Logo MotorBox
Prova

Malaguti Centro 160


Avatar Redazionale, il 17/12/07

16 anni fa - Stile italiano prezzo low cost

Su strada con il nuovo scooter a ruota alta Malaguti. Pensato per il commuting di medio-corto raggio, ha un motore brillante e un'estetica elegante, anche se non troppo originale...


COM'E'
Il nuovo prodotto della Casa di San Lazzaro di Savena si butta in un segmento difficile e dominato da un modello, l'Honda SH, che fa numeri di vendita da far drizzare le orecchie anche al più placido dei Basset Hound. Per raccogliere la sfida del mercato Malaguti ha pensato bene di non sfruttare la sua banca organi, ma ha utilizzato una nuova famiglia di motori - in due versioni da 125 e 160 cc - rivestendola di un'estetica altrettanto inedita, ma con qualcosa di più di un richiamo velato al best seller del settore.

VITA STRETTA Il risultato finale è comunque apprezzabile e il Centro non delude sotto l'aspetto estetico, grazie a linee eleganti e a qualche tocco di ricercatezza identificabile nell'ampio sellone - dal disegno movimentato in funzione antiscivolo sia per il conducente che per il passeggero - e nelle moderate cromature qua è là. Apprezzabile, soprattutto in funzione dell'utilizzo prevalentemente cittadino per cui è stato pensato, la compattezza in senso trasversale, anche se lo scotto da pagare è una certa mancanza di spazio a livello dei piedi.


PIEDI DI FATA Le estremità inferiori di pilota e passeggero sono, infatti, quelle messe peggio
sul sottile Malaguti. Per quanto riguarda la pedana, non bisogna essere dei pelosi Big Foot per sentire punta e tacco delle scarpe toccare contemporaneamente il retro dello scudo e la zona subito sotto la sella, in una posizione piuttosto obbligata anche il larghezza. Ancora peggio sta il passeggero, costretto ad appoggiare i piedi su pedane poco stabili e pericolosamente protese oltre la sagoma dello scooter stesso: meglio fare attenzione nel traffico quindi e, potendo, propendere per partner dai piedi piccoli...

BUONA PRATICITA'... A parte questi piccoli inconvenienti, legati alla volontà di rendere il Centro agile come un furetto, questo scooter italiano - il tricolore spicca orgogliosamente ai lati dello scudo paragambe, nonostante il motore sia stato sviluppato, in parte, in Cina - offre una certa comodità nell'utilizzo quotidiano, anche con il passeggero a bordo. Merito dello sviluppo longitudinale della sella e del buon appiglio offerto dal pratico portapacchi di serie. Buona anche la capacità del vano sottosella, anche se la forma "in discesa" dei bordi lo rende poco contenitivo per gli oggetti che ci si vuole riporre.


...E QUALCHE SVISTA
Nell'uso di tutti i giorni, però, sul Centro alcune soluzioni al risparmio lasciano abbastanza perplessi. È il caso della sella che impone l'uso di due mani per aprirla, o del tappo del serbatoio poco riparato da eventuali "esondazioni", oppure del poco utile ma volenteroso vano dietro lo scudo: una volta aperto offre l'accesso a tutti i fusibili (un po' sparsi), al tappo del serbatoio dell'acqua e alla presa elettrica a 12 Volt. Peccato che non rimanga praticamente spazio per altro, né si capisce dove si dovrebbe riporre il telefonino da ricaricare. Datati anche i blocchetti elettrici sul manubrio, con ancora il tasto per accendere le luci.

IL PREZZO C'E' Una giustificazione parziale alle finiture non eccelse e a qualche semplificazione nella dotazione è comunque possibile trovarla nel prezzo di vendita del Centro, posto a 2.749 € franco concessionario e opportunamente più basso rispetto al vendutissimo Honda SH 150,di quasi 250 euro. Oltre alla garanzia di Legge di 24 mesi, poi, Malaguti offre compresa nel prezzo l'assistenza stradale Aciglobal per un anno.



Facile facile
Alla guida il nuovo Malaguti non delude: le dimensioni contenute, il peso complessivo ridotto e la vivacità del motore già dai bassi regimi lo rendono un mezzo ideale per sgattaiolare tra le macchine alla ricerca del record casa/ufficio. In sella ci si sente subito a proprio agio e la confidenza con il veicolo viene raggiunta in poche centinaia di metri.

