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Carattere, agilità e un motore che pare non finire mai: la nuova Ducati Monster 1200 S è una naked sportiva coi fiocchi
INCONFONDIBILE Facciamo un gioco: quante sono le moto che potete riconoscere senza leggere il nome sul serbatoio? La Ducati Monster, da 23 anni, è indiscutibilmente una di quelle. Nell'ultima release, la nuova Ducati Monster 1200 S conquista una manciata di cavalli e un girovita più snello. Ma non solo.
VA CHE SERBA Fin da quando le posi gli occhi addosso, capisci che tutto ruota attorno a quello splendido serbatoio in acciaio, che sembra adesso ancor più modellato dal vento. Fissato con l'indimenticabile gancio – omaggio all'M900 del 1993 – ha una vita stretta lì dove incontra la sella, e perde un litro di capacità (16 totali). Una gioia per gli occhi.
SGUARDO DIVERSO Nuovo è il faro, con il cruscotto che ora è fissato, tramite un supporto, ai riser del manubrio mentre le frecce si spostano in basso, più lontano dal proiettore (con luci diurne a Led). Proprio come sulla prima Monster.
SELLA REGOLABILE Della nonna, la nuova Ducati Monster 1200 S ricorda l'essenzialità: il codino, ridisegnato, è più corto di 20 mm, oltre ad avere una sagoma più snella. Le pedane di pilota e passeggero sono ora separate mentre la sella è regolabile su due altezze: 795 e 820 mm.
ACCORCIATA Cambiano anche le quote fondamentali della nuova Monster 1200 S. Il forcellone monobraccio in fusione di alluminio, tutto nuovo, si accorcia e fa diminuire l'interasse: -26 mm, per un totale di 1.485 mm. Novità anche nel cannotto di sterzo, che si chiude di un grado, passando da 24,3 a 23,3°. L'intento è chiaro: più agilità. Il peso? 200,5 kg, senza benzina.
PLASTICA TI ODIO A Borgo Panigale hanno poi dichiarato guerra alla plastica, eliminando l'eliminabile dalla zona del motore. Il risultato è un profilo snello, dove spiccano il telaio a traliccio – con funzione portante, collegato alle teste del motore – e, appunto, il Testastretta 11° DS. Con un giro dei collettori di scarico da colpo al cuore.
150 EQUINI Il bicilindrico a L da 1.198 cc – lo stesso per Monster 1200 e 1200 S - guadagna 15 cavalli (5 sulla S) per un totale di 150 a quota 9.250 giri, con 126,2 Nm a 7.750 giri (circa 10 Nm in più). Nuove sono le teste, i corpi farfallati ride by wire Mikuni da 56 mm di diametro, l'impianto di scarico. Il cambio, inoltre, ha il quickshifter sia in salita sia in scalata (optional sulla 1200 liscia) e la frizione è antisaltellamento.
ROBA SVEDESE Il capitolo sospensioni della nuova Ducati Monster 1200 S è da leccarsi i baffi: tutto Öhlins, conta su una forcella con steli da 48 mm di diametro trattati al TiN, pluriregolabile – così come il mono. Nessun risparmio nemmeno sui freni, con pinze M50 monoblocco Brembo all'anteriore e dischi da 330 mm. Gli stessi, per capirci, della Panigale.
L'IMU NON SI PAGA Ultima ma non per importanza, l'elettronica. Perché la nuova Ducati Monster 1200 conquista la piattaforma inerziale Bosch, che porta con sé ABS Cornering (tre livelli), Traction Control (otto livelli) e perfino il sistema che impedisce le impennate (otto livelli). Non mancano poi tre mappe motore – Urban, Touring, Sport – ampiamente personalizzabili.
GRIGIO CONCRETO Disponibile in due colori, la Ducati Monster 1200 S parte da una base di 16.690 euro (rossa) per arrivare fino ai 16.890 del Liquid Concrete Grey, il grigio della moto che vedete in gallery. La Ducati Monster 1200, invece, ha il listino francobollato a quota 13.990 euro. Sempre franco concessionario.
BASTA POCO Un serbatoio, una sella, due ruote e il manubrio: anche in quest'ultimo vestito, la Ducati Monster 1200 S ti riporta all'essenza di andare in moto. Si vede che è più corta: le braccia non sono distese, il serbatoio è compatto. Sembra di essere seduti sul motore, o quasi.
PIEDI A POSTO Le ginocchia, comunque, continuano ad essere giustamente angolate. Le pedane separate funzionano: anche se non hai un piede da ballerina riesci a sistemarti piuttosto bene. Forse i gommini sono un po' troppo lisci e, talvolta, c'è poco grip sulle suole. Ma si tratta di pignoleria. Rimane il raggio di sterzo quasi da sportiva, che in città non aiuta. La posizione di guida, però, non stanca.
