi ora le strade delle nostre città. Questo non significa abbassare la guardia durante la guida, perché la ET4 tende, a volte, a chiudere troppo lo sterzo, specie quando i comandi vengono dati in modo brusco.

SOSPENSIONI FILTRATUTTO

Le sospensioni funzionano bene e l’avantreno è una piacevole sorpresa offrendo un affondamento progressivo e sempre ben controllato dando così maggiore stabilità e sicurezza al mezzo. Anche l’ammortizzatore si comporta bene sullo sconnesso: filtrando senza troppi affanni anche il pavé.

MEGLIO IN CITTÀ

Più incerto è il comportamento della Vespa nei tratti veloci, dove i possibili avvallamenti dell’asfalto, danno vita ad un andamento più ballerino, ma sempre ben controllabile. Parzialmente promosso il disco anteriore, forzuto e deciso nei momenti del bisogno, anche se non perfettamente modulabile a causa della leva del freno un po' troppo distante.

Pubblicato da Alfredo Verdicchio, 26/02/2002
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