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Suzuki GSX-S1000GX: la crossover alla prova sui passi alpini


Avatar di Mario Cornicchia , il 11/08/24

1 mese fa - La prova della nuova crossover Suzuki, la GSX-S1000GX: ecco come va

Suzuki GSX-S1000GX, prova: consumi, pregi e difetti
Oltre 500 km in sella alla Suzuki GSX-S1000GX tra città, extraurbano e autostrada: 5 passi alpini per scoprire che la crossover è...

Che moto hai? Una Suzuki GSX-S1000GX. Ah. Si chiama come un codice fiscale, o come uno scioglilingua, la nuova crossover Suzuki. Crossover, ovvero né carne né pesce? E se invece fosse primo, secondo, dolce, caffè e ammazzacaffè? La provo nel suo playground naturale, tra autostrade, curve, salite e discese, in un viaggio da Milano verso l'Engadina attraverso cinque passi alpini: Spluga, Freulxx, Forcola, Bernina e Maloja. 

COME È FATTA

Suzuki GSX-S1000GX Suzuki GSX-S1000GX

Nel suo nome fiscale spiccano GSX e 1000, che testimoniano l’anima sportiva del suo quattro cilindri mille con 152 cavalli e 106 Nm, un bel totem nero abbracciato da un solido telaio perimetrale a cui e incernierato uno scultoreo forcellone in alluminio. Sopra il quattro cilindri Euro 5 trovo sovrastrutture dallo stile giapponese ma moderno, frutto del processo di svecchiamento che Suzuki ha intrapreso negli ultimi anni. Un frontale aguzzo come il becco di un colibrì, con due piccoli fari sovrapposti, l’abbagliante quasi nascosto nella parte bassa della carena.  Sul muso puntato si appoggia un parabrezza regolabile sì, per 43mm, ma solo se siete muniti di chiave per svitare le brugole che lo fissano. Una scelta controtendenza di fronte a tanti parabrezza che si muovono al tocco di una leva o, addirittura, assistiti da un movimento elettrico. Qui vince la semplicità e durante il mio viaggio non ho sentito il bisogno di spostarlo dalla sua posizione più alta: la mia GSX-S1000GX monta il parabrezza alto, che protegge bene ed è quasi invisibile, perché muoverlo?

POSIZIONE IN SELLA Anche il serbatoio da 19 litri, bello scavato dove infilare le cosce, ha contribuito a proteggermi dall'aria ma anche dalla pioggia che mi ha accompagnato dal Passo Spluga fino all'Engadina. Con il manubrio abbastanza largo e alto la posizione di guida è comoda, piuttosto seduta e rilassante, soltanto le gambe proporzionate al mio 1 e 78 sono un poco troppo piegate e, ogni tanto, devo allungarle per sgranchirle. La sella a 845 cm da terra offre un buon appoggio per tutte le gambe.

Con la Suzuki GSX-S1000GX Con la Suzuki GSX-S1000GX

QUALE VERSIONE Ho a disposizione una GSX-S1000GX nella versione Touring, quella giusta da comprare, che nel prezzo di 19.000 euro tondi include le borse da 26 litri, il cavalletto centrale, le manopole riscaldabili e la sella in gel, che apprezzo durante il viaggio. Non considererei l’acquisto della versione base da 17.600 euro, e nemmeno la Sport sempre per 19.000 euro che alla dotazione della Touring scambia il cavalletto centrale con lo scarico Akrapovic e al parabrezza alto e chiaro quello scuro e basso. 

ELETTRONICA: LA PRIMA SUZUKI CON SOSPENSIONI SEMI-ATTIVE

I tre colori disponibili mettono in risalto i dettagli color oro, un colore sportivo che evidenzia in realtà un dettaglio molto tecnologico, una prima assoluta per Suzuki.  Ovvero il sistema SAES (Suzuki Advanced Electronic Suspension), il sistema di sospensioni semi attive a controllo elettronico su base Showa EERA e personalizzato da Suzuki che mi ha piacevolmente accompagnato nel mio viaggio. Un sistema molto semplice, ma anche molto sofisticato. Per le sospensioni con 150mm di escursione sui due assi posso scegliere tre assetti, Hard, Medium e Soft, e comunicare al sistema se viaggio da solo o in compagnia di passeggero/a o di bagagli o di entrambi. Oppure, scegliendo la modalità Auto, il sistema pesa me e il carico è adatta il precarico molla del monoammortizzatore posteriore in autonomia. A questi settaggi accedo facilmente e in corsa grazie ai comandi sul manubrio e a indicazioni chiare sull’ottimo cruscottino TFT da 6.5 pollici  sempre ben visibile anche in pieno sole e chiaro nel layout.

