La Triumph Speed Triple RS 2025 propone una interessante serie di novità rispetto alla versione precedente, nata nel 2021. Di come cambia, di quanto costa e di tutte le sue caratteristiche tecniche ne abbiamo parlato qui. Mentre ora è il momento di raccontare il suo comportamento dinamico, e per farlo siamo andati in Portogallo. Tra bei percorsi dell'entroterra dell'Algarve e i saliscendi di Portimao l'abbiamo guidata un giorno su strada e un giorno in circuito. Ecco com'è andata.
Speed Triple RS 2025: come va in pista
Il mondo delle maxinaked è a grandi linee diviso tra i modelli sfacciatamente orientati alla resa tra i cordoli e tra quelli che puntano a fare del loro meglio su strada e vogliono ben figurare anche in circuito. In entrambi i casi si parla di moto ultraperformanti, intendiamoci. Tra loro, la Speed è fieramente schierata tra quelle stradali, per quanto 183 CV possano delineare una moto da spremere sul passo preferito. Questa sua identità è espressa principalmente attraverso una posizione di guida tutt'altro che estrema. In sella si ha quella bella sensazione di padronanza che mette voglia di godersi un bel misto a tutto gas, senza però il contrappasso di polsi doloranti a fine giornata. Il busto è sì proteso a vantaggio del feeling con l'avantreno, ma lo è senza eccessi, diremmo in modo naturale di fronte alla prospettiva di relazionarsi con tali prestazioni. Per merito del nuovo manubrio, più largo di 20 mm e più alto di 7 mm, questo quadro è più che mai nitido, a vantaggio della guida di tutti i giorni e senza particolari rinunce in pista. Tra i cordoli ci si muove comunque con naturalezza approfittando di un'ergonomia riuscita. Le zone di contatto tra moto e corpo sono ben modellate sicché in ogni situazione (frenata, percorrenza, accelerazione) si possa trovare il supporto che serve.
Speed Triple RS, il vantaggio delle semiattive
La nostra giornata sui saliscendi di Portimao è stata sfortunata, lato meteo, con un solo turno su asfalto asciutto. Giocoforza è venuta meno la possibilità di “spingere” a dovere e saremo costretti a sorvolare soltanto discorsi che meriterebbero più precisione. Certamente però abbiamo apprezzato senza riserve le nuove sospensioni Öhlins semiattive che lavorano in modo efficace e avvertibile. Nessuna unità tradizionale mostra una capacità di assorbimento tanto valida garantendo allo stesso tempo tanto supporto. Il settaggio più sportivo tra quelli previsti da Triumph è tendenzialmente morbidino e avremmo voluto iniziare a giocare con le mille regolazioni possibili per frenare l'idraulica delle due unità. Il meteo ha avuto altri piani.
Elettronica: sicurezza o performance?
In generale abbiamo avuto la sensazione che tutta l'elettronica sia un pelo più orientata a confidenza e sicurezza piuttosto che alla pura performance o al divertimento. Il controllo di trazione sembrava intervenire in modo avvertibile persino col settaggio più “racing”, rendendo meno esplosiva di quanto immaginiamo possa essere l'accelerazione nella primissima fase di apertura del gas. Va anche detto che è difficile essere scorrevoli come si deve con soli 15 minuti di pista asciutta, e ci si trova quindi a essere lenti a centro curva e ad agire in modo fin troppo deciso sul gas. Migliorando la propria guida è possibile che questo comportamento del TC si senta meno. Mentre il controllo dell'impennata è efficace dal punto di vista dell’accelerazione perché fa sì che la ruota anteriore stia vicina a terra, massimizzando la progressione. La novità che più dovrebbe interessare i funamboli è la possibilità di regolarlo in modo indipendente dal controllo di trazione, avendo così sicurezza da un lato e impennate a portata di mano dall'altro. È così fino a un certo punto. Permette di alzare la ruota anteriore non molto, prima di prendere in mano la situazione e far sì che oltre quel limite non si vada. Ci sono sul mercato sistemi più…funambolici. Nulla da eccepire invece riguardo regolazione del freno motore (utile sia su strada sia in circuito poterne disporre) e ABS, con il nuovo settaggio dedicato alla pista che si dimostra davvero a prova di staccatona. E bene tutti gli altri sistemi: la risposta al gas è piacevolmente dolce, diremmo più che in passato, e le mappature di erogazione sono tutte sensate.
