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Prova su strada

Kawasaki Vulcan S


Avatar Redazionale, il 16/02/15

9 anni fa - La Vulcan S è una cruiser entry level ma che guarda in alto

È ben fatta, si guida bene e costa poco. Una formula che ha tutto per essere vincente, quella della Kawasaki Vulcan S, una cruiser entry level che sfrutta la base meccanica della Versys 650. Il prezzo è di 6.890 euro

SIAMO ALLA MODA Non è un segreto che i gusti dei motociclisti stiano cambiando. La moda, in primis, seguita da altri fattori, hanno influenzato fortemente il prodotto moto, al punto che molte Case, per assecondare le richieste, propongono oggi modelli molto orientati all’immagine più che al contenuto tecnologico all'ultimo grido. In Kawasaki non sono certo gli ultimi arrivati e per dire la loro presentano la Kawasaki Vulcan S, una cruiser entry level che si sposta dalla classica accezione di custom bike per avvicinarsi a chi, in una moto, cerca un oggetto moderno, stiloso e di tendenza.

BELLA FUORI, BELLA DENTRO D’altra parte, non è poi troppo difficile immaginare a chi si voglia pestare i piedi con questa Vulcan S: più discussa di una finale di Champions, è la Harley-Davidson Street 750, la cruiser che ha messo in crisi gli storici Harleisti aprendo allo stesso tempo le porte a una clientela completamente nuova. Per i giapponesi, però, il fattore piacere di guida nella moto è ancora al centro dell’attenzione, anche se non per forza sportiva (No-speed-fun è infatti il claim utilizzato in Kawasaki per la Vulcan). Ecco perché, sotto le vesti modaiole della Kawasaki Vulcan S, si nasconde in realtà molto della Versys 650, tradita in parte dal mono laterale e dal bicilindrico parallelo.

DUE TIPI REGOLARI Il motore, dicevamo. Quello della Kawasaki Vulcan S è il bicilindrico in linea frontemarcia già visto su Versys e ER-6n ma qui la storia è un po’ diversa. Oltre alla verniciatura nera con alette spazzolate, ci sono nuovi condotti di aspirazione, più lunghi, e sono cambiati l’albero a camme, lo scarico (sotto la moto, per poter tenere le gambe ben strette), il radiatore e l’albero motore. Obiettivo: avere un’erogazione ancora più dolce che in passato a discapito di qualche cavalluccio perso per strada. E i numeri raccontano proprio questo: 61 cavalli a 7.000 giri e 63 Nm a 6.600, con una curva di coppia/potenza più piena ai bassi/medi regimi, che però perde fiato prima. Un occhio di riguardo anche ai consumi, migliorati del 5%.

NUOVA VITA Se il motore è in parte già visto, il telaio è tutto nuovo. La Kawasaki Vulcan S mantiene lo schema Versys/ER-6n, quindi tubi di acciaio saldati con il motore che è elemento stressato ma le quote sono tutte diverse. Si voleva infatti una moto ancora più stretta e compatta, soprattutto sui fianchi e che avesse una guida immediata. E i numeri sembrano darle ragione: 1.575 mm di interasse, 31°/120 mm il rapporto tra inclinazione del cannotto e avancorsa e 705 mm l’altezza della sella, per garantire un saldo appoggio a terra. La forcella è del tipo tradizionale con steli da 41 mm (non regolabile), mentre il mono, laterale, ha la regolazione del precarico in tre diverse posizioni. I cerchi sono in lega e hanno un diametro di 18” davanti, 17” dietro e calzano gomme Dunlop con sezione 120/160. Capitolo freni: davanti c’è un solo disco da 300 mm lavorato da una pinza assiale a due pistoncini. L’ABS, optional, è Bosch 9.1. L’ago della bilancia si ferma a 225 chili in ordine di marcia con il pieno di benzina.

