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Confronto

Kymco K-Pipe 125 vs Honda MSX 125


Avatar Redazionale, il 04/05/14

10 anni fa - Due alternative allo scooter

All’angolo destro del ring, un agguerrito Kymco K-Pipe 125. Magro, forte e dannatamente economico: solo 1.700 euro. All’altro angolo, il piccolo, agile e sfacciato Honda MSX 125. Chi la spunta tra i due topolini da città?

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I DUE SCRICCIOLI 1.000 cavalli racchiusi in un grappolo di moto, elettronica da space shuttle, gomme da 2 minuti scarsi al Mugello. Pochi anni fa erano le superbike replica le protagoniste indiscusse delle comparative. Ma i tempi cambiano, le esigenze delle persone (ahimè) sono cambiate. Oggi i mezzi a due ruote più venduti hanno il tarlo della mobilità urbana. E, perché no, anche gli sbarbati hanno diritto di poter scegliere qualcosa di sfizioso, qualcosa che si discosti dal solito scooter o dalla solita moto piccola che vuol fare la grande. E poi la potenza, per i sedicenni, è bloccata a 11 kW, tanto vale mettersi il cuore in pace cari i miei giovanotti. Piuttosto, meglio cercare qualcosa di diverso. Che ne dite del Kymco K-Pipe 125 o dell’Honda MSX 125?

TECNICISMI Non snobbateli a priori per le loro sembianze un po’ bislacche, perché sia il Kymco K-Pipe 125 sia l’Honda MSX 125 hanno da dire la loro. Anche sul fronte della meccanica, ormai argomento un po’ lontano dagli interessi dei 16enni tipo. Però sappiate che hanno dei motori interessanti: il Kymco monta un monocilindrico ad aria alimentato da un carburatore. È capace di 8,2 cavalli, più che sufficienti a smuovere i suoi 103 chili. E poi ha un cambio a quattro marce con frizione automatica: significa che voi tirate su e giù la punta del piede per cambiare ma senza dover tirare nessuna leva con la mano sinistra. Facile no?

PUNTO PER HONDA Dal canto suo l’Honda MSX 125 è più tecnologico, e lo dico a tutti voi, che vi attizzate con iPhone e Samsung. Perché è monocilindrico anche lui ma a iniezione. E poi ha 10 cavalli per 100 chili circa, quindi va di più. In questo caso però c’è da lavorare: la frizione c’è, eccome, là sul manubrio a sinistra, e bisogna tirarla per scegliere tra le quattro marce previste. Capito zio? Anzi, zio ormai è antico: capito bro?

TELAIO E GOMME Le differenze sono ancor più grandi a livello di telaio. Nell’ Honda MSX è un monotrave in acciaio, cioè è un pezzo unico fatto di travi saldate. Nel Kymco invece sono tubi di acciaio saldati. E che cambia? Cambia la guida, la rigidità e come ci si muove nella city. Cambiano anche le ruote, e qua si sente per davvero: il piccolo MSX ha gomme piccole e tozze, 120/70-12 davanti e 130/70-12 dietro. Il K-Pipe invece è ben più snello: le ruote sono da 17”, come sulle moto vere, ma hanno la sezione minuta per essere ancora più agili. Perché bro, la fisica della moto è questa: più è sottile la gomma più sei rapido nel traffico e negli slalom.

METTIAMO MANO AL PORTAFOGLI Ok ma andiamo all’argomento meno digeribile: il prezzo. Perché chiedere i soldi al papi è sempre uno sbattimento. Il K-Pipe forse in questo senso è la scelta giusta: 1.700 euro e te lo sei piazzato in garage. Alla fine se ci pensi è qualche centello in più di una bella bici. Ma se il papi è in buona, allora non farà fatica nemmeno a darti i 3.100 euro per avere il più prezioso MSX 125. Magari con la scusa di una pagella senza macchia ci si può provare...

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YO BELLA LÌ Fare foto davanti ai murales non mi capita spesso. Ma come non farlo con il Kymco K-Pipe 125 e l’Honda MSX 125? I loro tratti spregiudicati si prestano molto. Un po’ alieno e anoressico il Kymco, più tozzo e da fumetto l’MSX. E poi in tanti si fermano a studiarli: mi chiedono chi li fa, che cilindrata hanno, quanto costano e se va bene per loro figlio, che ha appena venduto il motorino. Già solo il fatto che si fermi qualcuno, tutto sommato, vuol dire che piacciono. O almeno incuriosiscono che, oggi come oggi, è già un bel risultato.

PRIMA IN ECONOMY Parto sul Kymco K-Pipe, perché la ruota alta mi ispira. E come salgo mi è chiaro perché costi quasi la metà del suo rivale: sono tanti i cavi e i connettori a vista, la strumentazione è economica come anche i pulsanti, finiture non particolarmente curate. Beh, che volevate? Per 1.700 euro non c’è praticamente nulla di paragonabile. E poi sarà anche economico ma è robusto, solido. Volete la bici? Pedalate.

