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KTM 1190 Adventure MSC


Avatar Redazionale, il 07/03/14

10 anni fa - Più sicuri che mai

Entro il 2016 tutte le moto dovranno essere equipaggiate con ABS di serie. Ma Bosch ha fatto di più: con la nuova KTM 1190 Adventure MSC si è ancora più sicuri, più veloci, più spensierati. Niente più sterzo chiuso a centro curva

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SICUREZZA A GOGO La sicurezza in moto è sempre più un capitolo in fermento. Le prestazioni più elevate, il traffico e le strade più bucate di una fetta di goviera, il mix di queste cose ha fatto sì che, oggi, chi gira in moto non è mai abbastanza sicuro. Paradossalmente, però, a un momento storico tragico per il mercato moto si è contrapposta un’impennata pazzesca dello sviluppo tecnologico, soprattutto al capitolo elettronica. E l’ultimo ritrovato è sulla KTM 1190 Adventure MSC, la prima moto al mondo dotata di Moto Stability Control. Ma che cos’è esattamente l’MSC?

COSA FA Prima di spiegare come funziona, vediamo cosa di fatto fa (o evita) l’MSC fimato Bosch. Di fatto, è un ABS all’ennesima potenza, perché, oltre alla classica funzione di anti-bloccaggio in rettilineo, evita le chiusure di sterzo tipiche della frenata d’emergenza a centro curva, quando si è piegati. Non solo fino a questo estremo però, perché oltre allo sterzo a pacco l’MSC evita i raddrizzamenti della moto (in questo caso la KTM 1190 Adventure) che, solitamente, comportano l’invasione della corsia opposta, nel migliore dei casi… Una bella rivoluzione, quindi, e vi invito a cercare su youtube i video che mostrano i test in pista dell’MSC: a me hanno fatto una certa impressione.

COME FUNZIONA Ok, quindi, il nuovo MSC rende ancora più difficile cadere per errori di valutazione (si pinza forte da piegati o quando si arriva lunghi, o quando appare un ostacolo a metà curva) ma come funziona? Di fatto, è bastato aggiungere alla KTM 1190 Adventure tre sensori di inclinazione (uno per ogni asse) che determinano in ogni istante quanto è piegata la moto, informando la centralina (già presente sulla normale Adventure). Questa, aiutata anche dai sensori di rotazione ruote, di apertura del gas e marcia inserita, elabora uno stupefacente algoritmo e decide quanta potenza frenante applicare in base alle forze laterali che agiscono sulla gomma. In poche parole, quando esagerate non siete più voi a comandare i freni, ma la centralina decide per voi quanto forte si può frenare senza cadere, in quelle determinate condizioni. Non solo: decide anche come distribuire la frenata tra anteriore e posteriore.

ANCHE TRACTION L'MSC, però, non lavora solo in frenata: sfruttando la marea di sensori installati sull’Adventure, funziona anche da Traction Control evoluto, limitando la coppia (agendo sulle farfalle) in caso sia di slittamento sia di impennata. Ma attenzione: l’MSC è attivo solo nel Riding Mode Street, non negli altri tre (Sport, Rain e Off-road). In queste modalità, rimangono attivi il C-ABS standard e l’MTC (Motorcycle taction Control). Per non fare confusione, l’MSC è di fatto un ampliamento del pacchetto elettronico che già c’era di serie sull’Adventure, ancora più attento e vigile a fornirvi le pazzesche potenzialità della moto.

ANCHE PRIMA L'aspetto interessante è che l’MSC è installabile anche sui MY 2013 dell’Adventure a un prezzo di 410 euro (guardacaso, l’esatto sovrapprezzo del MY 2014, a quota 15.610 euro, rispetto al 2013). E visto che non è facile testare la sua presenza (bisogna cercare di cadere frenando in curva almeno al 70%...) la stessa KTM vi rilascerà un attestato in cui si certifica la presenza dell’MSC. Anche perché, guardando la moto, non lo si vede.

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MANO INVISIBILE Impossibile riconoscerla: la KTM 1190 Adventure con MSC non è cambiata di una virgola rispetto alla standard, perché tutto è racchiuso sottopelle, là dove operano le centraline. Poco male però: l’adventure mi piaceva così com’era prima, e mi basta sapere di avere inserito l’MSC per fidarmi.

È LEI MA PIÙ SICURA E anche nella sua guida nulla è cambiato. Efficace, mostruosamente potente ma gestibile, la KTM 1190 Adventure era ed è un riferimento per quanto riguarda la guida pura. La gestione del gas è perfetta, la ciclistica è svelta ma efficace, tutto mette a poprio agio. Anche a ritmi ben al di sopra di quelli chiamati turistici. Ma quindi, in cosa è cambiata?

TRANQUILLITÀ MENTALE In realtà, a guadagnarci è soprattutto la tranquillità mentale, quella di chi guida. Di rado capita di strizzare la leva freno a centro curva (se succede spesso, fatevi qualche domanda…), ma ora si ha la certezza che, dovesse accadere, niente più sterzi chiusi. Niente più invasioni di corsia. E alla fine guidi più sciolto, rilassato, sapendo di avere un ulteriore angelo custode che tiene a bada il tuo spirito irrequieto e a volte irresponsabile. Attenzione però: l’MSC è un ausilio alla guida, non un messia miracoloso, e come tale rispetta le lggi della fisica.

IN VIAGGIO A dire la verità, solo una volta durante i circa 100 km di prova è intervenuto l’MSC. E l’ha fatto quando l’ho cercato di proposito, pinzando ingenuamente a centro curva. Insomma, per chiamarlo in causa devi proprio toppare alla grande. Risultato? Si sente che non frena come richiesto dal mio indice destro e la moto si raddrizza dolcemente, senza quel nervosismo tipico di quando si frena con paura. Magari perché la cuva stringe senza preavvisi. Putroppo, non ho avuto il coraggio di testare l’anti-sterzo chiuso: inchiodare da piegati, per di più su strada aperta, è troppo contro natura.

PERÒ PENSO… Per il resto, il sistema funziona e anche alla grande. È indubbio che sia una rivoluzione, o comunque un grosso aiuto alla sicurezza. Però con motori sempre più potenti (la Adventure arriva, rilevati da GPS, a ben oltre 260 km/h, e rientra nella categoria delle endurone!) e un’elettronica sempre più protettiva ma soprattutto contenitiva, l’idea che alla fisica non ci si può sottrarre va sempre più tenuta a cuore. Perché è giusto che lo sviluppo tecnologico aiuti a guidare più sicuri e, perché no, anche più forte, ma manetta e cervello non possono essere sostituiti.

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Pubblicato da Alessandro Codognesi, 07/03/2014
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