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Sym Citycom 300 SE


Avatar Redazionale, il 07/08/09

15 anni fa - Il caldo torrido della città, affrontato con uno scooter bianco latte, pensato per il nostro mercato, ma prodotto a Taiwan. La qualità è "ok", la linea pure. Manca solo un po' di piacere di guida...

Il caldo torrido della città, affrontato con uno scooter bianco latte, pensato per il nostro mercato, ma prodotto a Taiwan. La qualità è "ok", la linea pure. Manca solo un po' di piacere di guida...

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A COLPO SICURO Pare che in Sym, per il loro primo prodotto a "ruota alta" di dimensioni e cilindrata importanti, abbiano voluto andare sul sicuro. La progettazione del Citycom 300 è, infatti, stata data a un designer italiano (Pierangelo Andreani), il cui compito è stato quello di rendere un prodotto taiwanese subito apprezzabile per un pubblico esigente e "maturo" come quello italiano.

CI SIAMO GIA' VISTI?Le linee scaturite dalla mente e dalla matita di Andreani, quindi, sebbene non originalissime - e foriere di qualche accesa discussione anche sul nostro forum legato alla prima presa di contatto con il Citycom - appagano lo sguardo e trasmettono una giusta sensazione di solidità e cura del dettaglio, di stampo decisamente europeo.


SPECIAL PER L'ITALIA Per il 2009, inoltre, Sym Italia ha richiesto ai colleghi di Taiwan di mettere in produzione una versione speciale del Citycom 300, denominata SE e caratterizzata dal colore più in voga del momento, il bianco perlato, e da finiture specifiche. In pratica, si tratta di una inedita colorazione nera per ruote, maniglie passeggero e fregi laterali, abbinati a pinze dei freni pittate del classico rosso racing.

IN ATTESA DI COLORE
Così allestito il Citycom 300 è efffettivamente più attraente (oltre che allineato alla concorrenza dirtetta) e la curiosità di passare un breve periodo insieme è tanto più forte quanto crescente è la consapevolezza di averla scampata dagli altri tristi colori in gamma, frutto di uno sforzo senza pari nel trovare la tante diverse nouance del grigio... Ben venga quindi il bianco tanto più che è, come detto, di moda.


SPAZIO INTEGRALE Risolto il problema di muoversi in città con il giusto grado di glamour, il rapporto con il Citycom nasce sotto i migliori auspici anche dal punto di vista pratico. La disponibilità di vani utili, infatti, pur non essendo eccelsa non fa rimpiangere troppo la monovolume di casa: è sempre possibile riporre il proprio casco sotto la sella (assieme a guanti e qualcosa ancora), mentre dietro allo scudo un piccolo pozzetto sotto chiave può essere utilizzato per le necessità improvvise (purché di dimensioni adatte) e per ricaricare il telefonino, dato che ospita anche una presa 12V.

LADRI AL (SUPER) LAVORO Particolarmente apprezzabile è anche la filosofia Sym per la protezione contro i furti. Come la maggior parte dei prodotti della gamma, anche il Citycom 300 presenta il comodo antifurto nel vano sotto sella e la paratia antiscasso per il blocchetto d'accensione. Come dire: anche se per l'ennesima volta vi siete dimenticati un antifurto di quelli seri, almeno cerchiamo di rendere la vita più dura possibile ai ladri, obbligandoli a un po' di super lavoro. Magari non funzionerà sempre, ma un minimo di effetto deterrente dovrebbe averlo...


RAFFINATO 4 VALVOLE Il Citycom 300 SE s'inserisce in una fascia di mercato particolarmente combattuta, dove i diversi contendenti si confrontano per prestazioni pure e doti di guida. Per difendersi, a Taiwan hanno sviluppato un motore monocilindrico 4 valvole piutttosto raffinato e dalle prestazioni sufficienti. È lo stesso utilizzzato sul Joymax 300, anche se montato sul ruota alta di Casa mostra di essere leggermente più rumoroso di meccanica e di soffrire un po' di più il peso dello scooter.

BEVE CON PARSIMONIA
I suoi 264 cc e i circa 23 cavalli a disposizione, quindi, offrono un brio soddisfacente, ma non pongono il Citycom al vertice della categoria. Le prestazioni, comunque, gli consentono di superare i 130 orari, oltretutto a fronte di consumi piuttosto contenuti e oscillanti fra i 25 e i 30 km/l. Considerando il serbatoio da 10 litri di capienza, significa avere a disposizione un'autonomia sostanziosa e adatta a un uso intenso dello scooter per una settimana intera.


SCHERMO EFFICACEFra le note positive della convivenza con il Citycom non si può non citare la protezione aerodinamica offerta dallo scudo anteriore e dal parabrezza di serie. Provato sotto uno degli acquazzoni che ormai ciclicamente sciacquano la nostra penisola, ha dimostrato di proteggere dall'acqua senza togliere visibilità. Soprattutto se ne apprezza la larghezza, capace di dare un minimo di sollievo anche all'eventuale passeggero.

SPAZIO OBBLIGATO
In termini di ergonomia, tuttavia, lo scudo frontale non è il massimo, nonostante sia stato modificato per dare più spazio ai piedi di chi guida. In realtà rimane piuttosto incombente e la posizione di guida che ne scaturisce è piuttosto obbligata. Stupisce, inoltre, la zona prevista per l'appoggio dei piedi sullo scudo, pensata forse nell'eventualità di tentare qualche "guado" impegnativo in sella al Citycom...

RUOTA PUSH UP La posizione di guida paga anche la scelta di equipaggiare questo scooter con una ruota da 16" pollici anche al posteriore, il che spinge il piano di seduta a una quota di 80 cm da terra e quindi non adatta proprio a tutti. La sella, oltretutto, è anche piuttosto rigida, per cui il comfort che se ne ricava non è il massimo. In compenso, la zona destinata al passeggero è molto ampia e il "secondo trasportato" non ha proprio nulla di cui lamentarsi.


LEGGERO SOVRAPPESO Chi guida, invece, potrà non apprezzare le scelte di assetto fatte da Sym, che regalano al Citycom una buona stabilittà alle velocità sostenute, controbilanciata da una maneggevolezza un po' al di sotto delle aspettative nel traffico più caotico. Il baricentro di questo scooter sembra posto un po' più in alto della media di categoria (sempre per la posteriore da 16", probabilmente), mentre anche il peso superiore ai 180 chili in ordine di marcia non aiuta a trovare subito il feeling giusto alla guida.

BELLA TRASMISSIONE Note più positive arrivano sul fronte della trasmissione, che riesce a valorizzare le prestazioni del motore e a garantire sempre lo spunto necessario. Rispetto all'unità montata sul Joymax, tuttavia, la taratura sembra leggermente allungata, tanto che pur a fronte di una punta massima indicata simile (oltre 140 orari), i giri motore sul Citycom sono leggermente più bassi e non sforano nella zona rossa del contagiri.

CAMBIO DI PASTIGLIE Una nota leggermemte stonata, infine, arriva anche dai freni che, a fronte di un impianto ben dimensionato e affidato a una coppia di dischi da 260 mm, non offre una frenata particolarmente incisiva, soprattutto nella guida in coppia. La risposta alle leve è sempre abbastanza dura e un eccesso di forza applicata al posteriore può portare a un repentino bloccaggio della ruota, senza particolare preavviso. C'è da dire, a discolpa di Sym, che già si sta lavorando per trovare una soluzione di pastiglie più efficace che, oltretutto, dovrebbe garantire anche maggior durata del materiale d'attrito.

Pubblicato da Michele Losito, 07/08/2009
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