La Moto Morini X-Cape 700, una delle adventure di media cilindrata più attese del 2025, è finalmente finita sotto le mie grinfie, così da potervi raccontare come cambia rispetto alla 650 - che si è dimostrato un vero successo – ma soprattutto come va, specialmente con il nuovo motore più “pimpante”. Dunque, breve recap delle differenze con il modello uscente e poi dritti nel cuore della prova. Pronti? Dai che si va!
COME CAMBIA RISPETTO ALLA X-CAPE 650
Il desing si aggiorna, ma solo dove serve
Ad uno sguardo distratto la nuova 700 potrebbe sembrare la “vecchia”, e non è detto che sia un male dato che secondo me il design è proprio uno dei suoi punti di forza. La nuova cambia giusto lo stretto indispensabile: nuove grafiche (più simili a quelle viste sulla sorella maggiore 1200, prossimamente in arrivo), carenature laterali leggermente modificate nella forma e uno scarico a mezz’altezza che meglio si sposa con la vocazione adventure della X-Cape. Nuovo è anche il plexiglass, con un meccanismo di regolazione decisamente più rapido e facile da utilizzare, con vantaggi in termini di praticità.
Per quanto riguarda la qualità percepità il giudizio è rimandato alla comparativia di segmento (ci sarà la TRK 702 – qui il confronto dei dati con la pesarese – ma non saranno sole), dato che la moto che Morini mi ha fornito è una pre-serie con dettagli che non saranno quelli definitivi, come la doppia presa USB.
Il motore è la novità, non cambia la ciclistica
Come lascia facilmente intendere il nome, la nuova X-Cape è cresciuta nella cilindrata, ottenendo in dote quei cavalli e quei Nm di coppia in più che tanti le chiedevano (io, compreso). Ora la scheda tecnica dichiara:
Cilindrata | 693 cc |
Potenza | 70 CV a 8.500 giri/min |
Coppia | 68 Nm a 6.500 giri/min |
Omologazione | Euro 5+ |
Rispetto alla 650, a fronte di “soli” 44 cc in più, c’è stato un’incremento di 10 CV e 14 Nm di coppia, utili un po’ in tutte le situazioni tipiche della guida, da quella più sportiva a quella rilassata in coppia, magari con bagagli al seguito.
Non cambia per nulla o quasi, invece, la dotazione ciclistica. Dal punto di vista delle quote tutto viene confermato e vale lo stesso anche per la componentistica:
forcella Marzocchi USD con steli da 50 mm, regolabile in precarico e idraulica, 175 mm di escursione
Mono ammortizzatore KYB, regolabile in precarico ed estensione, 165 mm di escursione. Pomello per la regolazione remota del precarico di serie solo su cerchi a raggi.
Impianto frenante Brembo, doppio disco anteriore da 298 mm, pinze flottanti, 2 pistoni con ABS BOSCH 9.1 Mb e disco singolo posteriore da 255 mm, con pinza a 2 pistoni e ABS disinseribile
Confermata anche la doppia possibilità di scelta per quanto riguarda i cerchi – sempre 19/17” – con pneumatici Pirelli Scorpion Rally STR se si scelgono quelli a raggi. Il peso a secco dichiarato da Moto Morini è di 213 kg, il serbatoio rinnova i 18 litri di capacità. Per tutti i dati tecnici vi rimando all’articolo scritto da Michele.
La dotazione tecnologica, aiuti alla guida e connettività della X-Cape 700
La X-Cape si conferma una moto semplice dal punto di vista dell’elettronica legata alla guida: a eccezione del “finto riding mode” Off-Road, necessario per poter disinserire l’ABS in fuoristrada, non ha nulla da segnalare, niente livelli di potenza, controllo di trazione o altre “diavolerie”, ma per quanto riguarda la connettività non si fa mancare davvero nulla. Schermo TFT da 7 pollici (con grafiche confermate, ma miglior leggibilità e luminosità), connettività Bluetooth integrata per gestine musica, chiamate e navigazione full screen tramite app dedicata. Per tenere carico lo smartphone durante la navigazione non poteva mancare la presa USB, sia tradizionale che Type-C.
PREGI E DIFETTI DOPO LA PROVA
La posizione in sella non cambia
Come cambia l’ergonomia della nuova X-Cape? Semplice, non cambia. Rispetto alla vecchia nulla è stato modificato. Il manubrio è alto e largo, piuttosto vicino al busto, la sella un po’ incassata – posizionata a 840 mm da terra – consente a tutti o quasi di toccare facilmente il terreno, solo i più alti potrebbero volere una maggior distanza tra piano seduta e pedane, per avere ginocchia meno rannicchiate sulle lunghe percorrenze. Per ogni esigenza specifica, comunque, nel catalogo accessori arriveranno (entro l’estate, fa sapere Moto Morini) sia una sella ribassata per i più bassi, sia una sella Rally, utile per i più infoiati con il fuoristrada ma anche per chi ha qualche centimetro in più di statura dalla sua.
Com’è da usare in coppia?
La posizione in sella non cambia per il pilota e non lo fa nemmeno per il passeggero. Sulla nuova X-Cape si può affrontare senza troppi problemi qualche bel viaggetto in coppia: lo spazio è adeguato, ci sono pratici maniglioni integrati nel portapacchi e le pedane hanno gommini anti-scivolo e vibrazioni. Se la sceglierete con i cerchi a raggi avrete anche la comoda regolazione remota del precarico molla, dettaglio utile per adattare il setting del mono ammortizzatore al carico e garantirvi il giusto piacere di guida.
