Peugeot concede il bis con il Vivacity e per stupire rispolvera una vecchia trovata. Più stabile che maneggevole, si dimostra attento soprattutto alle esigenze pratiche. Disponibile da subito a 1.600 euro...
BRAINSTORMING Tavolate di creativi a caccia di un'idea, si rigirano nervosamente una matita tra le mani, spremono le meningi in cerca dell'intuizione che dia al prodotto il suo "quid" distintivo. A volte invece, com'è successo ai progettisti del Vivacity, serve solo ripassare la storia, magari quella della propria azienda. Ed ecco irrompere, nel silenzio pensoso, un archimedesco "eureka!".
ANNI '90 In principio fu il Buxy - puledrino da 50 cc di Casa Peugeot - a presentarsi con un muso più bombato e inaspettatamente tesoriere: alzando la carenatura si scoprì un vano ampio a sufficienza per contenere un secondo casco. Con il Vivacity, i francesi hanno bissato l'idea e l'hanno chiamata Jet-in: 13 litri di vano offrono un "posto letto" in più ad un casco Jet con visiera.
FARI DA CORRIDA La linea longitudinale che attraversa il frontale, sfaccettandolo "a piramide", slancia un po' la forma rigonfia adattata al posto-casco extra. Rispetto al vecchio Vivacity, il gruppo ottico cambia radicalmente, diminuisce in superficie occupata, mantenendo il disegno "a U" ma snellito, a effetto "corna di toro". Per batterlo a chi ride per primo, dunque, meglio fissare il terzo occhio ciclopico, un ampio faro incastonato nell'anteriore del manubrio.
URBAN CHIC Così hanno voluto definire, in Peugeot, l'estetica del nuovo vivacity, scooter a metà strada tra l'entry level e lo scooter GT. In sostanza è un prodotto certamente più "cittadino" che sportivo, accostabile a diversi tipi di clientela per l'impatto sobrio ed elegante, ma non proprio attizzante per il quattordicenne che vuole far colpo fuori dal cancello di scuola, o sogna un giorno di poter emulare Valentino Rossi. La tavolozza propone tre colorazioni perlate o metallizzate: rosso, nero e bianco.
PACCHETTO CITTA' Se l'estetica difetta un po' di personalità, nulla da eccepire sulla sua principale missione, la comodità. Al geniale vano per il casco della fidanzata, si aggiungono altre dotazioni optional (i 3 bauletti da 29, 32 e 35 litri), o di serie (gancio portaborse e presa da 12 V, quest'ultima vanto di pochi cinquantini). Di serie, anche cerchi e maniglie del passeggero in alluminio, la sella è in doppia eco-pelle. Tutto al prezzo franco concessionario di 1600 euro (IVA compresa).
COME VA Partiamo dalle basi. La sella, posta a 786 mm(-14 rispetto alla versione precedente), è una comodità di per sé, ulteriormente bene accetta dalle donne che non dovranno improvvisarsi delle Nadia Comaneci per salire e scendere dal mezzo. Sotto la sella, invece, 22 litri di vano accolgono comodamente il casco integrale, guanti e compagnia.
FERMATA FACILITATA Dalla salita facile si passa alla seduta comoda, favorita non solo dall'ergonomia della sella ma anche dall'ampia pedana, che non lesina spazio per le gambe del pilota. La guida ne guadagna in stabilità, fondamentale nel traffico, l'ambiente naturale di uno scooter del genere. Per intenderci, negli "stop and go" ritmati da semafori rossi ci si ferma e si riparte senza il minimo disagio, aiutati da una buona base d'appoggio, dalla sella ribassata e da un freno anteriore da 200 capace di dosare la frenata.
BUONA FORCHETTA Quando poi si tratta chiudere le curve strette, tanta stabilità chiama il pilota a piccoli straordinari nella correzione della traiettoria, per compensare qualche difetto di flessibilità dell'assetto. Il raggio di sterzo rimane comunque abbastanza contenuto, da non complicare troppo le serpentine tra le auto incolonnate come i quarantaquattro gatti. Il tutto nonostante un peso non proprio da libellula della strada, e meno conciliante con le signore rispetto alla scelta di abbassare la sella. Ma i 95 chili del Vivacity si fanno sentire soprattutto se si cerca di parcheggiarlo col cavalletto centrale, incomodo facilmente aggirabile ripiegando sul cavalletto laterale.
DISPLAY EASY Il Vivacity è un Euro 2, con motore raffreddato ad aria e un'autonomia dichiarata di 250 chilometri circa. In totale, stiva 8,5 litri di carburante, più o meno il 40% in più rispetto al modello precedente. Calcolatrice alla mano, il consumo si aggirerebbe intorno ai 29.4 km al litro, abbastanza nella norma. In ultima,va una nota di merito alla strumentazione, che in un display centralissimo "a corona" concentra tutti gli indicatori. Per chi guida la consultazione è facile e immediata, senza indugi che potrebbero diventare pericolosi.