LA CINA NEL CUORE Uno degli elementi più riusciti è proprio il propulsore di 160cc, sviluppato in accordo con l'Università Tongji di Shangai: piacevolmente vivo, anche con le temperature più rigide parte sempre al primo colpo e non richiede più di una manciata di secondi per regolarizzare il minimo. La temperatura d'esercizio viene invece raggiunta un po' più lentamente, ma senza che questo crei problemi di erogazione. Alla sollecitudine dello spunto iniziale non corrisponde però un allungo esagerato, e il piccolo monocilindrico non appena la trasmissione si distende ci tiene a ricordare di avere solo 13,7 cavalli e circa 1,4 chili di coppia su cui poter contare.


CAMBIO AL CALDO Qualche problema in più arriva dalla trasmissione
, o meglio dal variatore, soprattutto nell'uso più intenso. Non è così raro, infatti, che questo componente mostri di non gradire il superlavoro e perciò, se messo alla frusta nel traffico o con il passeggero a bordo, aspettatevi di sentirlo brontolare e slittare leggermente, perlomeno fintanto che non riuscirà a raffreddarsi. Niente di preoccupante, in effetti, però la differenza nella precisione dello stacco a freddo è sensibile.

STERZO LEGGERO Messo nel suo habitat naturale il Centro mostra doti d'agilità notevoli. Grazie al buon appoggio delle ruote da 16" e al lavoro onesto delle sospensioni, a bordo del piccolo Malaguti ci si muove sicuri, superando rotonde, pavè e rotaie senza il minimo problema. La sensazione che sulla ruota anteriore gravi poco peso è davvero piacevole quando l'obbiettivo è la prima fila al semaforo, un po' meno quando ci si spinge fuori città. In questo caso la leggerezza di sterzo impone un po' più d'attenzione, visto che la punta massima raggiungibile non è poi così bassa: 115 Km/h indicati e neanche dopo un lancio troppo lungo.


FRENI DISCORDI
Su un mezzo con queste prestazioni un buon impianto frenante misto disco anteriore/tamburo posteriore ci potrebbe anche stare. Sul Centro, invece, c'è un disco anche sulla ruota posteriore. Una bella dotazione, quindi, peccato che il risultato non sia brillante come nelle intenzioni. La risposta alle leve, infatti, non è omogenea e, mentre davanti si riesce a percepire il lavoro del freno, agendo sulla leva di sinistra si ottiene una risposta gommosa. Risulta difficile capire quando la ruota sta per bloccarsi, vanificando quindi la maggior potenza disponibile nei confronti di un freno a tamburo tradizionale.

SOSPENSIONI NELLA MEDIA Il comportamento in frenata è diretta conseguenza anche da come lavorano le sospensioni e difatti il funzionamento della forcella e del doppio ammortizzatore posteriore ricalca quello dei rispettivi freni. La forcella è morbida ma non cedevole e riesce a digerire gli ostacoli che incontra senza troppe reazioni sullo sterzo, mentre, dietro, gli ammortizzatori faticano di più ad essere progressive, portando il Centro a saltellare abbastanza sulle asperità più pronunciate. E questo nonostante la taratura di base non sia di certo molto rigida. Ancora una volta, però, siamo di fronte ad un comportamento ampiamente nella media dei mezzi della categoria. Per la quale, in definitiva, il Centro mostra di avere qualità adeguate per dire la sua e avendo anche qualche punto a suo favore, come la linea elegante e le doti del motore, che potrebbero farlo preferire ad altri da chi fosse alla ricerca di un mezzo economico per spostarsi.


Pubblicato da Michele Losito, 17/12/2007
Gallery
  • Gallery - immagine 2#
  • Gallery - immagine 3#
  • Gallery - immagine 4#
  • Gallery - immagine 5#
  • Gallery - immagine 6#
  • Gallery - immagine 7#
  • Gallery - immagine 8#
  • Gallery - immagine 9#
  • Gallery - immagine 10#
  • Gallery - immagine 11#
  • Gallery - immagine #12
  • Gallery - immagine #13
  • Gallery - immagine #14