Magari è ancora un po' presto per parlare di "fenomeno MP3" ma certamente siamo sulla buona strada. È infatti innegabile che l'interesse e la curiosità per il simpatico "triciclo" Piaggio stiano crescendo esponenzialmente, tra gli automobilisti stufi delle code come tra i neofiti. E addirittura tra i motociclisti e gli scooteristi più esperti. Il che è facilmente percepibile utilizzando l'MP3 250 in lungo e in largo tutti i giorni come il sottoscritto, che in meno di un mese di convivenza ci ha percorso quasi 2.000 chilometri da solo e in coppia, partecipando anche al motoraduno annuale del 1° novembre al Ghisallo, sopra Bellagio, sul lago di Como.
EGOCENTRICO Difficile evitare domande a raffica, al raduno come ad ogni semaforo e ogni volta che si lascia parcheggiato il mezzo fuori dall'ufficio, da un bar, da un cinema. Perfino la Polizia Stradale mi ha fermato per pura curiosità. Un interesse, dicevo, che sta dando i suoi frutti, se è vero chein poco meno di cinque dalle prime consegne ai concessionari sono stati raccolti quasi 10.000 ordini in tutta Europa.
L'Honda StreamIDEA GENIALE, MA NON NUOVA Questo mezzo che definiremmo quasi geniale - il cui nome sta per Motoveicolo Piaggio, ma sfrutta nel contempo l'onda lunga della multimedialità musicale - rappresenta effettivamente un nuovo concetto di mobilità urbana (e non solo), anche se in realtà non certo inedito. In passato, infatti, sia inventori genialoidi che case costruttrici hanno esplorato la strada del veicolo a tre ruote dalla guida motociclistica. Escludiamo quindi dal discorso quelli con due ruote motrici e gommoni a bassa pressione (generalmente Honda US90), che negli anni settanta spopolavano negli States, e che per la loro elevata pericolosità (farsi del male era facilissimo) vennero vietati e soppiantati dagli attuali quad.
L'Honda GyroDUE DIETRO E ricordiamo invece i simpatici scooter Honda Stream e Gyro 50 dei primi anni ottanta, con due ruote motrici gemellate fisse, abbinate alla parte anteriore che invece si inclinava normalmente; e l'omologo "ruote alte" inglese Ariel del '70. Ma anche il meno noto Ellisse, altro cinquantino automatico con tre ruote alte, con le due posteriori che "piegavano" e un baulone posteriore tipo Speedy Pizza o BMW C1, ma ben più voluminoso. Veniva costruito a Lainate, fuori Milano, e io fui l'unico a pubblicarne un test, quasi dieci anni fa (sul mensile Tuttoscooter): era stabilissimo e non appena apparve fioccarono le richieste ma l'azienda si rivelò debole e cessò quasi subito la produzione.
L'Italjet ScooopDUE DAVANTIAnche Leopoldo Tartarini, ex pilota di valore e fondatore dell'Italjet, uomo dall'ingegno proverbiale, realizzò qualche anno fa un prototipo che funzionalmente era assimilabile al veicolo di Piaggio, si chiamava Scooop (ne abbiamo parlato anche su MotorBox). La crisi dell'azienda bolognese pose fine alla cosa, tuttavia il progetto di Tartarini è stato acquistato dall'americana Vectrix, che all'Eicma milanese di novembre ha proposto appunto il Vectrix Electric 3V, che arriverà nel 2008.
È IL FUTURO? Il futuro dello scooter avrà dunque una ruota in più? Beh,Piaggio ha avuto il merito e il coraggio di imporre e industrializzare la sua idea. In primavera arriveranno sia l'MP3 400 che il grintosissimo Gilera Fuoco 500 da oltre 40 cv e 150 orari, segno inequivocabile che a Pontedera sono sicurissimi del fatto loro. E pensate forse che altri grossi costruttori (Honda e Yamaha, magari?) non abbiano nel cassetto qualche proposta del genere, magari con due ruote posteriori e diavolerie elettroniche varie (sospensioni attive, ABS con antispin e via dicendo)?
PROVATO, PIACIUTO Per quanto ne sappia io, chiunque abbia provato l'MP3 250 (il 125 sarà l'ideale per i neopatentati, ma sicuramente è un po' troppo sovradimensionato per un motore da soli 15 cv) ne è rimasto favorevolmente colpito. E non è difficile capire il perchè. Il "tre ruote" Piaggio gode di un avantreno con un paio di sospensioni che un normale scooter si sogna: niente tamponamenti a fondo corsa su sconnesso, buche, dossi di rallentamento e passaggi a livello, ma assorbimento graduale e progressivo; e i due freni anteriori consentono vere e proprie "staccatone"a chi, scooterista per praticità ma motociclista dentro, voglia divertirsi un po' come si deve (e non ci vuole molto), con l'aiuto del freno posteriore che, anche se fin troppo esuberante, aiuta a gestire la ruota motrice negli ingressi in curva brillanti.
E con una guida praticamente normale in generale, ma con in più una bella sensazione di un gran appoggio sull'anteriore che, grazie al sistema a parallelogramma deformabile, consente inclinazioni preoccupanti per uno scooter classico anche a basse velocità: trovate una bella strada tutta curve, magari in discesa, e ve ne renderete conto ben presto.
A PROVA DI VISCIDO E provate anche sull'infido pavè cittadino, magari bagnato e con i binari del tram: c'è da sudare freddo a spostarcisi sopra lateralmente con un mezzo a due ruote, ma non con l'MP3.
SEMPRE IN PIEDI E in più, c'è la comodità di fermarsi ai semafori senza poggiare i piedi a terra quando piove, semplicemente stabilizzando elettromeccanicamente il mezzo con il pollice destro (solo per la versione più lussuosa però). Oppure di parcheggiarlo in verticale perfetta di traverso su una discesa. Ovviamente col freno a mano ben tirato!
LE PROVE IMPOSSIBILI Altri vantaggi? Beh, ho anche provato a sgonfiare completamente una gomma anteriore. Mettiamo che sia la sinistra: si può piegare normalmente a destra, ma anche nelle curve a sinistra, con le dovute cautele, lo scooter non fa brutti scherzi; e comunque si riesce a viaggiare diritti abbastanza facilmente. Non si rimane a piedi, quindi, il che non è poco.
STARE ATTENTI A... Due cose bisogna tenere ben presente, nell'approccio alla filosofia MP3: non avvicinarsi troppo ai marciapiedi, per non rovinare i cerchi anteriori strisciandoci contro (magari bisognerebbe studiare degli appositi "cerchietti" protettivi da applicare sulle ruote) e, soprattutto, non credersi invulnerabili in ogni situazione, specialmente sul bagnato: se si esagera con la confidenza, e l'asfalto non tiene, si rischia di finire fuori strada anche con l'MP3. E se dopo aver perso l'aderenza in curva il grip ricompare all'improvviso, non credo sia impossibile un bell'impuntamento e relativo patatrac.
SUGGERIMENTO Per concludere ci permettiamo un suggerimento ai progettisti Piaggio, i cui motori da 400 e 500 cc non mancano certo di cavalli: un bel sistema elettronico di controllo di trazione a "moto" inclinata sarebbe molto gradito, per poter dare gas senza troppi patemi d'animo.