Sei anni dopo il debutto, il GT del Leone si rinnova all'insegna del confort, strizzando l'occhio ai soliti commuter e ai nuovi scooteristi. Il Peugeot Satelis II 125 è in vendita a partire da 3.990 euro e con 500 euro in più c'è anche l'ABS.
CAPITOLO SECONDO Il Peugeot Satelis non lascia, raddoppia. Da giugno sarà nelle concessionarie la seconda generazione del GT del Leone, sempre più turistico da guidare e allineato alle esigenze dei neofiti del commuting. Si comincia con il 125cc, a ottobre arriverà il 300cc e a seguire anche una cilindrata superiore (probabilmente il 400cc). Varati tre allestimenti con l’ABS a partire dall’intermedio. La specialità della casa? Un confort a prova di natiche regali e una facilità d’uso per rassicurare chi scende per la prima volta dalla macchina.
2 IS MEGL CHE 4 Già, perché il Peugeot Satelis II nasce –sei anni dopo il primo- in tempi di crisi, di benzina alle stelle e continui rincari. Tempi che spingono sempre più pendolari di città (altrimenti detti “commuter”) a mollare l’auto per passare allo scooter, più umano nei costi d’esercizio e più gestibile. L’affare si fa, a patto però che confort, immagine e sicurezza siano salvaguardate per chi diventa, improvvisamente, motociclista per necessità ma anche un po’ per caso. E Peugeot che fa? Stende loro un tappeto rosso.
EAGLE EYE Pur restando fedele al dna dell’originale, il Peugeot Satelis II migliora l’estetica, azzeccata per una clientela matura e abituata a bazzicare i centri-città. I tratti geometrici del primo permangono, ma più smussati. Lo sguardo è rapace, con quello scollo a “V” dello scudo e i nuovi occhi d’aquila che ricordano un po’ il Downtown; più dinamica la fiancata, ora scavata nella pancia della coda.
FAMILY(AUTO) FEELING E poi abbondano i richiami automobilistici, già presenti nel Satelis I, ridondanti nel sequel. Le luci a LED (sia all’anteriore sia al posteriore) del Satelis II seguono il trend più recente della fanaleria a quattro ruote, il cruscottino a tre cerchi ricalca la strumentazione delle auto e i maniglioni per il passeggero sembrano tanto le barre porta tutto di una station wagon. Ma forse lo spaccato più automobilistico in assoluto lo regalano le luci di coda: guardare per credere.
CHIC&CHEAP In tutto, il Satelis II è composto per l’80% da pezzi nuovi. Tra le plastiche, generalmente di qualità discreta, si fa apprezzare quella nera lucida a rivestimento del tunnel centrale. Le più cheap sono invece ai lati del manubrio (dove c’è anche il vano portadocumenti) e a chiusura del vanetto nel quale si ripiega il coprisella. Chiuso un occhio su qualche montaggio non esattamente a filo, il quadro d’insieme e i dettagli appagano tanto la vista quanto il tatto.
MOTORE E CICLISTICA Passando alla tecnica, il Satelis II 125 monta il motore quattro valvole Peugeot LFE (Low Friction Efficienty) da 15 cv, rivisitato per ridurne la rumorosità e rimappato per avere più coppia ai bassi e medi regimi (il picco è di 11,8 Nm a 7750 giri). Omologato Euro 3, sulla carta i suoi consumi fanno ingolosire: 28 km/l. La ciclistica impiega invece ruote da 14’’ all’anteriore e da 13’’ al posteriore, forcella da 37 mm e doppio ammortizzatore regolabile (in 4 posizioni).
ABS E CATENA Di base la frenata è affidata a due dischi, ma a partire dall’allestimento Urban (4.490 euro) entra in gioco l’ABS di nuova generazione con frenata combinata. In sostanza, premendo la leva sinistra si attiva la frenata integrale, che agisce con un pistoncino all’anteriore e due al posteriore. La sicurezza ne guadagna soprattutto sul bagnato, dove lo spazio di arresto si riduce della metà rispetto alla frenata classica. L’ABS è un altro assist ai neoscooteristi scesi dalla macchina ma, al prezzo di 500 euro, è caldamente consigliato per tutti. Con 100 euro in più si passa all’allestimento Executive (4.590 euro) e di serie c’è anche la catena antifurto ABUS.
