In attesa dei due gioiellini Breva 1100 e Griso 1100 la Moto Guzzi dà una spolverata alla piccola cruiser Nevada che per l'occasione diventa solo "Classic". Linee semplici e pulite, una guida a prova di neofita ed un motore classico nell'aspetto, ma al passo coi tempi con l'arrivo della iniezione elettronica e dello scarico catalizzato: Euro-2 rispettata. Nel segmento custom è la più economica: 6.990 euro. Dai concessionari a maggio.
COM’È Nonostante il momento di crisi che sta passando Aprilia, la Moto Guzzi sembra vivere un periodo se non d’oro, almeno d’argento: le moto non si rompono più, girano meglio così come i conti in pareggio e la gamma si è allargata con l’arrivo la scorsa stagione della piccola Breva 750, un successone con i suoi 4000 pezzi venduti sui 2500 previsti dalla casa.
COME VA Come la "sorellona" California, la piccola cruiser di Mandello è americana nello stile, ma italiana nella sostanza. Così in sella non si sta spaparanzati ad altezza asfalto con le gambe distese, ma seduti nel vero senso della parola, con la schiena dritta, le braccia non troppo distese e le gambe appoggiate su pedane ampie e ben centrate, ma fin troppo vicine alle teste del V-2 di Mandello, con il rischio se non di scottarsi, almeno di scaldarsi per bene.
SI LAVORA PER IL FUTURO
A Noale, poi, i tecnici Guzzi stanno ultimando il collaudo di due delle moto più attese al prossimo Salone Intermot di Monaco e cioè la Breva 1100 (industrializzata per il 90% e che vedremo dai concessionari dopo il Salone bavarese) e la cattivissima Griso 1100 (prevista per i primi mesi del 2005 e che a sentire i tecnici è una vera goduria), tanto per ribadire che in Guzzi tutti ci credono e stanno spingendo sulla manopola del gas per arrivare pronti con le sfide del mercato.VECCHIA GUARDIA
Intanto, comunque, la Moto Guzzi ha pensato bene di dare una rinfrescata alla sua bestseller Nevada, rinnovandola nel look ora più "cruiser", e nella tecnica, con l’arrivo dell’iniezione elettronica (è l’unica nel segmento delle piccole custom) con corpi farfallati di 36 mm come sulla "cuginetta" Breva 750 e dello scarico con tanto di catalizzatore a tre vie. Modifiche tecniche dettate dalla necessità di poter rendere conforme la Nevada alle normative antinquinamento e per così poterla vendere anche su mercati non solo europei. I dati di potenza e coppia sono gli stessi della Breva 750 (il motore è lo stesso), con 48 cv a 6800 giri e 5,5 kgm a 3600 giri.UGUALE MA DIVERSA
Troppo poco per definire la Nevada 750 Classic i.e. una nuova moto? Sì e no, visto che nonostante il family feeling con la precedente versione sia evidente, tra una plastica e un iniettore, la Nevada è stata modificata per ben l’87% (ben 383 parti nuove su 441).NUOVA PERSONALITA'
E a guardarla la nuova Nevada Classic (unica versione in cui sarà venduta) si capisce subito che ha puntato a darsi una nuova personalità, meno chopper e più cruiser. Idealmente le linee sono più dritte, a partire dal serbatoio (anche se rimasto a goccia) che si armonizza meglio con la nuova sella e il nuovo parafango posteriore, che nella zona del faro può ricordare vagamente la H-D V-Rod.COME LA BREVA
A parte la coppia di ammortizzatori posteriori (regolabili nel precarico molla e nel ritorno idraulico con escursione di 100 mm) e le ruote a raggi da 18" davanti e 16" dietro (100/90-18" davanti e 130/90-16" dietro), la ciclistica della Nevada Classic 750 i.e. è interamente ereditata dalla Breva 750. Così la forcella è la stessa Marzocchi teleidraulica con steli da 40 mm (escursione 138 mm), mentre il telaio è il classico in tubi doppia culla scomponibile in acciaio (interasse 1.467 mm; avancorsa 138 mm; inclinazione cannotto di sterzo 28°). L’impianto frenante è GremboSerie Oro, con un disco di ben 320 mm davanti (pinza a quattro pistoncini) e un disco di 260 mm dietro, con pinza a due pistoncini. In linea con la tradizione, latrasmissione è ad albero cardanico, anche qui unicanella categoria custom.TANTI ACCESSORI
Ricca la dotazione di accessori, a partire dal parabrezza, il set di borse in tinta con la moto, il bauletto da 40 lt., il portapacchi, la borsaserbatoio, il cavalletto centrale, le protezioniparamotore, il telo coprimoto e l’antifurto elettrico.COSTA MENO
La nuova Nevada Classic 750 i.e. sarà disponibile presso i concessionari dal mese di maggio al prezzo di 6.990 euro f.c. in sole due colorazioni, Grigio Luce e Nero Guzzi.COME VA Come la "sorellona" California, la piccola cruiser di Mandello è americana nello stile, ma italiana nella sostanza. Così in sella non si sta spaparanzati ad altezza asfalto con le gambe distese, ma seduti nel vero senso della parola, con la schiena dritta, le braccia non troppo distese e le gambe appoggiate su pedane ampie e ben centrate, ma fin troppo vicine alle teste del V-2 di Mandello, con il rischio se non di scottarsi, almeno di scaldarsi per bene.
