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Non cominciate con le critiche: non è una moto turistica. A detta dello stesso Giovanni Castiglioni, la MV Agusta Stradale 800 è una moto con cui fare un po’ di tutto ma che mantiene intatto il DNA sportivo della Casa di Schiranna. Guarda il video
ALT, FERMI TUTTI Non cominciate con le critiche: la MV Agusta Stradale 800non è, e lo dice Giovanni Castiglioni stesso, una moto da turismo. Perché mi sembra già di sentirli, i soliti sapientoni: “Cosa pensano di fare con due borsette laterali? Mica ci puoi andare a Caponord”. Cose così. Beh, la Stradale 800 non è fatta per quello, punto e basta. Per questo genere di cose bisognerà aspettare ancora qualche mese, quando arriverà la Turismo Veloce. Ma è un’altra storia. La storia di oggi parla di una moto che mantiene i tratti somatici (quindi sportivi) di tutte le MV ma che è anche molto versatile e comoda per il passeggero. Eccovi, in sintesi, la nuova Stradale 800.
CHE AFFARI Non è un segreto che gli affari, per MV Agusta, abbiano preso una bella piega. Oltre al prezioso accordo con i tedeschi di AMG, la Casa di Schiranna vede crescere di anno in anno i numeri di vendita e il motivo è presto detto: ampliando la gamma in senso verticale e orizzontale, le MV Agusta sono passate dall’essere moto di nicchia a moto per tutti (o almeno per chi se le può permettere, perché il segmento è pur sempre quello del premium/lusso). Ecco perché la MV Agusta Stradale 800 ha tutto un suo senso: perché si propone a chi, magari, ha voglia di godersi una MV ma con qualche comodità in più. E senza lasciare a casa la sua dolce metà durante il giro in moto, se possibile.
PIÙ DI UNA RIVALE D’altra parte, anche solo guardandola verrebbe da dire che la MV Agusta Stradale 800 è una Rivale con un cupolino e due borse. Più no che sì, rispondo io. Partiamo dal motore: il tre cilindri da 798 cc non cambia nei fondamentali (ha pur sempre il cambio estraibile, tanto per dirne una) ma in alcuni dettagli sì. Ad esempio c’è la frizione a comando idraulico che ha comportato anche l’adozione di nuovi coperchi. Ma la novità la raccontano i numeri: qua i cavalli si fermano a 115 a 11.000 giri (10 cavalli e 1.000 giri in meno rispetto alla Rivale) e la coppia a 78,5 Nm a 9.000 giri grazie a modifiche alla mappatura motore. In cambio però ne guadagna l’erogazione che, osservando i grafici, è molto più lineare lungo tutto l’arco di erogazione. Sono nuovi poi il silenziatore, più voluminoso (+2,8 litri) per essere meno rumoroso, e il serbatoio, ora da 16 litri.
ELECTRONIC POWER Non solo: grazie alle magie dell’ormai consolidata piattaforma elettronica MVICS (Motor & Vehicle Integrated Control System), la MV Agusta Stradale 800 è settabile su 4 diverse mappature (Sport, Normal, Rain e Custom, quest’ultima customizzabile a piacimento in tutti i parametri motore), con la Normal e la Rain bloccate a 90 cavalli. Il pacchetto elettronico comprende anche il cambio EAS 2.0, il quickshifter che funziona anche in scalata, e il Traction Control settabile su 8 diversi livelli d’intervento. Non manca l’ABS Bosch 9 Plus con funzione RLM (Rear wheel Lift-up Mitigation).
È IL MIO CORPO CHE CAMBIA Grosse modifiche anche al reparto ciclistica. Il telaio della Stradale 800 infatti è dedicato, perché pur rimanendo un traliccio misto a piastre d’alluminio, ha il cannotto più aperto di un grado (ora 25°5’), l’avancorsa aumentata a 109,7 mm e l’interasse cresciuto a 1.456 mm. Tutto questo è dovuto al telaio allungato, da una parte, al forcellone maggiorato, dall’altra. La forcella, Marzocchi Upside-down da 43 mm regolabile, è identica e ha anche la stessa corsa (150 mm) ma una taratura più turistica, mentre il mono è tutto nuovo e ha una corsa aumentata a 150 mm. Cambia anche la posizione di guida: la sella, tutta nuova e più confortevole soprattutto per il passeggero, è più bassa di 10 mm (870 mm) mentre il manubrio è più alto di qualche millimetro.
MI PORTO QUALCOSA Punto cruciale della Stradale 800 sono le borse laterali, offerte di serie e con la chicca degli stop a Led integrati (primizia assoluta per una moto). Hanno una capacità utile di 5 litri ciascuna e non sono impermeabili (è prevista una copertura che si trova all’interno). Da notare che, una volta rimosse, entrano in funzione automaticamente gli stop presenti nel codone. Il bauletto è optional è aggiunge 5 ulteriori litri di spazio. Dulcis in fundo, è nuova anche la strumentazione, che qua comprende anche l’indicatore di benzina, e il cupolino regolabile in altezza. Con tutto questo in più, la Stradale 800 pesa 181 chili a secco, solo tre chiletti in più della sorella Rivale.