BLOCCHETTI FACILI Bello il TFT a colori, con – alleluia! - l'indicatore della benzina, autonomia residua compresa. E una serie di sottomenu da perderci la testa. Fortunatamente, per imparare ad usare i nuovi blocchetti elettrici non serve essere laureati al MIT.
CONTATTO Giro la chiave, contatto. Il Testastretta si avvia senza sussulti o scossoni, e si stabilizza al minimo con un piacevole borbottìo. Fa freddo, sulle strade intorno al Principato di Monaco, e bisogna dargli il tempo di scaldarsi. Ciononostante, difficile che strappi, vibri o scalci: ad andature urbane si dimostra accondiscendente, almeno finché non si scende sotto i 2.000 giri.
CAPISCIAMME' Bastano le prime curve su, verso Sospel, per capire che i tecnici sono riusciti nell'intento: la Ducati Monster 1200 S adesso è più agile, eccome. Sulle prime va capita, assimilata. Specie se affronti le strade dell'entroterra monegasco con temperature vicine allo zero. E' lei a condurre il gioco, si butta svelta in piega, non le manda certo a dire. Quasi troppo.
VIVA E VIVACE A salire sul mio personale banco degli imputati è il davanti, sempre molto vivace tra le mani. Bastano leggere pressioni sulle manopole per avere grandi reazioni. Il tutto, naturalmente, aumenta proporzionalmente al crescere della velocità. La Monster scarta, si piega, s'innervosisce: è sempre straordinariamente viva, e pure straordinariamente Ducati.
SPALMA CHE TI PASSA Nel pomeriggio, al crescere della temperatura, la convivenza migliora. Scopro che, appena la strada si apre un po', il suo cuore a due cilindri si mostra in tutta la sua grandezza. Non tanto per i cavalli in più, ma per come questi sono spalmati: ci sono più di 10 kgm tra i 3.000 e i 10.000 giri. L'erogazione è lineare ma corposa, quasi elettrica ma personale, rabbiosa: i rettilinei fra un tornante e l'altro vengono archiviati con facilità disarmante.
CHIRURGIA DEL PIACERE Chiede di guidare tanto di corpo, la Monster – specie fra i tornanti. Entrando nel mood, ripaga con paccate di piacere. E un'elettronica che aiuta a farlo emergere: il comando del gas è chirurgico, l'intervento del traction control quasi impercettibile. Sport è la modalità con cui giocare quando vi sentite particolarmente in vena, Touring va bene per tutti.
STACCA In ingresso curva, poi, si può sempre contare su una frenata da urlo, con una leva dalla precisione millimetrica e potenza da vendere, anche nel disco posteriore. Le Pirelli Diablo Rosso III di primo equipaggiamento – il posteriore è da 190/55 – sono poi una garanzia per grip e capacità di adattarsi ai diversi tipi di asfalto.
OHLINS DA FACHIRO La forcella lavora bene, forse meglio del mono, ma l'impressione è che entrambi siano piuttosto rigidi: sulle lisce strade della Costa Azzurra nessun problema ma l'impressione è che, sui nostri asfalti, di solito meno curati, l'osteopata potrebbe diventare il vostro miglior amico.
MASCULO Una moto maschia, la nuova Ducati Monster 1200 S, che non vive di mezze misure. Ha un carattere deciso, che va capito: da lì in poi, c'è solo da godere. Un difetto? Il quickshifter: bello il fatto che funzioni sia in salita sia in scalata. Nello scendere, però, non è sempre limpido, la sfollata può capitare. Ma tranquilli: in Ducati hanno già pronta la soluzione, sotto forma di un nuovo algoritmo, già pronto per entrare in produzione.
IN QUESTO SERVIZIO
CASCO SHOEI NXR Forma aerodinamica e dettagli curati, per questo Shoei NXR. Un casco con calotta esterna (disponibile in quattro misure) in fibra, chiusura a doppio anello e sistema di guanciali rimovibili velocemente in caso di emergenza. La ventilazione si affida a quattro prese d'aria frontali, tutte chiudibili, e ben sei estrattori sulla parte posteriore. In effetti, la testa suda poco. E lo spoiler posteriore regola il flusso d'aria. Non è un casco scomodo o dalla calzata particolarmente stretta: si può tranquillamente usare tutti i giorni. Anche grazie al peso, pari a 1.360 grammi.
Taglie: XXS-XXL
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