SELLA DURA
Insomma, la nuova Nevada 750 Classic mantiene la posizione molto raccolta, naturale evotata a macinare chilometri della precedente versione, con tutti i comandi a tiro di schioppo, ma con una sella che perde qualcosa in comfort almeno per chi guida, visto che per chi fa da passeggero l’imbottitura è a prova di autostrada, con il bel maniglione cromato a portata di mano.TROPPO FACILE
Anche su strada la Nevada Classic 750 i.e. si riconferma la bicicletta che la Nevada è semprestata. Corta, compatta e leggera non solo rispetto alla diretta concorrenza, questa piccola cruiser lascia stupefatti per la facilità con cui si fa portare tra le curve e anche per la sua stabilità sul veloce.SI TUFFA NELLE CURVE
Nel misto ci si diverte da matti (in questo ricorda molto la più grossa California): laNevada scende in piega rapidissima e pennella lecurve come una vera stradale, precisa e inamovibile nella traiettoria scelta anche grazie alla ruota da 18" davanti che fa "sentire" di più l’anteriore, con angoli di piega di tutto rispetto anche per via delle pedane piuttosto alte da terra.MOTO PER TUTTI
Le dimensioni contenute dei pneumatici, poi, la rendono rapida anche nello stretto e nei cambi di direzione repentini. In poche parole, il feelingcon la moto è immediato, a prova di neofita, proprioperché la guida è intuitiva e pulita, forse anche più della "cugina" naked Breva 750.NELLA BOTTE PICCOLA...
Qui il piccolo settemmezzo è perfetto. La potenza non è eclatante, ma più chebuona per farci un po’ di tutto, dall’uso quotidiano, alle vacanze in coppia, mentre la spinta ai bassi e medi regimi è dolce, ma decisa, godibilissima già dai 2000 giri anche in quinta.CUORE D'ORO
La Nevada risponde bene al gas, sale subito di giri con una spinta corposa che non mette in imbarazzo i meno inesperti, ma che anche su di un passo di montagna sa regalare buone sensazioni anche a chi di esperienza ne ha di più.TURISTA PER CASO
Insomma, non fatevi ingannare dal suo aspetto turistico, la Nevada 750 Classic è una motodivertente come una stradale vera e se c'è bisogno anche di allungare, la Nevada sa fare anche questo, spingendosi fino ai 180 indicati. E questo anche grazie aduna ciclistica ad hoc. Il telaio è rigido e laforcella sostiene bene in qualsiasi situazione, filtrando bene le asperità della strada e sostenendo l’avantrenoanche quando ci si butta grintosi in un pezzo guidato
. Per la coppia di ammortizzatori dietro, invece, si poteva fare forse di meglio: sono fin troppo duri nella loro taratura e con una corsa troppo breve per garantire un buon assorbimento dei colpi. Nel veloce, però, si comportano un po’ meglio, garantendo una buona stabilità.POCO MODULABILE
La frenata nel complesso è più che discreta: il discone davanti da 320 mm della Brembo frena deciso nella sua prima fase, ma il comando è poco modulabile e per frenare forte bisogna tirare la leva per bene e la risposta è secca, probabilmente per via dei condotti in treccia metallica. Più pronto e sensibile il freno posteriore, che risponde forte e subito, con una maggiore rispondenza tra sforzo alla leva e frenata.Pubblicato da Alfredo Verdicchio, 26/04/2004
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