QUATTRO COLORI Ma quanto costa il Peugeot Satelis II base? Costa 3.990 euro, con parabrezza (45 cm), presa 12V, coprisella antipioggia e cavalletto laterale di serie. Tra gli accessori ordinabili a parte figurano lo schienale per il passeggero, i copri manopole invernali, le manopole riscaldate, il kit paramani, il parabrezza alto (74 cm), la coperta para-gambe, il portapacchi, un bauletto da 46 litri, il supporto GPS, il telecomando per aprire la sella con un tocco ed il copri-pedane in alluminio. Quattro i colori disponibili, tutti sul classico: bianco, nero, grigio antracite e havana.
IN POLTRONA E’ comodo: su questo nulla da eccepire. L’intento di mettere in pantofole anche gli utenti meno esperti è riuscito in pieno, sotto tutti i punti di vista. A cominciare dall’a-b-c, ovvero salire sul Satelis II e trovare posto comodamente. Ci vuole davvero poco, considerando che la sella posta a 785 mm offre par condicio a uomini e donne e che lo spazio tra la sella lo scudo consente un po’ di gioco alle gambe dei watussi. Comunque ti metti, leggermente stravaccato o rigorosamente di vedetta sulla strada, i muscoli stanno rilassati e le braccia cascano a pennello sul manubrio. Le pedane laterali sono abbastanza lunghe e larghe da tenere ben piantati piedi di qualsiasi taglia (lo dice uno che ha il 45…).
BAGAGLIO PER DUE Se l’utilizzo è matrimoniale, sappiate che anche il passeggero si accomoda bene sull’ampia sella e, merito dei poggiapiedi estraibili, può sistemare le gambe ad angolo retto senza contorsionismi. Tutto quello che ci si porta appresso, invece, può essere stivato nel profondo sottosella, dove trovano alloggio due caschi integrali, nel vano portaoggetti a sinistra del manubrio o nello svuotatasche centrale, che si apre premendo sul leoncino al centro del manubrio.
SOTTO CONTROLLO Una volta in marcia, poi, ci si rende conto che le dimensioni giunoniche del Peugeot Satelis II non pregiudicano affatto la maneggevolezza. I suoi 160 chili (stesso peso del precedente) si patiscono solo in fase di parcheggio col cavalletto centrale ma esiste sempre la scappatoia del laterale; per il resto, la sua mole non sarà da slalomista ma si gestisce facilmente sia nelle curve in appoggio sia nelle gimkane urbane, per merito sia del baricentro basso di questo scooter sia del buon bilanciamento complessivo. Nei lunghi tragitti e a piena velocità nessun segnale di spacchettamento né esitazione ne mantenere la traiettoria, il tutto accompagnato da una discreta protezione dal vento offerta dal parabrezza (peraltro ben integrato esteticamente al design dello scudo).
COLPI BASSI L’unica interferenza con una guida godibilmente turistica arriva dalla sospensione anteriore, le cui risposte risultano a volte un po’ secche. Per quanto riguarda gli ammortizzatori c’è invece la possibilità di regolarsi, andando incontro alle esigenze di tutti. Gli ostacoli più comuni (buche, sampietrini, tombini..) vengono comunque ben digeriti dall’assetto di serie.
IN RIMONTA Se siete amanti dello sparo al semaforo, evitate di alzare la cresta: lo spunto in partenza non è certo l’asso nella manica del Satelis II. Partendo da fermi l’esitazione iniziale è sensibile e quando ci si inizia a muovere il contagiri è già alto. Il meglio però arriva dopo, quando l’allungo si fa più spigliato e l’erogazione corposa. Si cambia passo a regimi alti, il che per un 125 è abbastanza normale. Quanto alla ripresa, si può dire che quando serve non manca, senza particolari note d’eccellenza.
ABS SI’, ABS NO Chiudiamo con una nota sulla frenata. Cinquecento euro non sono pochi di questi tempi, ma, se investiti in sicurezza, sono sempre soldi spesi bene: per questo caldeggiamo l’ABS anche per un 125 come il Satelis II. Sulla versione senza si può contare su un freno anteriore molto modulabile, che interviene con decisione solo se esplicitamente sollecitato da una strizzata: occorre dunque essere pronti e lo stesso discorso vale per il freno posteriore, adatto a gestire situazioni meno urgenti.
MEGLIO CON Con l’ABS e la frenata integrale si cancellano di colpo un bel po’ di imbarazzi e di rischi, se ci si trova a rimediare in extremis ad una situazione critica. Per il neofita, infatti, tirare la leva sinistra e affidare l’arresto dello scooter alla frenata combinata diventa una scelta automatica, più che una scappatoia. Quanto al freno destro, che agisce sull’anteriore, con l’ABS prontezza ed efficacia non vengono meno: la grande differenza sta nel sentire che, a dosare la modulazione, ci pensi più l’elettronica che la nostra mano. E in certi casi è forse meglio così.