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PIT BIKE ADDICTED Non sarà il massimo della qualità, però il Kymco K-Pipeti ripaga nella guida. Stretto, anzi strettissimo tra le gambe, in sella fa stare più o meno come su una pit-bike: busto eretto, gambe a ranocchio e manubrio alto e largo. Ti muovi facile, è intuitivo, nello slalom in mezzo al traffico è una zanzara perché passa davvero dovunque. Due gli appunti su cui c’è ancora da lavorare: il cambio, un po’ impreciso e con un funzionamento particolare (per intendersi, è come avere un cambio rovesciato) e la risposta del motore al richiamo del gas: un po’ pigra e sonnolenta.

FALLA GIRARE Basta però prendere un paio di curve a cannone per divertirsi sul serio! Il paragone è lo stesso di prima: per spremere al massimo quello che il K-Pipe può dare bisogna guidarlo a mo’ di pit bike. O come una BMX, se preferite: busto eretto, in avanti e dentro la curva, piedino fuori e fatelo correre con le braccia. Manco fosse un motard. Allora il Kymco scorre che è una meraviglia, il feeling è simile a quello che si ha in sella a una vera moto. Leggerissimo ma effiacie, la ruota da 17” è il segreto di tutto perché nonostante il peso da mini-mosca il Kymco non è nervoso o ingestibile. Ogni curva della città avrà improvvisamente delle traiettorie da seguire, la rotonda dietro casa sarà il vostro parco giochi preferito.

NEI Peccato solo per il motore un po’ spompo, anche considerato che è un 125 4 tempi di ultima generazione. Soprattutto quando la lancetta è a metà del contagiri si vorrebbe un po’ di spunto in più, anche solo per sorpassare l’indeciso in macchina che cerca parcheggio. Anche il cambio non arriva alla lode. Anzi, si becca un 6 e mezzo: a tutto ci si abitua, vero, però la leva è dura e vaga, spesso non si è sicuri di aver inserito la marcia.

SALTO DEI GRADINI Passare dal Kymco all’Honda MSX, così pronti via, è scioccante. Non c'entrano nulla l'uno con l'altro. Vado con ordine: le finiture e i dettagli sono semplicemente un’altra cosa. Sarà anche piccolo e simpatico, ma sotto la lente all'MSX non manca nulla di una moto vera: i pulsanti, la strumentazione, la chiave d’accensione. È tutto proprio come su una moto grande, solo in formato mignon. E poi c’è la luce a led dietro, mica poco, una forcella a steli rovesciati e con foderi dorati. Insomma costa il doppio (o quasi), ma la verità è che vale il doppio.

RONZINO MODERNO E anche appena ti muovi te ne accorgi. Non vibra, non singhiozza e tutto va bene. Ti senti a tuo agio, soprattutto grazie a un motore che sarà anche poco, ma c’è. Il comando della frizione è morbido, la leva del cambio precisa, la risposta del motore quasi spavalda. È chiaro che il merito è dell’iniezione elettronica, che regala al piccolo monocilindrico una pulizia e una spinta che il K-Pipe si sogna. Viene voglia di spremerlo, di tirare tutte le marce per vedere quanto fa.

BASSO E FASTIDIOSO In mezzo al traffico è incredibile, una vera istigazione a delinquere . Passa dovunque, sopra, sotto e ai lati, e quando pensi di curvare lo sta già facendo. E anche da un bel po’. È una guida frenetica, istintiva, quasi nervosa. Il merito (o la colpa, vedete voi) è, ancora una volta, delle ruote. Perché più piccole significa baricentro più basso e quindi più rapidità nei cambi di direzione. Prendeteci le misure prima di schizzare tra un’auto e l’altra.

ECCESSI DI NERVOSO Torno verso le cosiddette gemelle, la fantomatica doppia curva nei pressi della Triennale di Milano, banco prova perfetto per testare il K-Pipe, prima, e l’MSX adesso. Risultato? Non riesco a guidarlo così forte e così facile come il Kymco. Mi spiego: la posizione è un po’ più costretta, più curvata sul davanti, e già questo non è il massimo per un pennellone come me (un metro e novanta). Poi arrivi in curva, tiri fuori il piede ma l’MSX sembra quasi cadere per quanto è veloce. Non è intuitivo e rotondo da guidare quanto il Kymco, è troppo nervoso per tenere una guida forte ma controllata.

BELLI BELLI Alla fine dei conti mi sono divertito come un bambino. Sia il K-Pipe 125 sia l’MSX 125 ti coinvolgono come una giostra di Gardaland, ognuno a modo suo. Certo, a entrambi manca la praticità di uno scooter. Non offrono riparo, non hanno sottosella, hanno le marce. Ma non importa, una volta in sella ti diverti alla grande ed è questo quello che conta. Quale sceglierei? Io vorrei il motore dell’MSX sul telaio del K-Pipe, con le sue ruotone da 17”. Ora che ci penso anche il prezzo del K-Pipe…

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Pubblicato da Alessandro Codognesi, 04/05/2014
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