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Prova su strada

Piaggio ZIP SP


Avatar Redazionale, il 30/05/01

23 anni fa -

Avete poco spazio in box? Il papà brontola perché berlina e scooter non riescono a convivere in garage? Niente paura, la Piaggio ha "zippato" i file di uno sportivo purosangue e li ha compattati in uno scooterino tutto pepe. E quando a Zip si aggiunge la sigla SP il risultato è un mostriciattolo aggressivo e corsaiolo fino al midollo.

COM’È Nella ineguagliabile gamma di scooter Piaggio, lo Zip 50 si è guadagnato fin dai primi anni Novanta un angolino di tutto rispetto. Piaggio Zip è sempre stato lo sportivo della combriccola, la piccola peste destinata ai quattordicenni a tutto gas. Non per niente si è fatto largo anche nelle gare per scooter, portando a testa alta la sigla SP (Sport Production, le gare per moto derivate di serie).
L’anno scorso è arrivato uno Zip tutto nuovo e, per festeggiare la terza generazione del suo compatto, la Piaggio ha fatto le cose in grande. Look tagliente e futuribile, ma soprattutto una gamma di motori per tutti i gusti: 50 e 125 a quattro tempi, 50 due tempi raffreddato ad aria. Mancava giusto all’appello la cattivissima versione SP, spinta dal 50 cc raffreddato a liquido. Eccola.

LA CLASSE È ACQUA

Realizzato sulla base del fratellino "ad aria", Piaggio Zip 50 SP ne riprende l’impostazione generale, dal telaio monotubo con inserti in lamiera stampata, alla carrozzeria in plastica dalle linee affilate. Inconfondibili, come in tutti gli Zip dell’ultima generazione, le freccione anteriori tipo alabarda spaziale. Però, a ben vedere, la versione SP può sfoggiare con orgoglio una serie non indifferente di chicche. Prima tra tutte il motore con raffreddamento a liquido, capace di quel zic (o zip?) in più di prestazioni, quel che ci vuole per scattare per primi al semaforo.
Questo cinquantino a due tempi spinge forte non per magia, semplicemente perché adotta nuovi diagrammi di aspirazione e di scarico più spinti. Il resto lo fa la truce marmitta con silenziatore rovesciato, nera come il carbone. Anzi, come il carbonio. Questo scarico dà un grande effetto racing a Zip SP, ma alla fine non fa troppo macello, confermando la regola che baccano non è sinonimo di prestazioni.

CATTIVO FUORI, ECOLOGICO DENTRO

Piaggio Zip SP dunque non urla, e allo stesso modo non appesta l’aria: al catalizzatore a due vie si aggiunge infatti al vecchio trucco ecologista dell’aria secondaria. Immancabili l’avviamento elettrico (ma c’è anche il pedale d’emergenza), il cambio con variatore continuo automatico, il miscelatore automatico olio-benzina. Il radiatore di raffreddamento è nascosto nello scudo anteriore, lo si può scorgere spiando tra le vistose feritoie che distinguono al volo uno Zip SP da uno Zip "normale". Altre cosine di cui vantarsi sono le prese d’aria vicino alla pedana e ilcodino-portapacchi che ingloba anche la luce dello stop. Così sparato verso l’alto sembra quasi uno spoiler. Tra le varie colorazioni di Zip SP ci sentiamo di consigliare quella "cenere opaco", molto di tendenza dove si bazzica con rollerblade e bombolette spray. Per gli amanti delle competizioni c’è invece quella un po’ più vistosetta, in arancio e giallo fluo.

TECNOLOGIA A CARO PREZZO

Motore cattivello, aspetto corsaiolo, ZIP SP fa la differenza anche per quanto riguarda l’assetto. Però non vi anticipiamo nulla…certe cose è meglio gustarle direttamente in sella, quindi vi rimandiamo alla parte dinamica, al test vero e proprio.
A proposito di sella, lo sapete che gli Zip sono gli unici scooter ad "altezza variabile"? Sarà anche piccolino lo Zip, però accoglie tutti: il sellone può essere posizionato a 775, 790 oppure a 805 mm da terra. Non manca il vano portacasco (ci sta l’integrale) e nemmeno un bauletto dietro lo scudo.
Il tutto per 4.365.000 lire, una cifra di per sé giustificata dalla dotazione tecnica; però lo Zip ad aria costa un bel pezzo in meno…addirittura fa risparmiare 765.000 lire. La differenza è notevole, ognuno poi faccia come vuole.

