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Prova

Peugeot Satelis 125


Avatar Redazionale, il 19/03/06

18 anni fa - Il ruggitto del leoncino.

Tanto spazio, tanta praticità e un comportamento onesto e divertente. Al di là di un'estetica piuttosto personale, non mancano le frecce nel carniere dell'ultimo nato sotto il segno del Leone. Compreso anche un prezzo interessante.


APRIPISTA
A ben vedere, il nome che gli hanno dato gli va un po' strettino. Satelis, che non significa satellite ma suona molto simile, è quasi riduttivo per un mezzo che va a fare da stella nel firmamento degli scooter Peugeot. Forse qualcosa di più pomposo non avrebbe stonato anche perché in scia alla prima versione, la 125 a quattro valvole, ne arriveranno altre tre più prestanti. Il 250, il 125 sovralimentato e il 500 amplieranno nell'ordine la gamma a partire dal mese di giugno, quando farà capolino sul mercato anche il fratellastro a ruote alte, chiamato Geopolis.

A SPIGOLO VIVO Stante questa prospettiva è normale trovarsi davanti a un 125 di buona stazza. Lunghezza, larghezza e interasse misurano nell'ordine 2.152 mm, 765 e 1.500: il Satelis è grande sì ma non grosso e neppure goffo. Buona parte del merito va alle forme molto geometriche; al punto che viene il sospetto che il designer Peugeot abbia trovato l'ispirazione un giorno in cui aveva con sé solo il righello. La linea è abbastanza originale. L'elemento più personale è senza dubbio la coda, con le luci che si sviluppano in verticale, si allontanano dalla carrozzeria e trovano continuità nelle grandi maniglie a disposizione del passeggero.

FIAT LUX Sul fronte opposto, lo scudo ospita fari bislunghi dotati di potenti lampade alogene H7, più luminose del 30% rispetto a quelle tradizionali. A sormontare il tutto c'è un parabrezza alto ben 44,5 cm, dietro il quale si sviluppa un cruscotto di stampo automobilistico. La strumentazione comprende tachimetro e contagiri analogici integrati da una nutrita serie di spie e da un display multifunzione che tiene informati, tra l'altro, sul livello della benzina, sulla temperatura dell'acqua e su quella ambientale. Completano il ponte di comando specchi retrovisori asferici, con superficie convessa che offrono un'eccellente visuale, senza angoli ciechi. La finitura, invece, non entusiasma. Le plastiche sono un po' croccanti e i vari componenti non combaciano sempre alla perfezione.


VANI NON VANI Al centro del manubrio s'incontra il primo di una lunghissima serie di vani portaoggetti, destinato ad accogliere un paio di occhiali da sole o il telecomando del cancello. Sulla sinistra del manubrio c'è un cassettino dotato di presa a 12V, di serratura e grande a sufficienza per accogliere una bottiglia da un litro. Un altro piccolo scomparto è ricavato davanti alla sellama è sotto di essa che il Satelis può stivare gli oggetti più ingombranti. Stando alle dichiarazioni della Peugeot, il vano, che si apre agendo su un piccolo telecomando, misura 35 cm x 45 x 20. In parole povere accoglie due caschi integrali oppure il computer portatile con relativa custodia.

NELLA CULLA Per disporre di tanto volume utile gli ingegneri francesi hanno sistemato il serbatoio (da 13,5 litri) in posizione centrale, nel mezzo della doppia culla disegnata dal telaio in acciaio. Alla voce sospensioni rispondono: "Presente!" una forcella telescopica con steli da 37 mm e una coppia di ammortizzatori idraulici regolabili nel precarico molla su quattro posizioni. A loro spetta il compito di sorreggere una ruota anteriore da 14" con pneumatico 120/70 e una posteriore da 13" gommata 140/60.

PICCOLI NEI I freni sono entrambi a disco. Quello anteriore è da 260 mm con pinza a doppio pistoncino e quello posteriore è da 210 mm. Purtroppo non è previsto un freno di stazionamento così come manca l'interruttore di sicurezza sulla stampella laterale, cui è stata preferito una molla di richiamo fin troppo energica, che impone una certa attenzione quando si parcheggia, specie sulle strade in pendenza. In ogni caso il Satelis dispone anche di un cavalletto centrale.

FAI DA TE Il motore è monocilindrico a quattro tempi raffreddato a liquido con testa a quattro valvole. Fabbricato in autarchia dalla Peugeot, ha una cilindrata di 124,8 cc grazie a un alesaggio di 57 mm e una corsa di 48,9, e rispetta ligio la normativa Euro 3 in materia di emissioni nocive. L'alimentazione è a iniezione elettronica. La potenza massima è di 15 cv a 9.750 giri, con un picco di coppia di 12 Nm, quanto basta per spingerlo sulla carta a toccare i 115 km/h, con un consumo medio di 3,6 litri ogni 100 km.


