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Prova

Piaggio Fly 125


Avatar Redazionale, il 13/12/04

20 anni fa - Le ruote? In città meglio basse.

Passato in sordina a Monaco tra tutte le novità del Salone Intermot, il nuovo Piaggio Fly entra di diritto tra le fila degli scooter "giusti" per la città. E' piccolo, spazioso, comodo, facile da guidare.


TUTTI UN PO' SIMILI Il concetto di family feeling, fortissimo nel mondo delle auto, sta prendendo sempre più piede anche nel più "romantico" mondo delle due ruote. A guidare questa tendenza di sicuro spicca la Piaggio che, dopo aver avvicinato i Liberty allo stile della famiglia Beverly, con un colpo di mano da giocatore delle tre carte ha trapiantato il grosso faro del Liberty sul nuovo "ruote basse" Fly. Forse il gruppo ottico frontale (e perché no anche le frecce) lo si poteva fare un pochino più "discreto" (non si può dire certo che sia piccolo) ma, mettiamola così, ne ha guadagnato la visibilità durante le ore notturne.


ECONOMICO E CARINO Per il resto, esteticamente il Fly è una sorta di Zip dal fisico anabolizzato, con le frecce che seguono l'andamento dello scudo, abbellito da una "cravatta" in stile Beverly 500, e un nuovo gruppo ottico posteriore a "gemma" a filo con la carrozzeria. Insomma, anche se si tratta di uno scooter economico (2.370 Euro f.c., meno di un cinquanta sportivo) studiato per soddisfare esigenze di praticità e comodità, in Piaggio sono riusciti a fare del Fly uno scooter piacevole all'occhio, al tatto (quel poco che c'è sullo scooter è ben fatto e ben assemblato) e dotato di una abitabilità più che discreta nonostante le misure piuttosto contenute.


PICCOLO MA SPAZIOSO Da buon scooter da città il Fly non è molto lungo (solo 1870 mm) però di spazio in sella ce n'è a sufficienza anche se si viaggia in due, e in fatto di praticità la sella alta solo 785 mm da terra rende il Fly alla portata di tutti. La pedana poi è piatta, senza tunnel centrale, quindi sfruttabile per poggiarci la spesa o la 24Ore (scomodo il gancio a scomparsa messo sotto la punta della sella) mentre nel vano sottosella ci sta comodamente un jet con visiera, molto stretto un integrale. Non male per uno scooter da città che punta a dimensioni contenute per meglio sgusciare nel traffico e che per questo calza ruote da 12", adatte a rendere lo scooter agile e maneggevole quanto serve.


SI STA COMODI Meglio studiata l'ergonomia del posto di guida, tanto che anche chi è di gamba lunga non si vede "costretto" dietro lo scudo. Scudo tra l'altro che offre una buona protezione dall'aria (utili i "baffetti" aggiuntivi sui lati) ma che "nasconde" solo un vano portaoggetti di piccole dimensioni poco sfruttabile. Non si capisce invece perché il comando di apertura della sella sia ancora messo lì, di lato sulla sella e non a portata di mano nel blocchetto di accensione come ormai su tutti gli scooter moderni. Altra giustificazione non c'è, se non quella del risparmio.


SEMPLICE SEMPLICE Semplicissima la ciclistica come si confà a uno scooter economico. Il telaio è un monoculla in acciaio affiancato dalla forcella con steli di 32 mm di diametro e, al posteriore, un singolo ammortizzatore con la regolazione del precarico molla su quattro posizioni. "Misto" il reparto freni con un disco davanti di 200mm con pinza a due pistoncini e un tamburo dietro di 140 mm.

FRENATA ONESTA Un impianto frenante "onesto", buono per risparmiare qualche centinaio di euro rispetto alle possibili alternative a doppio disco. Dal lato pratico però riesce a strappare la sufficienza per potenza frenante e modulabilità. Dietro, il tamburo non è malaccio ma tende a bloccarsi in fretta, mentre davanti il disco morde né morbido né forte, con una giusta via di mezzo.


FACILE, PER TUTTI  Il monocilindro centoventicinque di Pontedera con i suoi 10,5 cv/8000 giri (10 Nm/7000 di coppia max) non è certo un mostro di potenza, quindi non spaventa l'utenza neofita, ma non lascia nemmeno a bocca asciutta chi invece vuole muoversi veloce in città e spendendo il giusto anche in benzina (durante la prova abbiamo rilevato un consumo medio intorno ai 20 km/lt per un serbatoio di 7,2 lt).


OLTRE LE ASPETTATIVE Anche se rientra tra gli scooter economici, il Fly 125 su strada è invece una gradita sorpresa comportandosi piuttosto bene. Entrambe le sospensioni svolgono discretamente il loro lavoro, filtrano la maggior parte delle imperfezioni delle strade e con l'aiuto dei pneumatici di grossa sezione (120/70 per entrambi) se la cavano anche sulle buche più profonde e sul pavé. Non che i colpi non si sentano, solo che ci si aspettava di peggio e invece il Fly si dimostra meglio di quel che può sembrare all'apparenza: solo in due il monoammortizzatore soffre un po', è normale da solo non può fare certo miracoli, però tutto è più accettabile, una sensazione di sostanzae qualità che fa molto piacere.


ZITTO, ZITTO FILA Accettabile anche nella guida, il Fly si dimostra uno scooter piacevole e facile. Il motore non spaventa per via della sua erogazione lineare, piatta, che però grazie alla trasmissione ben tarata riesce lo stesso a offrire discrete prestazioni. Tra le curve poi è piuttosto reattivo, è rapido nello scendere in piega e su strade ben asfaltate si dimostra anche piuttosto preciso e stabile, mentre di fronte alle buche emergono i soliti limiti di un mezzo corto, svelto e dalle sospensioni di corta escursione.


Pubblicato da Alfredo Verdicchio, 13/12/2004
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