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La Triumph Speedmaster 2011 svela il lato dark delle cruiser inglesi, strizzando l'occhio a chi cerca non solo un'immagine personale ma anche un certo piacere di guida. E' proposta in rosso o in nero a 8.990 euro.
DARK LADY Con suo look minimalista, la Triumph Speedmaster 2011mostra il lato più aggressivo delle cruiser britanniche, pur restando un mezzo non necessariamente dedicato ai soli motociclisti esperti. Peso, potenza e dimensioni rendono infatti questa moto adatta anche a chi alle due ruote dà ancora del lei, pur senza soffrire di complessi d’inferiorità nei confronti della concorrenza, giapponese o americana che sia. La grinta viene fuori anche per la decisione di ridurre ai minimi termini le cromature, sostituite da una moltitudine di particolari verniciati in nero, come foderi e le piastre della nuova forcella e i carter
PELLE E OSSA E a proposito di forcella, così come anche nel caso dell’America, i riflettori puntano subito sull’avantreno, perché è lì che si trovano i geni forti della Triumph Speedmaster 2011. Il primo segno particolare annotato sulla sua carta d’identità è la nuova ruota con razze a stella da 19” (in passato era da 18”), che monta un esile pneumatico. Al colpo d’occhio l’insieme risulta ancor più skinny, pelle e ossa, grazie a un nuovo parafango rastremato e alla scelta di passare dal doppio freno a disco al disco singolo da 310 mm. Questa soluzione, alla prova dei fatti, garantisce comunque una buona potenza.
TAGLIO NETTO Anche il cerchio posteriore da 15” ha ora un disegno a cinque razze sdoppiate ed è sistemato sotto un inedito parafango con taglio cut off, in cima al quale è piazzata una nuova luce. Risalendo con lo sguardo si trova la sella Gunfighter, che fino al 2010 era inserita nel catalogo accessori e che adesso diventa standard. Nelle foto la si vede sulla moto nel colore Carnival Red, mentre quella nera adotta una sella pescata a sua volta dal sempre ricco listino accessori.
IL TRIANGOLO La sella abbassa il piano di seduta a 690 mmda terra, ma a cambiare è tutta la triangolazione con pedane e manubrio, fino a creare una posizione di guida più attiva e che consente un miglior controllo anche nella guida brillante. Il manubrio si trova spostato indietro di 90 mm e più in alto di 2 mm, mentre la sua larghezza aumenta di 63 mm, per dare un maggior braccio di leva in manovra. Dal conto loro, le pedane sono sistemate 39 mm più indietro e 27 mm più in basso, esattamente come sulla nuova America 2011, a cui la Speedmaster è accomunata anche dai poggiapiedi del passeggero più avanzati e rialzati e dalla stampella laterale più vicina al pilota, che facilita le operazioni di parcheggio e ripartenza.
COME VA Alla guida della Triumph Speedmaster 2011 ci si sente subito a proprio agio, con i piedi ben piantati per terra. Le gambe assumono un’angolazione naturale e per niente stancante, mentre le braccia larghe danno la sensazione di abbracciare tutta la strada. Se forse non è il massimo per sgusciare tra le macchine in fila, questa postura permette in effetti di gestire bene la moto, nel misto. Tra le curve la ruota da 19” rende la Speedmaster più omogenea della sua sorella gemella, l’America, e se anche l’impronta a terra del pneumatico non è abbondante, si riesce seguire una linea pulita in tutta sicurezza. Ce n’è abbastanza per sfruttare a tutto tondo l’erogazione piena e lineare del motore bicilindrico da 61 cv e 72 Nm, la cui voce sommessa può essere ben “valorizzata” in questo contesto da una coppia di terminali più aperti e tonanti.