Il caldo torrido della città, affrontato con uno scooter bianco latte, pensato per il nostro mercato, ma prodotto a Taiwan. La qualità è "ok", la linea pure. Manca solo un po' di piacere di guida...
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CI SIAMO GIA' VISTI?Le linee scaturite dalla mente e dalla matita di Andreani, quindi, sebbene non originalissime - e foriere di qualche accesa discussione anche sul nostro forum legato alla prima presa di contatto con il Citycom - appagano lo sguardo e trasmettono una giusta sensazione di solidità e cura del dettaglio, di stampo decisamente europeo.
IN ATTESA DI COLORECosì allestito il Citycom 300 è efffettivamente più attraente (oltre che allineato alla concorrenza dirtetta) e la curiosità di passare un breve periodo insieme è tanto più forte quanto crescente è la consapevolezza di averla scampata dagli altri tristi colori in gamma, frutto di uno sforzo senza pari nel trovare la tante diverse nouance del grigio... Ben venga quindi il bianco tanto più che è, come detto, di moda.
LADRI AL (SUPER) LAVORO Particolarmente apprezzabile è anche la filosofia Sym per la protezione contro i furti. Come la maggior parte dei prodotti della gamma, anche il Citycom 300 presenta il comodo antifurto nel vano sotto sella e la paratia antiscasso per il blocchetto d'accensione. Come dire: anche se per l'ennesima volta vi siete dimenticati un antifurto di quelli seri, almeno cerchiamo di rendere la vita più dura possibile ai ladri, obbligandoli a un po' di super lavoro. Magari non funzionerà sempre, ma un minimo di effetto deterrente dovrebbe averlo...
BEVE CON PARSIMONIAI suoi 264 cc e i circa 23 cavalli a disposizione, quindi, offrono un brio soddisfacente, ma non pongono il Citycom al vertice della categoria. Le prestazioni, comunque, gli consentono di superare i 130 orari, oltretutto a fronte di consumi piuttosto contenuti e oscillanti fra i 25 e i 30 km/l. Considerando il serbatoio da 10 litri di capienza, significa avere a disposizione un'autonomia sostanziosa e adatta a un uso intenso dello scooter per una settimana intera.
SPAZIO OBBLIGATOIn termini di ergonomia, tuttavia, lo scudo frontale non è il massimo, nonostante sia stato modificato per dare più spazio ai piedi di chi guida. In realtà rimane piuttosto incombente e la posizione di guida che ne scaturisce è piuttosto obbligata. Stupisce, inoltre, la zona prevista per l'appoggio dei piedi sullo scudo, pensata forse nell'eventualità di tentare qualche "guado" impegnativo in sella al Citycom...
RUOTA PUSH UP La posizione di guida paga anche la scelta di equipaggiare questo scooter con una ruota da 16" pollici anche al posteriore, il che spinge il piano di seduta a una quota di 80 cm da terra e quindi non adatta proprio a tutti. La sella, oltretutto, è anche piuttosto rigida, per cui il comfort che se ne ricava non è il massimo. In compenso, la zona destinata al passeggero è molto ampia e il "secondo trasportato" non ha proprio nulla di cui lamentarsi.
BELLA TRASMISSIONE Note più positive arrivano sul fronte della trasmissione, che riesce a valorizzare le prestazioni del motore e a garantire sempre lo spunto necessario. Rispetto all'unità montata sul Joymax, tuttavia, la taratura sembra leggermente allungata, tanto che pur a fronte di una punta massima indicata simile (oltre 140 orari), i giri motore sul Citycom sono leggermente più bassi e non sforano nella zona rossa del contagiri.
CAMBIO DI PASTIGLIE Una nota leggermemte stonata, infine, arriva anche dai freni che, a fronte di un impianto ben dimensionato e affidato a una coppia di dischi da 260 mm, non offre una frenata particolarmente incisiva, soprattutto nella guida in coppia. La risposta alle leve è sempre abbastanza dura e un eccesso di forza applicata al posteriore può portare a un repentino bloccaggio della ruota, senza particolare preavviso. C'è da dire, a discolpa di Sym, che già si sta lavorando per trovare una soluzione di pastiglie più efficace che, oltretutto, dovrebbe garantire anche maggior durata del materiale d'attrito.
Pubblicato da Michele Losito, 07/08/2009
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