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KVN G 250


Avatar Redazionale, il 27/05/04

20 anni fa -

KVN, ovvero dalla Brianza con furore. Arriva dalla provincia di Lecco un'ambiziosa sfida ai colossi asiatici e nordamericani che dominano il variegato mondo dei quad. La parola d'ordine è praticità: motore da scooter della Piaggio e comandi a prova di neofita.

AVANTI TUTTA

Chi pensava che l’arrivo del casco obbligatorio avrebbe segato le gambe al mercato dei quad si sbagliava. Ok, da luglio dell’anno scorso la crescita del settore non è più prepotente come prima, ma da qui a parlare di crisi ce ne passa, eccome. In fondo che il casco andasse usato lo si sapeva pure prima, anche se a dirlo era il buon senso e non la legge. Le Case schiacciano così sull’acceleratore e continuano a sfornare nuovi modelli per soddisfare una clientela sempre più vasta ed esigente.

GRANDI E PICCINI

E non stiamo parlando solo dei colossi dell’industria mondiale. Anche chi gioca la parte di Davide contro Golia non arretra di un passo, tutt’altro. L’esempio viene della KVN-Motor di Verderio Inferiore, che fa un po’ da portabandiera del made in Italy nel settore e che recentemente presentato il suo nuovo modello di punta dal nome piuttosto ermetico: G 250.

BELLO IN CARNE

Se il nome è compatto, delle dimensioni non si può dire altrettanto. Le forme sono abbondanti, nonostante le linee tese della carrozzeria e dei parafanghi si sforzino di farlo passare per falso magro. Sotto la scocca, in plastica come sulle moto da cross, il telaio tubolare e le sospensioni fanno bella mostra di sé e catturano l’attenzione anche del più distratto dei passanti. Complici anche le paffutissime gomme artigliate, passare inosservati è quasi impossibile. A richiesta se ne possono avere anche di più stradali ma in questo caso il prezzo, normalmente pari a 6.880 euro, sale leggermente.

A DUE PIAZZE

Una volta saliti a bordo, la prima cosa che colpisce è la notevole quantità di spazio disponibile. L’insieme serbatoio – sella è piuttosto corpulento ma la libertà di movimento è buona ed è possibile trasportare un eventuale passeggero senza troppi sacrifici. A mettere a proprio agio i neofiti provvede anche il ponte di comando. E’ sufficiente aver avuto a che fare qualche volta con scooter e ciclomotori per sentirsi a casa propria e trovare tutto là dove ci si aspetta che sia.

PICCOLE STRANEZZE

La KVN, a differenza di altri costruttori, adotta infatti l’acceleratore a manopola e non a levetta, da azionare con il pollice. Questa scelta fa perdere qualcosina in fatto di sensibilità quando si guida con il coltello tra i denti nel fuoristrada. Per contro, in caso di emergenza, permette di agire in modo più istintivo e di ottenere dal quad la risposta desiderata. Per il resto le cose cui ci deve abituare sono poche: la leva di sinistra può essere bloccata vicino alla manopola e fungere da freno a mano, mentre per rallentare è meglio utilizzare il pedale sulla destra. E’ lui che comanda il sistema di frenata integrale.

VOCE AMICA

Un giro di chiave, una breve pressione sul pulsante d’avviamento e il motore inizia a far sentire una voce familiare. Per equipaggiare il G 250, alla KVN hanno infatti deciso impiegare un motore monocilindrico a quattro tempi Piaggio, di quelli normalmente impiegati dalla Casa di Pontedera sui suoi scooter. La potenza è limitata a 15 kW, il valore massimo consentito dal Codice per i mezzi omologati come quadricicli, guidabili sia con patente A che B.

A MODO LORO

Il cambio è automatico a variatore continuo, quindi non servono grandi alchimie per partire. Basta dare gas e il paesaggio inizia a scorrere rapidamente. Nonostante i 210 kg di peso la maneggevolezza è notevole ma, se si è al debutto, è meglio comunque muovere i primi passi con un po’ di cautela. I quad hanno infatti l’assetto in sella da moto, quattro ruote come le auto ma si guidano in modo assolutamente unico.

CONTRAPPESO

Per svoltare occorre "remare" con il manubrio e spostare bene il peso all’interno della curva per bilanciare la tendenza del quad ad proseguire per la tangente, prima, e a sollevare le ruote interne alla curva, poi. Niente di troppo complicato, comunque, o che richieda un fisico da atleta: bastano pochi minuti perché tutto venga naturale e per ritrovarsi a manovrare con discreta disinvoltura. Certo, gli ingombri sono più elevati rispetto a quelli di moto e scooter e in città non ci si può sbarazzare facilmente delle code ma il maggior equilibrio di cui si gode in situazioni critiche fa chiudere volentieri un occhio sulla cosa.

DURA LEX, SED LEX

Quando il traffico si fa scorrevole, il G 250 allunga disinvolto e arriva fino a una velocità massima di 80 km/h, anche questa limitata in base alle norme del Codice della Strada. E’ difficile comunque lamentarsi di simili prestazioni velocistiche: con un assetto pensato per dare il meglio nel fuoristrada, già a queste andature le emozioni non mancano affatto.

HA UNA VOCAZIONE

Gira e rigira, infatti, anche se molti lo usano per le vie del centro, l’habitat naturale dei quad resta fuori dai nastri asfaltati e, in tal senso, questo KVN non fa accezione. Sullo sterrato il divertimento è assicurato. La vivacità del motore che scarica la potenza sull’asse posteriore e l’assenza del differenziale permettono, volendo, anche di esibirsi in numeri altamente spettacolari.

BACCHETTA MAGICA

Di ostacoli insormontabili non ne esistono… o quasi. Quando la pendenza si fa impegnativa basta smanettare sulla leva che si trova sul parafango destro e passare dalla marcia avanti normale (H) al rapporto ridotto (L) per vedere il G 250 arrampicarsi a mo’ di stambecco. Tramite la stessa bacchetta si innesta anche la retromarcia (R), indispensabile per manovrare nello stretto e tornare sui propri passi quando lo spazio non permette di fare inversioni.

Pubblicato da Johnny Borsani, 27/05/2004
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