Sarà che il listino del brand più famoso del mondo cruiser è un po’ debole alla voce “porta d’accesso”, sarà per il potere d’acquisto ridotto o per la voglia di moto ricche di stile e poco impegnative, ma sta di fatto che il segmento delle cruiser di medio-piccola cilindrata sta vivendo una vera e propria primavera, e lo dimostrano i dati in continua crescita del segmento. Royal Enfield ne ha sfruttato la curva crescente, ma anche Kawasaki con la sua nuovaEliminator 500 è pronta a prendersi la sua fetta di torta. Com’è questa piccola cruiser dallo stile bobber che richiama il passato, ma anticipa il futuro (del brand)? Per scoprilo l’ho messa alla prova.
- Kawasaki Eliminator 500: com’è fatta
- Kawasaki Eliminator 500: come va
- Kawasaki Eliminator 500: prezzo e data d’arrivo
COM’È FATTA
Kawasaki Eliminator 500 al tramonto
Per chi ha qualche capello bianco che fa capolino sulle tempie il nome Kawasaki Eliminator non è certo nuovo, la Casa di Akashi ne ha fatto una vera e propria gamma a cavallo tra gli anni ‘80 e ’90, periodo d’oro per cruiser e custom in Europa. A quasi 40 anni dalla prima versione, la Eliminator torna sul mercato ma rispetto agli albori ora non ha più le performance da drag bike come caposaldo, bensì l’accessibilità: una moto facile nell’approccio, semplice ma divertente, con il richiamo alla capostipite lasciato alle linee a sviluppo orizzontale o alla sezione posteriore.
RAZIONALE MA BEN FATTA La nuova Eliminator non è più un’ammiraglia ma una porta d’accesso – la Vulcan rimane a listino, per la felicità dei suoi estimatori, nonostante le due moto possono essere vagamente sovrapponibili – e dunque non deve colpire con effetti speciali. La cruiser di Akashi è razionale e quasi minimalista, con il nero che gioca da protagonista e che nasconde un po’ anche la meccanica – ma senza dubbio ben fatta, dall’aspetto solido e duraturo. Peccato per gli adesivi non coperti da vernice trasparente nemmeno nella più ricca versione SE. Lei, dal canto suo, gioca ad aggiungere di serie alcuni componenti che probabilmente tanti potenziali acquirenti avrebbero aggiunto alla propria whish list, come il cupolino, i soffietti para-polvere per la forcella, la verniciatura bicolore e la sella meglio rifinita in aggiunta alla presa USB-C sul manubrio (un po’ posticcia nell’aspetto).
Kawasaki Eliminator 500: sulla SE anche la presa USB-C
ALLA PORTATA DI TUTTI Nello sviluppo del progetto, al centro dei pensieri degli ingegneri Kawasaki, l’accessibilità. La Eliminator si propone come ottima “prima moto” per tanti motociclisti in cerca di qualcosa di poco intimidatorio in termini di dimensioni, ma anche come alternativa a chi sta pensando di tornare in sella dopo tanti anni di inattività. Il peso è di 176 kg in ordine di marcia (177 kg per la SE) e gestirlo è facilissimo grazie alla sella a soli 735 mm da terra, a catalogo accessori anche una sella alta (765 mm) e una bassa (715 mm), e alla posizione di guida piuttosto naturale, con pedane montate centralmente e non avanzate come da tradizione cruiser.
UN PO’ DI TECNICA Una moto perfetta dunque per chi possiede (o è in procinto di) la patente A2, come dimostra la scheda tecnica. Il nuovo bicilindrico parallelo frontemarcia da 451 cc – derivato dal precedente 400 ma ora con maggior corsa utile del pistone – è capace di 45,4 CV a 9.000 giri/min e 42,6 Nm di coppia a 6.000 giri/min, numeri molto vicini al limite consentito dalla legge. Al motore è abbinato un cambio a 6 rapporti, tra loro opera una frizione servo assistita e anti-saltellamento. Niente telaio a doppia culla, Kawasaki ha optato per un traliccio in tubi d’acciaio che adotta tubi a sezione specifica, per garantire il giusto compromesso tra rigidità e flessibilità. Al telaio è collegata una forcella telescopica con steli da 41 mm, mentre al posteriore lavora una coppia di ammortizzatori regolabili nel precarico su 5 posizioni. Lungo l’interasse, ben 1.520 mm, da vera cruiser la scelta del diametro dei cerchi in lega a 10 razze: 18 pollici davanti e 16 pollici dietro, calzati da pneumatici IRC Grand High Speed in misura 130/70 e 150/80. Dato il peso contenuto un solo disco – ma da ben 310 mm – all’anteriore morso da una pinza assiale e due pistoncini Nissin, disco da 240 mm e stessa pinza al posteriore.
Kawasaki Eliminator 500: il nuovo bicilindrico da 451 cc
IL NECESSARIO Una moto accessibile è anche una moto semplice, la Eliminator ha tutto quello che serve e pochi fronzoli. Niente ride by wire, controllo di trazione o riding mode e il bello di queste moto è proprio che basta girare la chiave e partire, senza stare a perdersi in infiniti settaggi. Ciò non vuol dire che la dotazione sia scarna, le luci sono tutte a LED e lo strumenti LDC seppur semplice nella grafica mostra tutte le informazioni utili, consumi e autonomia residua inclusi. Per chi volesse di più ed è “skillato” con la tecnologia non manca nemmeno la connettività bluetooth con l’app dedicata Kawasaki Rideology, che permette di consultare parametri di viaggio e regolare alcuni parametri dello strumento direttamente dallo smartphone, oltre ad avvisare di una chiamata o una mail in arrivo.