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REGOLAZIONI CON UN CLICK Se accedo, da fermo, al menu dei settaggi più profondi, però, posso configurare le sospensioni in dettaglio. Posso, innanzitutto, definire I parametri di una quarta modalità, oltre a H, M e S. Con U, User, posso intervenire con un fine tuning sulle tre modalità predefinite regolando indipendentemente sui due assi tre stop in più o in meno sulla rigidità. Posso anche attivare o disattivare la funzione Suzuki Floating Ride Control (SFRC), ovvero quello che in genere, anche per le auto, si chiama l'effetto Skyhook: se il sistema percepisce che inizia un tratto sconnesso come il pavé cittadino o i rappezzi delle strade appenniniche, libera l’idraulica per avere il massimo comfort, come se la moto fosse appesa a un gancio dal cielo.  L'elettronica delle sospensioni lavora a stretto contatto con la gestione delle modalità di guida, A (Active), B (Basic) o C (Comfort), con A la più sportiva, e i sette livelli del controllo di trazione, con indicazioni chiare nei quattro quadranti a destra del contagiri. Alla base ci sono tutte le informazioni fornite dalla piattaforma inerziale a tra assi e sei direzioni, su cui lavorano anche tutti I sistemi di controllo e sicurezza, come anche l'ABS con funzione cornering, il sistema  per controllare l’impennata o quello per controllare la coppia in base all’angolo di piega.

PROVA

Una elettronica completa e sofisticata, e che è stata messa a punto molto bene. Le sospensioni offrono grande comfort, apprezzo anche l'effetto Skyhook, e offrono sempre un adeguato feeling di guida. Quando iniziano le curve, anche se non si affrontano con il coltello tra i denti, meglio scegliere almeno la modalità M per avere una GSX-S1000GX più affilata e stabile nelle pieghe. E piegare con la GSX-S1000GX è un piacere: è sempre molto rotonda e progressiva nello scendere in piega, distribuzione dei pesi e ciclistica la rendono molto equilibrata e bilanciata, e non mi ha mai messo in difficoltà, anche da fermo, quando mi sono trovato a fare manovra in contropendenza. Grazie a questo buon equilibrio sembra anche più leggera dei suoi 232 kg in ordine di marcia.

Suzuki GSX-S1000GX: la prova Suzuki GSX-S1000GX: la prova

MOTORE E DINTORNI Anche il comando dal gas è gestito dall'elettronica, è un comando ride-by-wire messo a punto perfettamente che ho apprezzato molto quando ho dovuto dosare con il bilancino potenza e coppia affrontando sotto la pioggia curve e tornanti verso l’Engadina. L’effetto on-off è inesistente e posso dosare al meglio la morbida erogazione del quattro cilindri. Rotonda a scendere in piega, rotonda e morbida nella erogazione, fare le curve è un piacere, anche se le gomme scelte da Suzuki per la GSX-S1000GX, le Dunlop Sportmax Roadmaster 2, taglia 190/50ZR17 al posteriore e 120/70ZR17 all’anteriore, mi danno poca confidenza, in particolare sul bagnato. Vellutato e pieno anche i bassi regimi, il millone regge bene anche il sottocoppia e riprende deciso sopra i 2.000 giri, allunga poi sportivo sopra i 3.500 giri fino alla zona rossa del contagiri, disegnata sopra quota 11.750. Però, è così fluido ai bassi regimi che non condivido la rapportatura scelta per il cambio, troppo corta: in sesta a 130 km/h i quattro cilindri girano a 5.500 giri, 4.500 a 100. È una moto pensata per viaggi, dotata di grande comfort che viene un poco inficiato da un frullare esagerato del motore che aumenta inutilmente vibrazioni e consumi. Consumi, peraltro, ottimi per una maxi come la GSX-S1000GX, malgrado cubatura e frazionamento del suo motore collaudato e affidabile: al termine dei miei 550 chilometri tra città, strade veloci e passi alpini, il dettagliato computer di bordo segna 20,2 km/litro. 

Suzuki GSX-S1000GX nel tour Suzuki GSX-S1000GX nel tour

ANCORA ELETTRONICA Cambio che, rapportatura a parte, merita anch’esso un ottimo voto in pagella. Preciso e veloce quando provvedo manualmente alle cambiate, ma altrettanto meritevole quando alle cambiate pensa il quick shift bidirezionale: è veloce e preciso a salire e a scendere di marcia, più di quanto riesca a fare io utilizzando la leva della frizione, non sbaglia un colpo e se la cava anche quando gli chiedo cambiate difficili. Si integra anche con lo Smart Cruise Control che rimane attivo anche quando cambio marcia. Da brava moto moderna e zeppa di elettronica, anche la GSX-S1000GX ha un vero e proprio infotainment con la possibilità di connettersi allo smartphone grazie all’app Suzuki mySPIN. Mi connetto, ma non ho un casco con bluetooth: vedo le chiamate sul cruscotto, ma non posso rispondere. Potrei anche ascoltare musica, ma non ho a disposizione un vero navigatore GPS, posso soltanto vedere la mia posizione sulla mappa. 

VERSIONI E PREZZI

Una bella millona tuttofare la GSX-S1000GX, una moto rotonda per facilità di piega e di controllo del suo quattro cilindri sportivo. Ben costruita, con una elettronica allo stato dell’arte e ben messa a punto, confortevole compagna di viaggio e nei percorsi quotidiani. Meglio spendere 1.400 euro in più per la versione Touring, o per la Sport se intendete il viaggio da casello a casello. Se volete accessoriare la versione base da 17.600 euro, spendete di più per avere meno.


Pubblicato da Mario Cornicchia, 11/08/2024
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Listino Suzuki GSX-S1000GX
Allestimento CV / Kw Prezzo
GSX-S1000GX 152 / 112 17.600 €

Per ulteriori informazioni su listino prezzi, caratteristiche e dotazioni della Suzuki GSX-S1000GX visita la pagina della scheda di listino.

Scheda, prezzi e dotazioni Suzuki GSX-S1000GX
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