E-BIKE ESCLUSIVA Quando presenti al mondo un nuovo prodotto, devi per forza di cose pensare anche a come farti notare. A maggior motivo se parliamo di e-bike, un settore che in questi ultimi anni si è saturato in maniera folle. Per la sua prima bicicletta a pedalata assistita, Vent (il nome preso nel 2017 da HM, conosciuta anche come Moto spa, e che dal 1983 si occupa di motard, enduro e tutte quelle cose lì) ha compiuto una scelta coraggiosa: non provare neppure a infastidire i leader di mercato e i loro consolidati prodotti, ma posizionarsi immediatamente come top di gamma: per progetto, per componentistica, per prestazioni... e anche per prezzo.
- Geniale... a cominciare dal nome
- Look unico e sportivo
- Come va la LDV500
- Due versioni di LDV500
- Prezzo
- Scheda tecnica LDV500
- Scheda tecnica LDV500RR
UN NOME... GENIALE
Vent LDV500: la prima prova su (fuori) strada
Il progetto LDV500 risale al 2019, anno in cui si sono festeggiati i 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci. Il segreto del nome della prima e-bike di Vent è tutto qui, ma non nasce per caso: la cascata della Troggia dietro la fabbrica di Introbio è infatti citata esplicitamente nel Codice Atlantico di Leonardo. Più di tutto, però, la LDV500 è il primo passo di un nuovo cammino della casa lecchese, intrapreso nella piena consapevolezza di essere entrati in una nuova epoca.
LOOK UNICO E SPORTIVO
Vent LDV500: la grintosa RR
È proprio bella da vedere, la LDV500. Confesso di esserne rimasto affascinato fin da quando sono state pubblicate le prime immagini a novembre di due anni fa. Vista da vicino, però, fa tutto un altro effetto: è grande e imponente, come dev’esserlo una mountain bike di quelle toste, con le sue generose ruote da 29” e la enorme forcella FOX da 150 mm che ti ricorda subito che nasce per muoversi sullo sconnesso. Sembra monoammortizzata, ma in realtà è una full suspended, ed è la prima “bugia” che la LDV500 ti racconta. Perché quando la guardi dall’alto vedi che il tubo obliquo del telaio in realtà è aperto, come sulle moto: al centro, al posto del serbatoio, si trova un ammortizzatore collegato direttamente al carro posteriore, che fa scorrere una slitta in asse con i foderi obliqui. Una soluzione che Vent ha inventato e brevettato: si chiama TST, ed è assolutamente inedita nel mondo delle biciclette. E ha un altro, innegabile vantaggio: poter regolare l’ammortizzatore senza dover scendere dalla bicicletta, o fare strani contorsionismi.
Vent LDV500: la slitta su cui si muove il carro posteriore
STILE ELEGANTE Il telaio è un monoscocca in carbonio senza verniciatura, ma coperto solo da uno strato di finitura resistente. Bellissimo da vedere, e che mette in evidenza una struttura priva di giunzioni o fasciature. E sempre a proposito di eleganza e pulizia delle linee, il modello normale della LDV500 prevede il sistema ICR (Integrated Cable Routing) di FSA che nasconde i cavi all’interno del manubrio, lasciando all’esterno solo quello del freno anteriore. Per maggior tranquillità di chi pedala, il manubrio monta anche il Fork Stopper che ne impedisce la rotazione accidentale.
DETTAGLI CHE CONTANO È l’ingegner Quirino Tironi, che di Vent è anche l’Amministratore Delegato, a presentare la prima bicicletta della sua azienda. Lo fa con una autentica e sincera gioia negli occhi, una gioia che emerge dall’entusiasmo con cui racconta anche i più piccoli dettagli della LDV500: la scelta - comoda - di mettere l’attacco per la ricarica in alto, vicino al manubrio, e non nei pressi del motore centrale come fanno pigramente in molti. Oppure la decisione di bloccare la batteria non con un sistema a incastro ma con brugole dalla testa speciale (come i dadi antifurto delle automobili), così da tenerla più saldamente in posizione.