SI FA IN TRE Con questo stesso motore entrano in listino tre diverse versioni del Satelis, a partire dalla base Premium a 3.668 euro. Il secondo step è la a City a 3.828 euro, con di serie un'ingegnosa catena antifurto Abus da 140 cm agganciabile a un'asola sotto lo scudo posteriore, che dà man forte all'immobilizer standard su tutta la gamma. Al top c'è infine la Executive, che a 4.278 euro offre in più anche l'ABS e il sistema di assistenza alla frenata PBS. La Peugeot ha predisposto anche una lunga lista di accessori dedicati, tra cui un parabrezza più alto, deflettori latarali per lo scudo, paramani, una coperta per le gambe, un portapacchi e un bauletto. Ce n'è insomma quanto basta per fare del Satelis un'alternativa concreta ai soliti noti giapponesi e italiani.

CON I PIEDI PER TERRA Una volta a bordo del Satelis, lo scooter francese dimostra meno dei 784 mm dichiarati come altezza sella. I suoi fianchi sono abbastanza stretti e permettono alle cosce di scendere subito verso terra, complice la pedana ampiamente sciancrata, a mo'di carving. Il risultato è che anche chi non ha zampe da trampoliere riesce a poggiare saldamente i piedi per terra.

VIAGGIO NELLO SPAZIO Di spazio ce n'è da vendere. Tra la sella e lo scudo questo Peugeot vanta ben 855 mm, mentre tra il piano di seduta e la pedana i mm sono 476. Le gambe sono belle distese e chiunque ha la possibilità si sistemarsi a piacere, come pure di cambiare posizione. La pedana, rivestita in gomma, permette infatti di stendere i piedi in avanti e di sistemarli a ridosso dello scudo senza che le caviglie siano costrette ad angoli da contorsionista.


L'EQUILIBRISTA Anche una volta in movimento il Satelis ce la mette tutta per mettere a proprio agio tutti, neofiti compresi. Le dimensioni non devono infatti spaventare. Il baricentro basso e la geometria della ciclistica indovinata danno un ottimo bilanciamento. Muoversi a passo d'uomo e sgusciare nel traffico non è un problema, con un raggio di sterzata ridottissimo e una gran maneggevolezza. Lo scooter transalpino comunque il meglio di sé sulle strade extraurbane. A dirla tutta, questo scooter farebbe un figurone anche sulle tangenziali, che restano però a tutt'oggi terreno off-limits per i 125, in attesa che qualcuno decida di cambiare la legge.

VIA DI MEZZO Oltre che su una posizione comoda e per nulla affaticante, il pilota può contare sulla buona protezione offerta dal parabrezza, che il solo difetto di distorcere appena le immagini nella zona superiore. Le vibrazioni sono ridotte, tanto a livello delle manopole quanto della sella, che ha un'imbottitura piuttosto sostenuta. Anche le sospensioni sono tutt'altro che flaccide, una taratura scelta alla ricerca di un buon compromesso tra comfort e guidabilità.


STOMACO DI FERRO Gli sforzi degli ingegneri sono premiati. Le terga vengono scosse solo sulle buche più secche mentre gli avvallamenti sono digeriti bene come se negli ammortizzatori ci fosse l'Amaro Montenegro. Quando poi iniziano a susseguirsi le curve, il Satelis non si scompone. Gli ingressi in curva sono fluidi e puliti e la fase di percorrenza non viene turbata da oscillazioni, nemmeno se ci si fa prendere la mano e si guida un po' sopra le righe. Dai tornati a chiocciola ai curvoni in appoggio, questo Peugeot fa sempre e comunque la sua onesta figura. Anche i freni sono all'altezza della situazione, discretamente potenti e ben modulabili. Quello posteriore arriva a bloccare solo se si spreme come un limone la leva di sinistra. Gli spazi d'arresto sono contenuti e solo una discesa di 6 km fatta a passo di fanfara ha messo l'impianto alle corde, evidenziando leggeri (ma a quel punto legittimi) segni di affaticamento.

AMA GLI ACUTI Pur essendo la mascotte della gamma motori, il 125 4V se la cava bene e ciò nonostante anche il fatto che, con i suoi 160 kg a secco, il Satelis non rientri nella categoria dei pesi piuma. Dopo una lieve esitazione alla partenza, il monocilindrico Peugeot allunga di buona lena, mostrando di avere nelle proprie corde più gli acuti che non i bassi. Con la lancetta nella parte sinistra del contagiri ci si muove al trotto, mentre per cambiare passo è necessario portare il regime in zona Messner, ovvero attorno agli ottomila. La velocità massima dichiarata è abbastanza verosimile, visto che con adeguato lancio si possono vedere indicati sul tachimetro i 120 km/h ed è possibile tenere velocità medie prossime a quella di punta.


Pubblicato da Paolo Sardi, 19/03/2006
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