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Prova su strada

Peugeot Elyseo 150


Avatar Redazionale, il 20/11/01

22 anni fa - Il giusto mezzo

Il midi scooter della Casa d'Oltralpe si arricchisce di una nuova motorizzazione: una manciata di centimetri cubi che aggiunge un po' di verve ad uno scooter dal gran comfort.

COM’È A parte piccole variazioni di tipo estetico la vera novità nell’Elyséo riguarda il motore. Interamente sviluppato e realizzato dalla Peugeot Motocycles, questo 150 è l’evoluzione del collaudato centoventicinque a quattro tempi. La maggiore potenza, salita ora a 13,6 cv, è stata ottenuta prolungando la corsa (e non l’alesaggio come accade nella maggioranza dei casi) con due vantaggi importanti: maggiore comfort dato dalla fruibilità a bassi regimi e la diminuzione di rumori meccanici e vibrazioni.

RITORNO ALLE ORIGINI

A dispetto delle ultime tendenze del mercato, sempre più spinto verso "l’incontro" tra scooter e moto, l’Elyséo si propone con un’estetica sobria e raffinata che rende subito distinguibile dalla massa. Niente sofismi inutilmente sportivi dunque anche per quanto riguarda il telaio, che utilizza elementi tubolari senza nessun trave centrale. In questo modo l’Elyséo resta uno dei pochi scooter a proporre la pedana piatta, una comodità che sembrava essere definitivamente scomparsa.

PICCOLI RITOCCHI

Le differenze estetiche rispetto agli altri modelli della gamma sono minime, ma sufficienti a mettere ancora più in risalto l’eleganza del mezzo francese in questa versione top. Le frecce abbandonano il classico color arancio per adottare un più elegante color cristallo ed un bel maniglione-spoiler in alluminio occupa il posto di quello più "povero" in plastica nera. Rinnovato anche il cruscotto, arricchito da una piastra inox satinato, dal nuovo disegno (automobilistico) a tre elementi circolari intersecati tra loro e dall’aggiunta dell’indicatore della temperatura del liquido di raffreddamento. Di brutto impatto estetico sono invece i blocchetti per i comandi elettrici che, in compenso, sono facilmente raggiungibili ed azionabili, così come le leve dei freni.

FRONTALE AUTOMOBILISTICO

Lo studio estetico dell’Elyséo è ben curato, fin nei minimi dettagli. La livrea trasuda di filosofia Peugeot da tutte le plastiche. Eleganza, raffinatezza e cura per i particolari balzano subito agli occhi di chi lo guarda. Lo scudo ricorda le monovolume della Casa d’Oltralpe, con linee che si sviluppano verticalmente, con tanto di nervature profilate, griglia radiatore e il marchio "leonino" della Casa in bella mostra. Stesso concetto stilistico anche per il posteriore. Anche il posizionamento degli elementi è in puro stile automobilistico: indicatori di direzione ai lati che armonicamente si allungano verso la sella, luce dello stop lungo e centrale tipo "terzo stop" e, in mezzo alle frecce, l’immancabile Leone in "impennata".

POLTRONA PRESIDENZIALE

La sella è a dir poco di dimensioni generose. Il comfort e l’ampiezza che la caratterizzano sono degne del Re Sole, cosa che permette all’Elyséo di entrare in competizione con i più voluminosi (e costosi) maxi scooter. Anche la porzione per il passeggero è di tutto rispetto: larga, comoda e con imbottitura da sofà.

MULTISPAZIO

Il lato pratico è ben studiato. Il vano sottosella vanta un volume di ben 35 litri (maggiore di molti maxi!). A questo si aggiunge un piccolo vano sul lato sinistro del retroscudo, ottimo per i piccoli oggetti personali e l’utilissimo (ma brutto) gancio porta borse.

CICLISTICA URBANA

Il reparto sospensioni, sull’Elyséo 150 rispecchia quello della versione centoventicinque. La qualità non manca, l’Elyseo utilizza tutto materiale "di marca": all’avantreno una forcella teleidraulica Showa con steli da 36 mm con un’escursione di 100 mm; al posteriore una coppia di ammortizzatori (sempre Showa), con regolazione del precarico molla in tre posizioni ed escursione di 90 mm. I cerchi da 12" garantiscono il giusto mix di stabilità ed agilità e calzano pneumatici di larga sezione pronti a garantire la necessaria tenuta.
Il 150 si differenzia dagli altri Elyséo anche nel settore freni (per fortuna). Sul 150 arriva, infatti, anche il disco posteriore che sostituisce un tamburo poco avvezzo a sopportare le continue sollecitazioni della guida cittadina. Il disco da 210 mm viene così in soccorso di quello anteriore da 226 mm.

