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Debutta nei concessionari il nuovo Sym Maxsym 400 i, ammiraglia della Casa taiwanese. Il prezzo di lancio è di 4990 €. Una novità interessante che noi avevamo già provato in passato, colori a parte lo scooter non cambia. Ecco quindi come va.
GENESI RAPIDA Presentato all'Eicma 2009 come (finto) concept il Sym MaxSym 400 i ha impiegato pochissimo tempo per diventare un prodotto di serie fatto e finito. Nel 2010 a Colonia e Milano la prima passerella in veste definitiva, e oggi possiamo già “assaggiare” uno dei primissimi esemplari di preserie arrivati alla sede della SYM Italia. Talmente preserie che molte plastiche non sono definitive (si percepisce anche dalle foto) anche se la tecnica e il design sono ormai stati deliberati. Niente giudizi sulle finiture, quindi, quelli li lasciamo per quando il Maxsym sarà presentato in veste ufficiale, ma su questo possiamo stare anche sicuri, visto che tutti i SYM hanno dimostrato negli anni di non avere complessi di inferiorità con nessuno quanto a cura nei dettegli, anzi…
PIATTO RICCO... Anche SYM quindi si butta nel segmento dei “maxi”; del resto c'era da aspettarselo. Visto il momento d'oro dell'industria taiwanese delle due ruote, normale che il segmento sia interessante per chi vuole anche crescere in blasone. Il MaxSym 400 i, diventa quindi la nuova ammiraglia della gamma, un ulteriore passo avanti rispetto al già sostanzioso Joymax 300 Evo, presentato nel 2009.
MAX E NON PER CASO Già dal nome - MaxSym - si capisce come questo prodotto voglia rappresentare il compendio delle capacità di SYM nel costruire scooter anche di grossa cilindrata. Grossa cilindrata ma anche grosse dimensioni, perché se andiamo a spulciare un po’ di schede tecniche scopriamo come il MaxSym 400 i sia un maxi per davvero. Con i suoi 2275 mm di lunghezza supera di 5 mm il Burgman 400 (2265) e di ben 45 il Majesty (2230). In compenso, come interasse si piazza nel mezzo rispetto a quelli che presumibilmente sono i suoi competitor principali: 1575 mm contro i 1585 del Burgman e i 1565 del Majesty.
DIVERSO DIETRO Se parliamo del design diciamo che non ci sono spunti molto originali, non si può nascondere, infatti, una certa somiglianza fra questa novità SYM e il Suzuki Burgman 400 (con qualche citazione anche per il 650), soprattutto nella vista frontale e nella forma del sellone a due piazze. Per trovare spunti personali, quindi, bisogna aguzzare la vista e puntare sulla zona posteriore e sui particolari.
TANTI LED Fra questi, spiccano sicuramente le luci a LED utilizzate sia per i fari anteriori, sia per le luci posteriori, oppure l'impianto frenante, che sfoggia all'anteriore un’aggressiva (almeno esteticamente) coppia di dischi da ben 275 mm caratterizzati dal particolare profilo “scaricato” e lavorati addirittura da una coppia di pinze radiali. Di serie c’è la frenata combinata (con la leva sinistra si aziona il disco posteriore e uno dei due anteriori), mentre l’ABS sarà disponibile sulla versione definitiva, come testimoniato dalla presenza della ruota fonica che vedete nelle foto e che al momento serve solo come riferimento per il tachimetro
BEN DOTATO In termini di dotazione, comunque, questo nuovo SYM non delude; la strumentazione è piacevole e completa (bella la grafica e anche il display circolare piazzato nel mezzo) ci sono leve freno regolabili nella distanza, le pedane del passeggero con azionamento a scatto (basta premere sul pulsante ed escono automaticamente evitando così di sporcarsi le mani) e alcuni particolari classici per gli scooter SYM, come il pulsante per l’apertura elettrica della sella, o l’interruttore piazzato sotto la sella per impedire l’avviamento dello scooter da parte dei malintenzionati. Tanto lo spazio sotto la sella, ma quello che piace di più è l’imboccatura decisamente larga e la sua forma regolare. Sull’esemplare in prova il vano non era rivestito, ma ripetiamo, il MaxSym che abbiamo avuto per le mani era ampiamente preserie per cui per giudicare correttamente queste rifiniture occorre attendere la versione pronta per la vendita.