COME VA, PREGI E DIFETTI
Kawasaki Eliminator 500: la prova
Strano “scendere” in sella e non doversi issare su in alta quota, il mercato è dominato da imponenti maxi enduro ma la Eliminator va proprio nella direzione opposta: è come sedersi su una comoda poltrona e non abbarbicarsi su uno scomodo sgabello da bancone, di quelli che girano e non stanno mai fermi! Appena in sella noto come tutto sia al posto giusto per mettermi subito a mio agio, anche il manubrio – che solitamente rimane un po’ avanzato su questa tipologia di moto – qui mi viene incontro, consentendomi di rimanere col busto piuttosto eretto e in posizione naturale. Dai miei 174 cm di altezza tocco con facilità estrema il terreno con entrambe le piante dei piedi, ma se fossi un po’ più alto non avrei dubbi e sceglierei la sella alta dal catalogo accessori per guadagnare un po’ di cm utili alle ginocchia per stare meno rannicchiate. Il passeggero? Ospite e nemmeno troppo gradito: per brevi tragitti nessun problema con un po’ di spirito d’adattamento, ma difficilmente trascorrerei più di 40 min sullo strapuntino.
MA È ROTTA? Esclamazione fatta da una collega in merito alla frizione… per quanto leggera e facile da azionare la frizione della Eliminator sembra quasi funzionare con la forza del pensiero e prevedibile allo stacco, perfetta per accompagnare i neofiti ma anche utile ai più esperti quando le code si fanno insuperabili. A tal proposito, in città la Eliminator corre veloce, è facile da manovrare sia da ferma, sia a bassa velocità, ma i 35° di angolo di sterzo (dato buono di per sé) non bastano a nascondere l’interasse lungo: alcune manovre fanno divise in due o più tempi. La rapportatura corta del motore scelta dai tecnici Kawasaki sembra fatta apposta per guizzare via rapidi ad ogni ripartenza, con le marce che entrano precise e rapide, ben più di quanto si possa chiedere ad una cruiser e qui emerge lo sviluppo condiviso con Z e Ninja… che male non è.
Kawasaki Eliminator 500: la SE in azione
CRUSER DAL FIATO CORTO Altro aspetto positivo delle marce corte è che uscire da un tornante in terza non vuol dire piantarsi, aspettando che il motore riprenda la sua spinta. Con la Eliminator mi è spesso capitato di inserire la 4-5° marcia e affrontare un bel tratto misto senza l’esigenza di scalare, con il motore capace di spingere con brio convincente fino ai 6-7.000 giri/min. Il rovescio della medaglia? Il motore sembra non riposare mai, nemmeno inserendo la sesta marcia, con rumore di scarico (non entusiasmante ma con l’Euro5 non si può chiedere poi troppo ad un piccolo bicilindrico frontemarcia) e vibrazioni ben avvertibili. A 120 km/h, se non ci fosse il tachimetro a confermare la velocità, sembrerebbe di essere ben oltre i limiti autostradali. Nonostante ciò i consumi non sembrano risentirne particolarmente, dato che alla fine del mio giro di prova, con andatura tutt’altro che morigerata, la strumentazione indicava 4 l/100 km. La sensazione è che con un ritmo di guida più lento e una rapportatura leggermente più lunga si possa fare decisamente meglio.
Kawasaki Eliminator 500: il limite? Le pedane toccano e redarguiscono chi guida troppo spedito
BELLA GUIDA Una cruiser atipica, quasi più bella tra le curve che sui “drittoni”. Il merito è dell’accoppiata motore/ciclistica. Dei meriti del primo vi ho già detto (ci sarebbe un leggero effetto on-off in prima e seconda marcia, ma non tale da infastidire per davvero), mentre l’argomento ciclistica e dinamica di guida è ancora da affrontare dunque bando alle ciance. Personalmente non mi sarei mai aspettato una moto tanto divertente nel misto, il peso ridotto e il buon bilanciamento fanno il loro lavoro nello stretto, l’interasse lungo, invece, consente di affrontare curvoni in velocità senza mai temere perdite d’assetto o instabilità. Una piccola cruiser da guidare quasi con piglio sportivo, supportata dall’impianto frenante a punto (un disco solo basta e avanza con soli 177 kg e velleità non da time attack) e sospensioni che raggiungono un compromesso valido, con la forcella tendente al morbido – ma non sfrenata – e la coppia di ammortizzatori più sostenuta. Sulle buche non bisogna aspettarsi miracoli, la corsa utile è quella che è… ma difficilmente in moto di questo segmento ho visto comportamenti migliori.
PREZZO E DATA D’ARRIVO
Le nuove Kawasaki Eliminator 500 standard ed SE sono in vendita a un prezzo rispettivamente di 6.490 euro e 6.890 euro con 4 anni di garanzia compresi nel prezzo. Poca la possibilità di scelta in tema di colori, total black per la standard, bicolore nero e grigio scuro per la SE, mentre tra gli optional figurano portapacchi, le manopole riscaldabili, maniglione e protezioni per radiatore e motore.