COME VA LA LDV500
Vent LDV500: in sella alla prima e-bike di Vent
Basta guardare, però: è arrivato il momento di toccare. Anzi, di pedalare in sella alla LDV500. Un’opportunità che Vent ha messo a disposizione di un ristretto numero di giornalisti in occasione di un evento per pubblico e addetti ai lavori a Novazzano, alle porte della Svizzera, sulle colline di una splendida tenuta circondata da vigneti. All’inizio ero scettico, quasi spaventato, anche perché gli istruttori che ci accompagnano fanno presente che, in ossequio alla tradizione motociclistica della casa, i freni delle LDV500 sono in posizione da moto: il posteriore frena con la leva sinistra, l’anteriore con la destra. Comandi invertiti rispetto alle biciclette: per me, un’attenzione in più da tenere.
Vent LDV500: il cambio SRAM wireless
LE PRIME PEDALATE Cominciamo tranquilli, ed è una buona cosa: affronto insieme ai colleghi le prime centinaia di metri ai bordi di un prato tagliato di fresco, ci spostiamo tra gli stretti filari di un vigneto e la LDV500 mi sembra tutto fuorché maneggevole. Pesa - relativamente - poco rispetto ad altre e-MTB che ho provato, circa 21 kg, ma è comunque un mezzo imponente. Il motore spinge con vigore: è un Brose Mag S con 90 Nm di coppia che “entra” subito, appena cominci a spingere sui pedali. L’erogazione è fluida, corposa ma senza strappi. Il sensore di spinta è integrato nel motore, mentre quello di velocità è un magnete inserito direttamente nel disco freno posteriore, con il “gemello” nascosto nel forcellino. Una soluzione ingegnosa che regala pulizia alle linee generali, e lo tiene al riparo da urti o spostamenti accidentali. A proposito di piccoli, preziosi dettagli.
Vent LDV500: pronto ad affrontare il circuito per enduro
SCATENATA IN PISTA Arriviamo in cima ai vigneti, e davanti a noi si apre un circuito da enduro realizzato per le nuove moto che Vent farà vedere nel pomeriggio. Gli istruttori che sono con noi ci chiedono se vogliamo provare la bicicletta su un percorso un po’ più veloce. Figuratevi la mia risposta: non fanno neppure in tempo a finire la frase che sono già a metà del primo rettilineo. Affronto piano le prime curve, con timore reverenziale misto a diffidenza, ma poco alla volta comincio a osare qualcosina di più. Tiro il freno posteriore (con la mano giusta!) per bloccare la ruota all’ingresso, metto giù il piede e mi infilo in curva di traverso, pronto a riprendere la pedalata in vista di quella successiva. Il motore spinge subito, riprendo velocità, e taglio verso il basso inclinandomi con il corpo, quasi in piega. Probabilmente chi mi guarda da fuori ride della mia goffaggine, ma non ho tempo di farci caso, perché mi aspetta una doppia curva a S. E perché sono riuscito a smascherare la seconda bugia che mi stava raccontando la LDV500. A dispetto delle dimensioni, e del timore che incute prima di salirci sopra, la e-MTB di Vent si dimostra incredibilmente agile e maneggevole, soprattutto sul misto veloce: le puoi chiedere molto, molto di più di quanto lasci intendere.
Vent LDV500: vista di 3/4 posteriore
SEMPRE AL MASSIMO Vista anche la natura particolare della breve prova della LDV500, e non dovendomi preoccupare più di tanto della durata della batteria (che ha comunque una generosa capacità di 630 Wh), ho sempre tenuto il livello di assistenza su Boost, il più elevato. Il display di bordo mi fa vedere che sono disponibili anche le modalità Eco, Tour e Sport. Non manca neppure il comando Walk, per spingere a mano la bicicletta fino a 6 km/h nei passaggi più ripidi.
DUE VERSIONI DI LDV500
Vent LDV500: il modello RR pronto gara con la vistosa forcella arancione
Vent propone due diverse versioni per la LDV500: quello normale e quello RR, ossia Race Ready, pronto gara. Il prezzo di listino è lo stesso, così l’insieme motore e batteria; le principali differenze sono nell’ammortizzatore posteriore e nel cambio (wireless in quella normale, a cavo nella RR); diversi i freni, più potenti nella RR, che monta anche “maltrattabili” cerchi d’alluminio. E siccome sono curioso per natura, dopo il primo giro con la LDV500RR chiedo all’istruttore di farmi provare la sua, che è una LDV500 normale.
