Primo assaggio con la Triumph Tiger 1200 Explorer, che punta a conquistare un posto al sole tra le maxi enduro con la consueta ricetta Triumph. Tre cilindri morbidi per una moto che graffia più l’asfalto che lo sterrato.
TIGER PER TUTTI Tre cilindrate, 4 moto. La gamma Tiger per il 2012, sarà particolarmente fornita, in questo momento in cui le Enduro stradali sembrano essere le preferite nelle vendite Triumph non vuole certo farsi trovare impreparata. Confermate le 800, rivista in parte la 1050, tocca alla Tiger 1200 Explorer recitare il nuovo e scomodo ruolo di ammiraglia. Scomodo, sì, perché se con la 1050 Triumph aveva interpretato il segmento in un modo del tutto personale, e con la 800 ha colpito nel segno andando a colmare un vuoto di mercato, la 1200 Explorer punta il mirino dritto sulla regina del mercato, quella BMW GS che tutti ormai da anni tentano di scalzare dal trono senza però riuscirci. Sarà la volta dell’inglesona? Sarà il mercato a dirlo.
ALL’ATTACCO DELLE MAXI La nuova 1200 arriva quindi sul mercato con l'intenzione di replicare quanto di buono fatto dalle sorelle minori, di cui di fatto replica la ricetta anche esteticamente. Il family feeling con le “tigerine” è, infatti, evidente, a partire dal gruppo ottico sdoppiato per finire con la parte posteriore con il silenziatore alto sul lato destro e le due voluminose maniglie per il passeggero.
MOTORE TUTTO NUOVO Sebbene sembri derivato dall'attuale 1050, il motore é in realtà un progetto tutto nuovo, partito da un foglio bianco, infatti il motore è più pulito, ha meno componenti (lo scambiatore acqua/olio è ora interno al carter), e ha un paio di chicche che potranno interessare ai viaggiatori come l’alternatore da ben 950 W, il più potente della categoria in grado quindi di sopportare accessori elettrici, abbigliamento riscaldato e quant’altro.
1200 CON TANTA BIRRA 1.200 centimetri cubi, per una potenza massima di 137 cv a 9.000 giri e 121 Nm di coppia a 6.500 giri, il nuovo Triple non si fa mancare niente: ride by wire, traction control e cruise control di serie, trasmissione a cardano (prima volta su una Triumph) con un sistema anti beccheggio molto simile al Paralever di BMW, si capisce come in un certo senso la Tiger Explorer 1200 voglia piazzarsi a metà tra le due moto più apprezzate del momento: BMW GS e Ducati Multistrada. Con la prima condivide, infatti, l’impostazione da maxi enduro, il cardano, le ruote da 17/19. Con la seconda i congegni elettronici, e la grande potenza del motore.
UN PO’ DI TUTTO Con queste premesse la Tiger Explorer dà un colpo a cerchio e uno alla botte: il cardano piacerà infatti molto ai turisti che non amano molto viaggiare con il grasso per la catena nel bauletto, mentre le prestazioni del suo tre cilindri sembrano essere in grado di soddisfare anche gli smanettoni con manubrio alto. Insomma, un bel mix con cui Triumph mira al bersaglio grosso, puntando anche su un prezzo di 15.290 € che comprende dotazione molto completa (tutto di serie, compreso l'ABS), e sul piacere di guida offerto dal tre cilindri in linea.
SOLO IN LEGA Bello il look dei cerchi in lega, soprattutto il posteriore che ha un taglio decisamente sportivo, più sportivo che off road. Da segnalare, per gli amanti del genere, che non é prevista la disponibilità delle ruote a raggi nemmeno come optional, cosa che lascia facilmente intuire come per la Tiger Explorer 1200 Triumph abbia pensato a un utilizzo spostato decisamente verso i grandi viaggi asfaltati.
COME VA Tante Explorer per tutti i gusti. Dal globe trotter pieno di borse e sacche “acqustop” a quello cui piace viaggiare leggero ognuno ha potuto trovare la Tiger 1200 preferita perché Triumph ha allestito le moto per il press test in svariate configurazioni pescando a piene mani dal catalogo degli accessori originali. Così approcciamo la Triumph sulle strade spagnole che di spagnolo hanno ben poco, visto che il termometro, almeno per le prime ore del mattino non vuole saperne di staccarsi dallo zero.
AUTOSTRADA Pronti via e siamo in autostrada, dove si scopre subito che la protezione offerta dal parabrezza è ok per piloti fino a 175 cm di statura, oltre è meglio affidarsi a quello rialzato. In sella si sta comodi, l’imbottitura è ottima e la posizione delle pedane centrata, un po’ meno quella del manubrio un po’ lontano dal piano sella che obbliga a distendere molto le braccia. La Triumph Tiger 1200 Explorer conferma di essere un po’ “lunga” di posizione di guida, come del resto lo sono anche le piccole 800. Il viaggio autostradale comunque mostra come la Tiger Explorer si trovi a suo agio anche sui lunghi trasferimenti, quelli che probabilmente si troverà più spesso ad affrontare nella sua vita.
PIENO E MORBIDO Fuori dall’autostrada, invece, si scopre un motore pieno, per quanto non particolarmente vivace: non c’è la cattiveria e l’ignoranza della Speed, ma l’estrema regolarità è sicuramente un pregio su questo genere di moto, anche quando, come in questo caso, impone di rinunciare a un po’ di brio. Intendiamoci, 137 cv sono davvero tanti, la coppia è generosa e le prestazioni in linea con le aspettative, tanto che ci si ritrova a velocità molto elevate persino arrampicandosi lungo le montagne… Eppure al pilota più sportivo piacerà montare il terminale di scarico Arrow optional, che, a dispetto dei soli 3 cv dichiarati di potenza massima in più, regala un migliore spunto.
CAMBIO OK Anche il cambio merita un plauso: morbido, preciso, ben spaziato, con gli ultimi rapporti giustamente distanziati per non far girare troppo il motore in autostrada. Per Triumph un deciso passo avanti. Migliorabile invece il feeling dell’acceleratore che non ha una molla di contrasto degna di tale nome e risulta fin troppo morbido da azionare offrendo una sensazione un po’ “finta”. Tra le altre cose da segnalare ci sono anche i freni che garantiscono spazi d’arresto senz’altro adeguati ma mordono poco nella prima fase d’intervento costringendo a tirare la leva con una certa energia.
MEGLIO MORBIDA Abbiamo provato la Tiger un po’ in tutte le configurazioni, scoprendo che alla fine è preferibile non andare verso assetti troppo rigidi. Mantenendo un setting più morbido si ottiene un feeling migliore. Sul veloce l’Explorer offre grande stabilità: in compenso nei cambi di direzione la Explorer mostra una certa inerzia a causa del baricentro un po’ alto. La stazza insomma c’è, anche se la Tiger si guida in modo intuitivo nello stretto va “lavorata” tra manubrio e pedane un po’ per indirizzarla a piacimento.
PRIMO ASSAGGIO Questo è quanto è emerso nei 100 km percorsi nel primo assaggio con la nuova Triumph, un po’ pochini per una moto che si propone di divorarne 500 in un giorno senza problemi. Per questo di riserviamo di provarla a fondo su strade a noi note per approfondire l’argomento. Resta il fatto, che la Explorer ha nel motore tre cilindri e nella dotazione di serie i suoi principali punti di forza, carte che dovrà giocarsi molto bene perché la concorrenza è davvero molto, molto agguerrita.