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Prova su strada

MBK Skyliner 125


Avatar Redazionale, il 07/11/01

23 anni fa - Scooter di linea

Un po' di trucco, qualche aggiornamento al vestito e lo Skyliner è pronto per affrontare gli sguardi indiscreti di scooteristi e pedoni. Con pochi ritocchi, lo scooter 125 più venduto in Italia (sommando le vendite del gemello Yamaha Majesty), si è dato una "rinfrescata" per affrontare a testa alta l'agguerrita concorrenza nel segmento "giovanile" dei maxi scooter.

COM’È Sono già passati quasi quattro anni dalla prima uscita dello Skyliner 125/150, uno scooter di successo che piace ancora molto al popolo della città, e non solo. Più che condivisibile quindi la scelta di MBK di non stravolgere il progetto iniziale, rinfrescandolo però con piccole migliorie generali. Sono bastati, infatti, pochi accorgimenti estetici e tecnici per aumentare ulteriormente il sex appeal dello Skyliner.

VIA LE RUGHE

Il restyling estetico ha interessato un po’ tutte le parti dello Skyliner, dal frontale al maniglione, mantenendo sempre vive l’identità e la personalità proprie dello scooter. Un ritocco agli "occhi", ora più grintosi, un leggero lifting allo scudo, più ampio e decisamente più armonioso senza le due nervature a V molto (troppo) automobilistiche. È scomparso anche il vecchio frontalino nero, sostituito da uno totalmente nuovo e in tinta con la carrozzeria, e modificato anche il parabrezza, ora più ampio e protettivo anche grazie ai paramani incorporati.

NON SOLO BELLO

Anche tutta la zona del retroscudo è stata ridisegnata, con un attento studio dei rapporti ergonomici per consentire una guida "personalizzata": gran turismo con le gambe allungate e sportiva con gambe indietro e busto in avanti. Il "mega" tunnel centrale, che peraltro non ospita nessun vano portaoggetti, limita lo spazio a disposizione per i piedi. Non è stata risparmiata dalle migliorie nemmeno la sella, sempre a due piani e dalle grandi superfici, ma con una nuova copertura texturizzata, in grado di aumentare il comfort di viaggio, specie nei lunghi tragitti.

PLANCIA HI-TECH

Modificata anche la strumentazione. Fa la sua comparsa il Voltmetro che permette di conoscere lo stato di salute della vostra batteria (strumento utilissimo soprattutto su uno scooter che non ha l’avviamento a pedale…), mentre sparisce il termometro del liquido di raffreddamento del motore per far spazio ad un più utile display a cristalli liquidi, con tanto di orologio, contakm totale e parziale. Alle spie degli indicatori di direzione e dell’abbagliante si aggiunge quella della temperatura del liquido di raffreddamento, ma continua a mancare quella della riserva; per fortuna che l’indicatore del livello di carburante è molto preciso. Invariati i blocchetti dei comandi elettrici sul manubrio (dotati di passing) ed anche gli specchietti, sempre molto efficaci.

DISCO DIETRO

Punto debole dello Skyliner è sempre stato l’impianto frenante. In mezzo a linee così moderne quel tamburo posteriore tutt’altro che forzuto appariva anacronistico. Finalmente anche questo "neo" è stato tolto, felicemente sostituito da un robusto freno a disco da 190 mm azionato da una pinza Brembo ad un pistoncino. All’anteriore ritroviamo l’affidabile disco da 220 mm, sempre azionato da una pinza Brembo ma a doppio pistoncino. Non variano neppure i cerchi in lega a cinque razze, sempre da 12", vestiti da pneumatici ribassati dall’ampia superficie d’appoggio: 120/70 all’anteriore e 130/70 al posteriore. Il resto della ciclistica è un mix di tradizione ed innovazione, con il classico telaio tubolare in acciaio, la forcella tradizionale con escursione di 90 mm ed il nuovo disegno della sospensione posteriore, dotato di doppio ammortizzatore regolabile nel precarico molla in cinque posizioni.