Speed RS: un gran bel “triple”
Il motore era già un punto forte della Speed e, il nuovo, continua a esserlo. Non si nota che è più potente: andava fortissimo prima, va fortissimo adesso. Anche solo tirare una marcia fino al limitatore è un'esperienza strabiliante e ci si trova a pensare tutto fuorché “sento la mancanza di una trentina di CV” - diciamo ciò in riferimento alle nude più potenti della categoria. Semmai si nota che la spinta ai medi è se possibile ancora più densa e mozzafiato, per quanto erogata con la fluidità e la dolcezza tipiche del frazionamento. La sua voce è una costante dell'esperienza di guida, ed è una bella compagnia. Non particolarmente intensa, ma il sound di aspirazione è caratteristico e coinvolgente.
Una maxinaked subito amica
A livello di guida, probabilmente grazie anche al setting tutt’altro che estremo di cui sopra, la Speed ha il pregio di offrire da subito una gran bella confidenza. È neutra e fluida nei movimenti, entra in curva con una certa velocità e cambia direzione svelta, senza chiedere chissà quale impegno fisico - tutt'altro. Allo stesso tempo risulta sempre ben stabile, tanto in frenata, dove permette di sfruttare a modo la potenza dell'impianto Brembo, quanto in percorrenza e accelerazione. A Portimao ci sono punti dove ci si trova piegati a velocità da infarto e, con lei, si gode di qualcosa più del minimo sindacale di sensazione di sicurezza. Non è la nuda più genuinamente racing del panorama, e nemmeno vuole esserlo. Ma è senza dubbio veloce, velocissima, a punto e divertente. Scommettiamo che tempi sul giro stra interessanti sono alla sua portata.
Speed Triple RS 2025: com'è nella guida di tutti i giorni?
Su strada la situazione meteo non è stata migliore e, anzi, se possibile è peggiorata. Un gran peccato perché è sul misto dei nostri passi preferiti che la Speed dovrebbe esprimersi al meglio, e visto quanto è piacevole in circuito…
È certo che sia una moto che dà confidenza, capace di una gentilezza apprezzabile al netto delle prestazioni monstre di cui è capace. La posizione in sella che abbiamo descritto (completata da una vita piacevolmente snella, da pedane ben posizionate, né alte né basse, e da una seduta assai accogliente) trova sponda in un avantreno preciso, solido, piantato. Probabilmente la Speed non è la maxinaked che trasmette la miglior sensazione di guizzo, agilità, leggerezza, ma è sufficientemente reattiva e, soprattutto, è rassicurante. Spremere tutti questi CV su una strada aperta al traffico è, comunque la si metta, terrificante. Ciò che si può dire della Speed è che permette di andare molto molto forte sentendosi padroni della situazione, sia perché la ciclistica è precisa ed efficace, sia perché i sistemi elettronici riducono il rischio di manovre imprudenti.
Un mostro per amico
La nostra nuda è oltretutto capace di una certa gentilezza. Il tre cilindri riprende dal minimo con forza e fluidità, i freni hanno un “attacco” graduale e le sospensioni, se settate in modo opportuno, mostrano una apprezzabile capacità di digerire la asperità. Le vibrazioni sono avvertibili da 6.500 giri/min in su, ovvero a regimi che si utilizzano quasi unicamente per guidare davvero forte. Sotto questa soglia la situazione è di quiete e, per dare un'indicazione, 130 km/h indicati corrispondo, in sesta, a 5.000 giri/min. Nemmeno abbiamo avvertito calore dalla zona del motore, ma questa nota lascia il tempo che trova, dato che la giornata era fresca se non fredda. La frizione richiede uno sforzo alla leva sicuramente non eccessivo ma nemmeno trascurabile. Va detto tuttavia che la si usa poco, sia perché il motore è molto elastico e vigoroso, sia perché il cambio è elettronico bidirezionale. A proposito di quest'ultimo segnaliamo innesti precisi e contrastati il giusto ma non velocissimi, cosa che in realtà si nota solo in pista. Mentre una certa lentezza della strumentazione si nota in ogni situazione, con una reazione agli input del pilota non esattamente immediata; sul mercato c'è chi fa di meglio. Certo è che il rapporto tra allestimento e prezzo proposto dalla Speed è tanto interessante da poterle perdonare qualcosa. In questa lista di peccati veniali mettiamo l'assenza nella dotazione di serie di sensori di pressione delle gomme e di manopole riscaldabili, mentre sono presenti blocchetti al manubrio retroilluminati e cruise control.