IL PRIMO 400 Il motore è una novità in casa SYM, una nuova unità non derivata dalle precedenti e probabilmente destinata anche a equipaggiare altri modelli futuri. Anche in questo caso non ci sono scelte particolarmente innovative, si va sul classico con un monocilindrico 4 valvole raffreddato a liquido da 399 cc capace di 34 cv a 7.000 giri e una coppia di 34 Nma 6.500 giri, valori allineati a quanto offre il mercato attualmente. Il prezzo invece è degno di un SYM, ovvero parecchio inferiore alla concorrenza. La quotazione confermata di 5.050 € trova per il lancio un ulteriore "taglio" e arriva a 4.990 €, grazie a questo il Maxsym è lo scooter più economico sul mercato. Nella gallery trovate le tre foto con i colori definitivi.
FA IL BRILLANTE Quello che piace del MaxSym fin dai primi metri è la brillantezza. Frizione e variatore lavorano in armonia e il 400 SYM mostra un temperamento che appare più brioso di quello dei diretti concorrenti. È scattante, vivace, allunga con brio e si spinge fino a oltre 160 km/h indicati (verosimilmente siamo oltre i 140 veri), accompagnato solo da un tasso di vibrazioni leggermente superiore alla media. Vibrazioni che accompagnano l’accelerazione per tutto l’arco dei giri, percepibili più che altro al manubrio. In ogni caso, a quanto ci è stato detto, pare che in Sym stiano lavorando per ridurle ulteriormente, per cui ci riserviamo di riprovare lo scooter quando arriverà in versione definitiva. Il MaxSym ha dimensioni generose ma a guidarlo non si direbbe, lo spazio davanti alle gambe è notevole, ma l’impressione finale è di guidare uno scooter più piccolo di quello che è. L’agilità, infatti, è di sicuro una delle doti di questo scooter che si rivela piuttosto “svelto” e con una ciclistica ben equilibrata.
POSIZIONE ATTIVA A questo contribuisce anche la posizione di guida, piuttosto attiva e mai “sdraiata” come accade su altri maxi da 400 cc. Le gambe sono correttamente posizionate e si possono anche allungare e c’è anche spazio a sufficienza per arretrare fino ad appoggiarsi al rialzo della sella stessa. Tuttavia non si sta mai “stravaccati” ma si guida sempre in posizione piuttosto eretta. La sella non straccia il record di bassezza (siamo a 750 mm), ma la posizione è guida è azzeccata e quel che se ne ricava è un buon feeling, sia quando si "slaloma" tra le auto sia quando si viaggia veloci in un tragitto autostradale che viste le prestazioni non è assolutamente precluso al 400 di Taiwan.
BENE IN AUTOSTRADA Anzi proprio in autostrada il MaxSym fa valere una protezione aerodinamica molto valida per merito del suo parabrezza alto e largo. Al casco (chi scrive è alto 172 cm) non arrivano turbolenze o pressioni sgradevoli, solo attorno alle gambe gira un po’ d’aria ma davvero siamo al pelo nell’uovo. Il passeggero invece potrebbe aver qualcosa da ridire per la sua posizione un po’ rialzata, ma anche qui siamo piuttosto nella media rispetto alla cetegoria.
SOSTENUTO Il comfort è quindi valido anche se le sospensioni sono un po’ “secche” nella risposta e sostenute di idraulica per assicurare un buon rigore anche quando le velocità si fanno sostenute. In effetti, la stabilità non presta il fianco a critiche: ben appoggiato su generosi pneumatici radiali (il posteriore è un 160/60-14 roba da scooter bicilindrico) mostra sempre un andamento solido e sicuro, e solo nei curvoni affrontati con passo allegro arriva qualche movimento allo sterzo (cosa comune agli scooter così lunghi) che peraltro si smorza subito da solo.
FRENI DA TIRARE Capitolo freni nella norma senza eccellenze, le leve sono regolabili è vero ma anche la posizione più vicina resta sempre un po’ troppo lontana e la frenata va cercata tirando un po’ forte le leve. In compenso la ripartizione del comando integrale è azzeccata e anche quando si esagera per arrivare al bloccaggio si deve proprio esagerare.