Vent LDV500: il più discreto (si fa per dire) modello con cambio wireless
COSA CAMBIA La RR è sicuramente più prestazionale: rispetto al modello normale il trasferimento di carico è più immediato e grintoso, si sente che è una bici pensata per le corse e per un uso più aggressivo. Io, che invece sono tutt’altro che esperto, confesso di essermi divertito molto di più con la LDV500 normale, forse proprio per la sua natura meno esigente: mi sono sentito più in controllo della bicicletta, e sempre sicuro nell’affrontare curve e discese. Ottima anche la risposta del cambio wireless, sempre immediata.
Vent LDV500: i dischi Braking della LDV500 RR
COME TUTTE LE COSE BELLE... Quando i colleghi appassionati di moto vanno a vedere gli enduro che corrono sul circuito, io approfitto per continuare a pedalare: affronto qualche tornante in asfalto, mi avventuro in un paio di sentierini nei pressi del casale, e mi godo la LDV500 ancora per qualche minuto. La verità è che mi sto divertendo come un pazzo, e non ho nessuna voglia di scendere di sella. Vengo convinto solo dalla promessa che nelle settimane a venire ne verrà spedita una in redazione per una prova su strada più lunga e approfondita. Sono prontissimo.
QUANTO COSTA LDV500
Vent LDV500: il telaio monoblocco in fibra di carbonio
Il prezzo della LDV500 spaventa, almeno in senso assoluto: 12.390 euro è una cifra importante, tutt’altro che popolare, e in Vent lo sanno perfettamente. La loro prima e-MTB è un prodotto esclusivo, per di più in tiratura limitata, ma è anche una bicicletta con telaio monoblocco in fibra di carbonio, diverse soluzioni inedite (a partire dal mono centrale) e una componentistica di primissima qualità.
TIRATURA LIMITATA Saranno solo 120 le LDV500 prodotte, e vendute solamente online sul sito della casa: i possessori potranno scegliere il numero di serie tra quelli ancora disponibili, che verrà applicato sul telaio insieme al nome del proprietario, con un processo di punzonatura come sulle moto. All’acquirente verrà consegnato un set di abbigliamento bici Vent, e la tradizionale forma di taleggio che la casa di Introbio regala a tutti i suoi clienti. Più importante, però, la bicicletta - e il suo numero di telaio - verrà registrata nella blockchain Ethereum, così che sia sempre riconducibile in maniera univoca al suo legittimo proprietario. A fronte di una spesa del genere, si tratta di una rassicurazione importante.
Vent Frontier, la prima eGravel full suspendend
ALTRI MODELLI Nei prossimi mesi Vent porterà sul mercato versioni più abbordabili della sua LDV500, con telaio in alluminio e componentistica di livello leggermente inferiore. Prima, però, dovrebbe arrivare la Frontier, la splendida eGravel full suspendedpresentata qualche mese fa: la progettazione è ormai ultimata, ma c’è qualche ritardo dovuto allo shortage di componenti provenienti dall’Asia, causato dal protrarsi dell’emergenza sanitaria.
SCHEDA TECNICA LDV500
Telaio | Full carbon 29”, monoscocca, sistema TST |
Forcella | Fox 36 Float 150mm |
Ammortizzatore | Float DPSX2 |
Ruote | FSA Carbon 29” |
Pneumatici | Pirelli Scorpion e-MTB 29x2,60” |
Trasmissione | Sram XX1 Eagle AXS 12 rapporti, wireless |
Freni | Magura MT7 Pro, dischi da 203 mm |
Motore | Brose S Mag 250 W, 90 Nm |
Batteria | Brose, 630 Wh |
Display | Brose Allround |
Manubrio | FSA K-Force Carbon con ICR |
Sella | San Marco GND |
Reggisella | Sram AXS wireless |
Manopole | Pro Taper |
Taglia | S, M, L |
Prezzo | 12.390 euro |
SCHEDA TECNICA LDV500 RR
Telaio | Full carbon 29”, monoscocca, sistema TST |
Forcella | Fox 36 Float 150mm |
Ammortizzatore | Float DPSX2 |
Ruote | Sunringle Duroc |
Pneumatici | Pirelli Scorpion e-MTB 29x2,60” |
Trasmissione | Sram X01 Eagle 12 rapporti |
Freni | Braking IN.C.A.S., dischi da 203 mm |
Motore | Brose S Mag 250 W, 90 Nm |
Batteria | Brose, 630 Wh |
Display | Brose Allround |
Manubrio | FSA Grid Alloy |
Sella | San Marco GND |
Reggisella | Fox Transfer |
Manopole | Pro Taper |
Taglia | S, M, L |
Prezzo | 12.390 euro |