DOTAZIONE DA 6.895.000 lire. Il prezzo dello Skyliner fa di certo la sua scena, ma è ben giustificato dal buon livello delle finiture (non del tutto perfette però come lo sportellino del serbatoio che fatica ad aprirsi) e dotazione di serie davvero completa. C’è il cavalletto laterale (oltre a quello centrale) il vano sottosella offre 32 litri di capienza (ospita senza problemi un casco integrale ed un jet). Disponibili anche una vasta gamma di optional, che vanno dal parabrezza oversize, al portapacchi, lo scudo paragambe, il bauletto, fino al profilo scudo e al porta cellulare.

COME VA

La presenza del tunnel centrale non facilita la salita in sella allo Skyliner: c’è giusto giusto lo spazio per far passare la gamba dietro lo scudo oltretutto, visto il suo ingombro, limita l’area d’appoggio per i piedi.

DIVANO PER DUE

Una volta superato l’ostacolo però, ad accogliervi c’è la sella… Sella? Divano! Le dimensioni dei due "cuscini" sono da record e il comfort offerto (anche per il passeggero) è "over the top". La sella guidatore è anatomicamente perfetta, con un accenno di schienale rilassante ma non regolabile. Invece, il posto passeggero è ampio e confortevole, come le pedane, ben posizionate e spaziose, per il massimo del comfort durante i viaggi.

TRE IN UNO

Lo studio ergonomico del posto guida ha dato buoni frutti. La posizione di guida è naturale e rilassante come poche e, spazi e distanze sono perfetti. Le pedane offrono tanto spazio in senso longitudinale (molto meno quello trasversale), consentendo a chi guida di personalizzare la guida in base al proprio stile. Si possono, infatti, allungare le gambe fin su in cima come su di una vera "low rider" , oppure ritirarle un pelo per avere una posizione più turistica. O ancora, arretrare i piedi e spostare il busto in avanti, così da avere una guida un po’ più sportiva.

ELEGANZA IN PIEGA

Look e abitabilità sono da maxi ma le reali dimensioni dello Skyliner sono da "midi", anzi l’MBK è piuttosto compatto (largo solo 745 mm). Anche i 1.480 mm d’interasse possono trarre in inganno, facendo pensare ai più, che lo Skyliner non sia uno scooter tanto agile, specie nel traffico. Invece è il contrario. Grazie all’eccezionale ciclistica e ai cerchi da 12", il 125 francese sguscia tra le macchine come un’anguilla. In piega scende veloce e preciso, tendendo a volte a chiudere un po’ la traiettoria ma senza creare problemi. È confortante anche la stabilità nei curvoni più veloci, dove l’interasse lungo si fa finalmente sentire (in senso buono ovviamente) .

GIUNGLA D'ASFALTO Le sospensioni lavorano molto bene, specie su manti stradali "regolari

", dove la taratura dura dà il meglio di sé, tenendo ben incollato al suolo lo Skyliner. In compenso il maxi francese va in difficoltà su strade "infestate" da continue buche o dal pavé: per fortuna i colpi si sentono sulle braccia, mentre l’ottima imbottitura della sella si guadagna i sentiti ringraziamenti della schiena.

FRENATA ASSICURATA

Notevolmente migliorata la frenata che, grazie all’aggiunta del disco posteriore, finalmente diviene più incisiva. Quei 190 mm di acciaio aggiunti al posteriore fanno bene il loro lavoro di supporto al freno anteriore, forse anche fin troppo, visto la facilità con cui la ruota posteriore arriva al bloccaggio. Il disco anteriore è invece quello di sempre, poco modulabile a causa della leva un po’ dura, ma sufficientemente potente per garantire spazi d’arresto accettabili.

MOTORE INSTANCABILE

Se in città lo Skyliner se la cava bene, è nei percorsi extraurbani che offre il meglio di sé. Qui si possono apprezzare le doti aerodinamiche dello scudo avvolgente e del nuovo parabrezza con paramani molto efficaci. Il motore è piccolo ma si mette in mostra. Non entusiasmante in accelerazione e ripresa, offre in compenso un buon allungo, arrivando a sfiorare i 120 km/h indicati. È un instancabile lavoratore, sempre disponibile e sempre pronto ad aumentare regime in caso di necessità. Ed è anche un amministratore modello, capace di ottimizzare, al meglio, prestazioni e consumi, quest’ultimi registrati intorno ai 27-30 Km/litro sempre aprendo il gas senza troppi riguardi.

Pubblicato da Alfredo Verdicchio, 07/11/2001
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