Anche il ruota alta francese mette il naso nel segmento dei "300". Il nuovo motore migliora le prestazioni e il piacere di guida già ottimi sul 250 e ne fa un'alternativa più che valida ai "soliti" noti giapponesi e Italiani.
CUORE ITALIANO Il declino degli scooter 250 a favore dei "300" ma soprattutto la disponibilità dell'ottimo Piaggio LEADER che già equipaggia molti modelli ha convinto anche Peugeot a fare il salto di categoria. Il monocilindrico che spinge il nuovo Geopolis non ha certo bisogno di presentazioni. Il Leader Piaggio da 278 cc effettivi è ha quattro valvole e iniezione elettronica. È capace di 22 cv a 7.250 giri ma soprattutto di una coppia di 23 Nm a 6.000 giri che migliora nettamente le prestazioni in accelerazione rispetto al precedente duemmezzo, inoltre consuma anche poco. È installato su una ciclistica tradizionale, con il classico telaio a tunnel centrale coadiuvato da una forcella da 37 mm e da una coppia di ammortizzatori regolabili nel precarico molla su quattro posizioni.
RUOTE ALTE MA C'È SPAZIO Le due ruote da 16 pollici lascerebbero poi supporre uno spazio limitato nel sottosella. Invece, sollevando la sella appare uno dei vani più ampi della categoria (per categoria intendo quella dei ruota alta), in grado di ospitare un casco jet, anche se piccolo (il mio Nolan N20 c'è entrato senza problemi) e qualche altro piccolo oggetto. Questo va considerato comunque un ottimo risultato per uno scooter a ruota alta. A questo spazio si aggiunge anche il cassettino nel retroscudo che a dispetto di un'apertura esagerata offre ben poco spazio (un paio di guanti o il telefonino al massimo).
APPEAL FRANCESE Forse non è più modernissimo, ma il Geopolis comunque ha un certo appeal, soprattutto nell'ultima versione GeoStyle che rappresenta la vera novità per il 2010 e va ad affiancare la versione standard (denominata Premium) e la sportiva RS. Cromature sapientemente dosate, cupolino basso e sella color cuoio mixano aggressività ed eleganza.
PREZZO D'ATTACCO Un equipaggiamento più che valido per uno scooter che supera appena i 4.000 ? (4.090 esattamente) franco concessionario nella versione Premium che diventano 4300 ? per RS e GeoStyle. Prezzi che possono scendere ancora con gli incentivi e con una promozione Peugeot che sconta altri 300 ?.
CRUSCOTTO D'ANTAN La strumentazione è forse la cosa più deludente e non in linea con lo stile dello scooter. Grafiche vecchiotte e display economici non offrono un colpo d'occhio molto appagante. Forse si poteva sfruttare il cambio di cilindrata per migliorarla. Detto questo, nei tre strumenti troviamo tutte le informazioni necessarie per la "navigazione urbana". Un altro appunto va al comando di apertura della sella, è integrato nel blocchetto di accensione e si aziona girando la chiave a fondo corsa (un po' come si fa quando si vuole avviare il motore di un'auto). Solo che spesso si finisce per azionarlo involontariamente.
BUON EQUILIBRIO Una volta in movimento, invece nessun problema, anzi molte soddisfazioni: il Geopolis mostra da subito un'ottima maneggevolezza e un bilanciamento tra avantreno e retrotreno che è raro trovare su uno scooter e che, di conseguenza, favorisce da subito l'instaurarsi di una certa confidenza con il mezzo che è maneggevole, rapido e scorrevole.
SELLA DURA Le sospensioni, dunque, assicurano un buon comfort, anche se è la sella un po' duretta (soprattutto in punta dove si viene spinti dalla conformazione della sella stessa) a smorzare un po' l'entusiasmo. Da segnalare però che, nonostante la capacità delle sospensioni di copiare al meglio le imperfezioni dell'asfalto, il Geopolis è tutt'altro che un "dondolone". Anche quando si alza il ritmo resta rigoroso e sicuro, segno che l'idraulica di forcella e ammortizzatori è comunque di qualità.
SECONDO OK In compenso il passeggero è accomodato come si deve con pedane ampie (retrattili come sulle moto) e due validi appigli, il dislivello c'è ma non è così importante come lascerebbe pensare la forma della sella stessa e soprattutto è una piacevole sorpresa scoprire come il secondo non influenzi più di tanto la guida che resta sempre e comunque piacevolmente efficace.
CUORE GENEROSO Il motore non è certo una sorpresa: il "300" di Pontedera si conferma ancora una volta uno dei migliori propulsori della categoria: è potente, silenzioso, vibra niente, ed è l'artefice di partenze scattanti al semaforo. Frizione e variatore vanno d'amore e d'accordo e il risultato è un'accelerazione notevole e una progressione consistente senza strappi o cali di potenza.