ONE SIZE FIT ALL Alto, basso, uomo o donna, la Kawasaki Vulcan S doveva calzare bene un po’ a tutti. Per questo ci si è inventati l’Ergo-fit, un sistema per cui, al momento dell’acquisto, ci si potrà cucire addosso la propria Vulcan a seconda della propria stazza. Si può scegliere infatti tra diversi tipi di manubrio, montato su silent block, e sella (le pedane sono regolabili in tre diverse posizioni già di serie), cambiando così l’ergonomia della moto. Per tutti invece c’è la nuova strumentazione, mezza digitale e mezza analogica e molto completa, e le leve di frizione e freno regolabili.

PERSONALIZZAMI La gamma accessori della Vulcan S è molto vasta e spazia dalle borse laterali al plexi over-size, passando per i fari supplementari. Le colorazioni sono tre (bianca, nera opaca e viola), tutte vendute a 6.890 euro (400 euro in più per avere l’ABS). È un prezzo interessante, ancora più considerato che la Vulcan si rivolge anche e soprattutto a chi, in moto, ci sale per la prima volta.

IN QUESTO SERVIZIO

Casco CABERG COMMANDER
Jet adatto a un utilizzo prevalentemente urbano e 100% italiano, ha un sacco di punti di forza. In primis gli interni morbidi, che permettono di utilizzarlo anche per lunghe tratte. Mi piace anche la possibilità di montare la visiera, anche se gli spifferi che passano sono tanti. Affascinanti le colorazioni disponibili.

Giubbotto IXON MECHANICS
Il giubbotto Mechanics di Ixon è uno dei miei capi preferiti. Perché è realizzato con una pelle particolarmente morbida, che non obbliga braccia e busto in posizioni strane. Costa il giusto, offre tanto. Mi sarebbe piaciuta una regolazione migliore e più accurata in vita.

Guanti DAINESE SCOUT EVO GTX
Visto il meteo infame, ho ringraziato il cielo di avere i Dainese Scout Evo GTX. Con membrana esterna in Gore-Tex, sono caldi, protettivi da vento e similari e molto morbidi. Ottima anche la regolazione del polso, anche se manca un po’ di sensibilità a volte.

Jeans IXON EVIL
Comodi e pratici, i jeans Evil di Ixon sono particolarmente morbidi e comodi. Dotati di protezioni certificate e inserti in kevlar, hanno un taglio un po’ troppo da moto, meno da “tempo libero”. Se fossero un po’ più aderenti sarebbero perfetti.

Stivali TCX URBAN WP
Per guidare la Vulcan S ho scelto di indossare gli stivali TCX Urban wp. Belli da vedere e da indossare, sono completamente impermeabili (ci ho fatto oltre 100 km sotto una pioggia insistente e non è entrata una goccia). Inizialmente sono un po’ rigidi, ma con il tempo migliorano molto.

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KAWA STYLE Non sarà la vincitrice di Miss Mondo ma la Kawasaki Vulcan S è un bel tipo. Semplice e curata, ha tutto quello che serve a non trovarsi in affanno, concedendosi anche il lusso di qualche vezzo estetico. Come il serbatoio, finemente lucidato, e la bella meccanica. Non mi convince il gran numero di bulloni a vista che rovina un po’ l’altrimenti pulita immagine d’insieme.

TUTTA MIA Se, vista da fuori, la Kawasaki Vulcan S può piacere o meno, sull’ergonomia mette tutti d’accordo. Perché oltre a poter essere cucita addosso a chi guida, è già ottima così com’è di serie. Ottima la possibilità di regolare le leve freno e frizione, soprattutto per chi non ha dita bislunghe (ad esempio, una ragazza), come anche la sella rasoterra che dà sicurezza soprattutto chi ha misure da fantino e, magari, è alle prime armi.