Finalmente un motore da crossover media
Ovviamente la maggior curiosità era legata a come il nuovo bicilindrico parallelo – già adottato sulla Calibro – influenzasse l’esperienza di guida. Fare meglio del precedente motore non era impresa ardua a dire il vero, ma il nuovo cuore consente finalmente alla X-Cape di confrontarsi senza troppi timori reverenziali con le altre competitor del segmento.
Ora ha quello che serve, proprio dove serve. Non cambia il carattere, la fasatura a 180° lo rende un motore particolarmente lineare nella sua curve d’erogazione, ma rispetto al passato regge meglio l’uso sotto coppia, senza la necessità di assaltare il cambio per andare alla ricerca di cavalli e spinta. Ne beneficia la guida praticamente in tutti i frangenti: se si è in modalità relax nel misto guidato basta una terza o una quarta marcia, lasciando alla seconda solo l’uscita dai tornanti più stretti, se si vuole andare più allegri basta scalare e fare salire di giri il motore ma occhio alle vibrazioni, quelle con l’aumento di cilindrata non sono sparite del tutto.
Insomma, quell’aumento di prestazioni non ha trasfomato (non che ce ne fosse il bisogno) la X-Cape in una moto da hooligan, per godersela a pieno il mio consiglio è quello di farla girare all’80-90% del suo potenziale, sfruttando la rapportatura un filo lunga per una guida rilassata ma comunque veloce. E a proposito di guida…
Com’è da guidare tra le curve?
Non essendo variate la componentistica e l’ergonomia, dal punto di vista della guida non ho avuto particolari sorprese, ma piacevoli conferme, dato che ritengo la dinamica di guida uno dei punti di forza della precedente X-Cape. La sensazione in sella è quella di ritrovare una compagna di viaggio solida e rassicurante: il peso che si avverte da fermo non si fa sentire poi troppo alla guida, con una discesa in piega rassicurante quando si affrontano le curve. Più stabile che agile, ma così è sempre stata, pur mantenendo una buona dose di reattività nei cambi di direzione.
Anche il setting idraulico delle sospensioni è stato confemato, dunque tendente al morbido, buono per incassare fondi irregolari garantendo comunque una guida precisa e controllata. I movimenti dovuti ai trasferimenti di carico si avvertono, ma restano assolutamente gestibili se si guida con uno spirito rilassato. I motociclisti più esperti, invece, potranno sfruttarli come un’arma in più nella guida, oppure scegliere di personalizzare l’assetto per ottenere un comportamento più rigoroso, a scapito però di un po’ di comfort. Detto ciò, la X-Cape non è pensata per aggredire l’asfalto con uno stile sportivo esasperato: l’impianto frenante si distingue più per la sua capacità di essere dosato con precisione che per una risposta aggressiva.
Come si comporta in fuoristrada
Tra quelle del suo segmento con la ruota anteriore da 19 pollici è quella che, sulla carta, più va d’accordo con l’avventura lontano dall’asfalto. La nuova X-Cape 700, come la vecchia, parte ben predisposta ma ha ancora qualche difetto… ereditato dalla 650. Nello specifico il supporto delle pedane passeggero che allontana i talloni dal corpo della moto e un serbatoio piuttosto largo e liscio, scivoloso da stringere tra le ginocchia.
Per il resto si conferma una moto facile da manovrare, con il peso ben distribuito e, ora, anche con il motore brioso il giusto per innescare perdite di aderenza al posteriore per chiudere le curve o alleggerire il davanti per superare con maggior disivoltura buche, ostacoli o piccoli guadi. Per i principianti la taratura di serie delle sospensioni può andare bene per le prime escursioni su strade bianche e sterrate poco sconnesse, mentre per i più esperti in consiglio è quello di cercare più sostegno con le regolazioni disponibili, ne benedicia la guida… e la meccanica, pericolosamente esposta in caso di “fondo corsa” degli ammortizzatori dopo salti affrontati in maniera arrembante o sentieri con sassi piantati.
PREZZI, VERSIONI E ACCESSORI DELLA X-CAPE 700
La nuova Moto Morini X-Cape 700 è pronta a fare il suo debutto sul mercato in questo aprile, proponendosi in due varianti pensate per soddisfare stili di guida differenti. La prima è equipaggiata con cerchi in lega e pneumatici stradali, ed è disponibile esclusivamente nella colorazione Black Ebony. La seconda versione, più votata all’avventura, monta cerchi a raggi e pneumatici Pirelli Scorpion Rally STR, ed è offerta in tre colorazioni: Red Passion, Carrara White e nuovamente Black Ebony. Per quanto riguarda il prezzo, si parte da 7.190 euro per la versione base, mentre la configurazione più orientata all’off-road viene proposta a 7.590 euro, entrambi franco concessionario.
Gli accessori per personalizzarla
Ovviamente non mancheranno una serie di accessori per cucirsi addosso la nuova X-Cape 700, che voi siate più stradisti o dakariani non fa troppa differenza. Ecco un elenco riepilogativo:
• tris bauletti in alluminio
• tris borse morbide
• scarico rally
• sella ribassata
• sella rally
• manopole riscaldate
• barre para motore alte e basse
• paracoppa in alluminio
In breve Pro&Contro
Insomma, tirando le somme alla fine di questa prova, la Moto Morini X-Cape (già vincitrice in passato della nostra comparativa) si conferma una delle protagoniste del segmento, confermando ottime doti di versatilità e piacere di guida, rimane ancora qualche piccolo difettuccio... ma la perfezione è difficile, specialmente al prezzo a cui la moto viene proposta.
Pro:
- motore migliorato
- dinamica di guida
- dotazione di serie (nella versione con cerchi a raggi)
Contro:
- vibrazioni ancora presenti
- meccanica esposta per l'uso in off-road