ALL INCLUSIVE

Il prezzo della versione 150 è di 7.090.000 lire (€ 3.661,67), certamente concorrenziale non solo rispetto ai maxi ma anche rispetto ai più affermati midi-scooter. Da non dimenticare anche la completa dotazione di serie con cui è proposto l’Elyséo 150: cavalletto centrale e laterale, antifurto con codice di sicurezza sulla chiave d’accensione e l’antifurto BOA, incorporato nella fiancatine destra, direttamente ancorato al telaio. Anche gli optional non mancano: sono disponibili due misure per parabrezza (67/77 cm/h), il bauletto in tinta (29 e 42 litri), schienale passeggero e paramani in tinta.

IN SELLA

Che il "francese" sia comodo lo abbiamo appurato già sui "fratellini" di minore cubatura. La sella è enorme, comoda ed ergonomica come poche, anche se un po’ altina (825 mm), specie per il passeggero.

SCOOTER BERLINA

Pedana e manubrio sono posizionati in modo perfetto, e l’abbinamento con la sella rende anche gli spostamenti più lunghi sempre rilassanti. La pedana, però, pur essendo piatta e senza tunnel centrale, non offre grandi possibilità di movimento longitudinale, quasi "costringendo" alla posizione comoda ed allungata delle gambe (poco male). Anche le pedane del passeggero soffrono di questo limite, essendo leggermente avanzate e poco ampie. In compenso quest’ultimo può godere di ampia abitabilità offerta dalla porzione di sella dedicatagli, da vero maxiscooter.

DIMENSIONI CONTENUTE

Pur appartenendo alla categoria dei midi, le dimensioni dell’Elyséo sono paragonabili ad uno scooterino. L’interasse di 1368 mm, garantisce allo scooter un’ottima agilità nel caos quotidiano che imperversa nelle nostre città. Solo nel lento zigzagare tra le macchine in colonna perde un po’ di maneggevolezza, a causa del peso non indifferente 137 Kg, ma, in compenso, l’angolo di sterzo è amplissimo consentendo all’Elyseo di girare praticamente su se stesso.

MOTORE MULINEX

Il nuovo 150 di casa Peugeot frulla bene da subito, senza alcuna esitazione. Si può strapazzare, spremere fin in fondo senza mai fargli riprender fiato, ma lui è sempre lì, pronto a rispondere ad ogni comando. Le prestazioni non sono da primato, ma sono più che sufficienti per lasciarsi alle spalle il traffico. In coppia, invece, l’Elyseo perde leggermente nello spunto soffrendo un po’ la zavorra aggiuntiva. A risentirne è comunque solo lo spunto perché (anche se con un lancio considerevole) si riescono lo stesso a vedere i 115 Km/h indicati di velocità massima. Il motore francese è anche silenzioso, mentre il motorino d’avviamento lo è un po’ meno: ad ogni accensione emette suoni tipici di un trita ferro.

BALZELLON BALZELLONI

L’habitat naturale dell’Elyséo 150 è chiaramente la city, anche se non disdegna le gite nel week-end, magari utilizzando l’autostrada (visto che si può perché non farlo?). Il telaio, dotato di un’ottima robustezza, dona allo scooter una buona stabilità anche a massima velocità, peccato che a queste velocità la protezione del piccolo plexiglass non sia il massimo.

TOP CLASS Quando il ritmo si fa allegro sono le sospensioni a cedere, con Elyséo si viaggia sul velluto ma le sospensioni alla fine si rivelano fin troppo morbide. Nelle situazioni classiche le asperità del manto stradale sono ben filtrate ed, insieme al morbido "divano", nulla infastidisce i passeggeri a bordo. Ma se le imperfezioni delle strade si tramutano in buche o addirittura nell’odiato pavé, tutto il comparto sospensioni entra in crisi. La forcella accusa colpi su colpi senza poter reagire mentre, grazie alla possibilità di regolare il precarico della molla (compito tutt’altro che facile a causa del silenziatore), gli ammortizzatori posteriori lavorano meglio, ma non molto di più.

FRENATA SOFT

La cedevolezza della forcella influenza anche la qualità della frenata all’anteriore, che non permette di sfruttare a fondo la potenza del disco, che tuttavia preferisce la modulabilità e la morbidezza d’intervento alla grinta. Meglio così, perché in città un impianto più gestibile permette di affrontare meglio anche i fondi insidiosi.
La frenata rimane, ad ogni modo, pronta ed efficace in ogni situazione. Stesso discorso vale per il disco posteriore, con leva un po’ più dura, ma sempre presente ad ogni "chiamata".

Pubblicato da Alfredo Verdicchio, 20/11/2001
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