COME VA

 Ci avviciniamo con curiosità, pronti ad "unzippare" lo spirito sportivo del compatto Piaggio. L’occasione è buona, perché abbiamo addirittura a disposizione la pista di Vallelunga.
Avrete già capito com’è andata a finire: lotta dura con i colleghi, staccate al limite, sleali gomitate; ci siamo divertiti come bambini e in questo lo Zip si è dimostrato un buon compagno di giochi. Con la scusa della prova in pista erano disponibili anche alcuni esemplari "spiombati", la cosa ci ha stuzzicato pruriti e curiosità allo stesso tempo. Risultato? 85 all’ora a busto eretto, quasi 100 (!) con il vorticoso gioco delle scie, sfociato in un trenino tipo Mondiale Supersport a Monza.

VELOCE, E NON SOLO

Oltre alle performance velocistiche, lo Zip SP eccelle anche in accelerazione: è davvero brillante, senza per questo risultare pigro ai bassi, prima di entrare in coppia. Di tendenze a ingolfarsi neanche a parlarne. Insomma, un bel motorino, favorito anche dalla rapportatura giusta del variatore, che permette a Zip SP di insidiare i rivali più brillanti. No signori, questo non è uno di quegli scooterini che prendono giri e stanno fermi. Tutto queste belle cose valgono anche per la versione codice, peccato che finisca tutto con un frustrante 45 km/h di punta. Con quei 120 di fondoscala… A proposito, la strumentazione di Zip non ci ha fatto proprio impazzire: la grafica racing non aiuta il colpo d’occhio, oltretutto con lo spazio a disposizione si poteva fare meglio. Magra consolazione il termometro del liquido refrigerante, realizzato con cinque led ma migliorabile nella finitura.

MONOBRACCIO

Piaggio Zip è ancora uno dei "ruote basse" nel vero senso della parola, con le sue ruotine da 10" promette maneggevolezza a prova di slalom, ma non certo stabilità e rigore. E invece ci ha sorpreso proprio da questo punto di vista, permettendoci di sfoderare pieghe da paura e di portare in redazione la tuta con le saponette agli sgoccioli. Queste sì che sono soddisfazioni! All’inaspettato risultato si è arrivati estirpando la forcella tradizionale dello Zip normale, a favore di una sospensione monobraccio: per dirla in termini tecnici è un parallelogramma deformabile, ma è più importante sottolineare la stretta parentela con quelle utilizzate nelle corse per scooter.

GRATTA E VINCI

Al posteriore c’è un sofisticato ammortizzatore a doppio effetto. Bello, ma ne abbiamo visti di migliori, soprattutto al prezzo dello Zip SP. Comunque, inutile fare i "questiognosi", con un assetto come quello dello Zip SP ci si diverte sul serio. Morbida l’entrata in curva, l’avantreno non fa scherzi e per un 10" di ruota non è poco. Si scende, si scende, giù il ginocchio, tocca la pedana e poi "crunch", il cavalletto centrale. Ancora un paio di giri di pista e lo limavamo tutto. È davvero l’unico limite alla piega. Un consiglio? Toglietelo di sana pianta, tanto c’è il laterale in optional. Dello Zip ci è piaciuta parecchio la confidenza che ispira, dote ancora più apprezzabile valutando che non si è persa per strada quella maneggevolezza tipica delle ruote piccine. Lo Zip guizza a destra e sinistra che è un piacere, fin troppo. All’inizio è sconvolgente, poi ci si "fa la mano", ma in città bisogna comunque stare attenti a rotaie e rappezzi dell’asfalto.

AVANTI, C’È POSTO

La frenata è una delle doti migliori dello Zip SP, potenziato anche nel freno anteriore: a fermare il compatto Piaggio un disco da 200 mm di diametro (il più grande della categoria) con pinza a due pistoncini contrapposti, dietro rimane invece il tradizionale tamburo. Delusi? Nì. Il disco ci stava anche al posteriore, ma va detto che il freno davanti è davvero potente e anche gestibile. Quindi si può usare quello dietro giusto per pelare anche a scooter piegato, senza pericolo di scomporre l’assetto, o peggio, partire in testa-coda. Alla fine è tutto molto equilibrato, Zip SP diverte proprio per il buon lavoro di squadra tra motore, trasmissione, assetto e freni.
Un sapore sportivo che ci ha fatto dimenticare un’altra sorprendente dote. Piaggio fa Zip solo di nome: le dimensioni sono compatte, è vero, ma l’abitabilità è buona per tutti. Lo spazio dietro lo scudo è più che sufficiente, la pedana liscia. Attenti ragazzi, c’è il pericolo che il papà brontolone vi rubi il vostro Zip.

Pubblicato da Spartaco Belloni, 30/05/2001