SUBITO TUA Te la senti subito in mano, la Kawasaki Vulcan S. Come e più della sorella Versys, già medaglia d’oro di facilità, qui enfatizzata dalla sella super-low e dalle quote del telaio indovinate. Facile, precisa e a posto di sospensioni, ha una guida subito intuitiva che invita a giocare. Perché è innanzitutto leggera, anche a bassa velocità, rilassante nel rispondere ai vostri input ed equipaggiata di un motore dolcissimo. Più facile di così…

TUTTA MIA LA CITTÀ La sua facilità si scopre immediatamente nel traffico della città. Perché, a differenza della maggior parte delle cruiser, le sospensioni della Vulcan S non sono rigide o con poca escursione, al contrario copiano bene anche l’asfalto ruvido e malconcio, senza telegrafare tutto alla vostra spina dorsale e mantenendo l’assetto ben composto. Una tipa educata e fedele, che solo nei comportamenti tradisce le sue origini, anche se alla lontana, di crossover.

CIAK SI GUIDA Talmente fedele e composta, la Vulcan S, che fare due pieghe con lei è un gran piacere. Rotonda e lineare, ama disegnare traiettorie molto arcuate. Per di più, si può fare affidamento su un buon impianto frenante, mai spugnoso, e un ABS molto evoluto. Molto più spigliata e fresca di una classica custom, solitamente ben più pesanti e lente a curvare.

DUE TIPI BRILLANTI I due cilindri allineati, poi, enfatizzano molto la sensazione di leggerezza e facilità. Mai aggressivo o ribelle, il motore della Vulcan S ha nella dolcezza di erogazione il suo asso nella manica, con una spinta brillante oltre i 4.000 giri e fino alla fatidica zona rossa. È capace di spingervi fino a 170 km/h e spicci (indicati), velocità peraltro che la ciclistica digerisce senza fare un plissé. Sotto i 3.000 giri le vibrazioni ci sono ma rimangono comunque nei limiti accettabili. Cosa le manca? Una voce un po’ più tonante, quello sì.

CARTE IN REGOLA È quasi come pensavo che fosse ancora prima di guidarla, la Kawasaki Vulcan S. Non offre particolari sorprese ma tante certezze. La certezza di non andare mai in affanno, di avere sempre tutto sotto controllo e, perché no, di poter affrontare le curve in maniera un po’ spavalda. Per di più costa poco, è solida e tutto sommato anche stilosa. Nella ricetta manca solo un pizzico di pepe, quello sì, per sbaragliare seriamente la concorrenza.

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Casco CABERG COMMANDER
Jet adatto a un utilizzo prevalentemente urbano e 100% italiano, ha un sacco di punti di forza. In primis gli interni morbidi, che permettono di utilizzarlo anche per lunghe tratte. Mi piace anche la possibilità di montare la visiera, anche se gli spifferi che passano sono tanti. Affascinanti le colorazioni disponibili.

Giubbotto IXON MECHANICS
Il giubbotto Mechanics di Ixon è uno dei miei capi preferiti. Perché è realizzato con una pelle particolarmente morbida, che non obbliga braccia e busto in posizioni strane. Costa il giusto, offre tanto. Mi sarebbe piaciuta una regolazione migliore e più accurata in vita.

Guanti DAINESE SCOUT EVO GTX
Visto il meteo infame, ho ringraziato il cielo di avere i Dainese Scout Evo GTX. Con membrana esterna in Gore-Tex, sono caldi, protettivi da vento e similari e molto morbidi. Ottima anche la regolazione del polso, anche se manca un po’ di sensibilità a volte.

Jeans IXON EVIL
Comodi e pratici, i jeans Evil di Ixon sono particolarmente morbidi e comodi. Dotati di protezioni certificate e inserti in kevlar, hanno un taglio un po’ troppo da moto, meno da “tempo libero”. Se fossero un po’ più aderenti sarebbero perfetti.

Stivali TCX URBAN WP
Per guidare la Vulcan S ho scelto di indossare gli stivali TCX Urban wp. Belli da vedere e da indossare, sono completamente impermeabili (ci ho fatto oltre 100 km sotto una pioggia insistente e non è entrata una goccia). Inizialmente sono un po’ rigidi, ma con il tempo migliorano molto.


Pubblicato da Alessandro Codognesi, 16/02/2015
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