PAGO PRETENDO La MV Stradale 800 è già in vendita in tre colorazioni: bianco/grigio, classico rosso/grigio oppure titanio/grigio. Costa 13.990 euro, che oggi come oggi sono un bel po’ di soldi (la Ducati Hyperstrada, la sua più diretta concorrente, ha prezzi che partono da 12.740 euro). Ma, tutto sommato, MV Agusta si posiziona come marchio premium/lusso e, tenuto conto di ciò, il prezzo è giustificato dai contenuti tecnologici e dal gusto tipicamente italiano.
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RIVALIZZATA Difficile non associarla, almeno a colpo d’occhio, alla sua sorellastra Rivale 800. Le forme acuminate, il faro accigliato, il codino a punta, tutti dettagli che fanno della MV Agusta Stradale 800 una crossover un po’ a modo suo. Perché è vero, le borse ci sono e anche il cupolino, ma è innanzitutto e soprattutto sportiva. Il sound del motore sarà pure stato addomesticato, ma è pur sempre un ringhio a cui è difficile rimanere indifferenti. I dettagli sono curati, la vernice ben spalmata, ma un paio di connettori a vista non mi hanno convinto del tutto, soprattutto considerato il prezzo premium.
LO STRANO CHE PIACE Salgo in sella e mi accorgo che non è una turistica: la MV Agusta Stradale 800 avrà pure comodità da moto touring, ma la posizione non è da moto touring. La seduta è abbastanza obbligata e appollaiata, un po’ come sulla Rivale si ha la sensazione di avere la ruota in mano perché si è molto sul davanti. Se vi piace guidare, quindi, valutate molto seriamente l’opzione della sella Sport, più piatta e con molta più possibilità di muoversi. In compenso, i comandi sono tutti intuitivi: spostarsi da un setting all’altro nella strumentazione è un gioco da ragazzi, peraltro parecchio divertente per chiunque abbia un minimo di interesse per l’elettronica.
È UN MV Anche i primi chilometri mi ricordano che sono proprio in sella a una MV Agusta. C’è una solidità intrinseca nella moto, tutto è rigido là sotto i vostri... gioielli. Svelta e guizzante, la Stradale 800 è comunque ben piantata: merito delle nuove quote del telaio, più aperte, e di un’idraulica meno effetto tavola. Mi aiuta anche il comando del gas, qui più dolce che su qualsiasi altra versione del 3 cilindri MV che ho provato finora. Niente effetto on-off, c’è una spinta consistente ma sensata, anche se si viaggia in Sport. E il cambio EAS 2.0? Difficile farci l’abitudine in meno di due minuti, ma più difficile è farne a meno una volta presa la mano (anzi, il piede), soprattutto alla funzione di downshift.
TOURING? SÌ, MA… Il primo tratto di percorso prevede una quarantina di chilometri in autostrada, giusto per saggiare l’indole di factotum della Stradale 800. E mi viene ribadito il concetto: non è una touring.La protezione c’è ma è limitata al busto (le spalle rimangono esposte all’aria), la posizione non è mai realmente rilassante, come su una touring, le sospensioni sono comunque rigidine. Ma, dopotutto, mi ripeto, è un’MV: il DNA corsaiolo ci dev’essere.
AFFILATA Cominciano le curve, che con la Stradale 800 significano divertimento. Precisa, la Stradale ripaga la guida impegnata con un gusto tipicamente italiano. Pur con le quote più aperte il telaio è svelto a buttarvi verso la corda della curva, aiutato dal peso anoressico. Terminato l'ingresso in curva, un po' a denti stretti in realtà a causa di quella posizione un po' impiccata sull'avantreno, si può sfruttare la precisione chirurgica della ciclistica dando gas in anticipo. Non è una guida adatta a tutti, perché sarà pure addomesticata ma anche la Stradale 800 richiede costante attenzione e consapevolezza di ciò che si sta facendo. Affilata non è l'aggettivo più corretto ma è quello che meglio la descrive.
TRE DA GODERE In compenso, ilmotore della Stradale 800è, a mio parere, la migliore interpretazione del tre cilindri marchiato MV. Potente ma non esagerato, ha un’erogazione esemplare lungo tutto l’arco di giri utile: dal minimo viene su dolce e progressivo, ai medi è forte e agli alti spara i fuochi d’artificio. Qua però tutto avviene con coerenza, sia in mappa Sport sia in mappa Normal non c’è mai una vera esplosione di potenza o cambio di passo brusco come accade, tanto per dirne una, sulla Brutale 800. Peraltro, tutto è tenuto sotto stretto controllo dall’elettronica, finalmente dolce e regolare nell’intervento: niente tagli repentini, quando si esagera con il gas si percepisce appena che la moto potrebbe accelerare ancora un po’, ma non lo fa. Ed è per mettervi in salvo, chiaramente.
TURISTICA SI FA PER DIRE Sono un po’ frastornato: mi aspettavo una moto turistica, quasi paciosa. Non pensavo a un fatto, però: sul serbatoio della Stradale 800 c’è scritto MV Agusta, che significa... astenersi indecisi o verginelli. È una moto da guidare, nonostante la posizione in sella un po’ a sé, con cui entrare in confidenza cercando di capirla poco a poco. E tenendo il cervello ben acceso e il polso al posto giusto. Con in più, però, la comodità di un cupolino e delle borse(tte) laterali.
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