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Prova su strada

In sella a: Sym HD 200


Avatar Redazionale, il 02/04/04

20 anni fa -

La SYM torna all'attacco del mercato scooteristico italiano con una valida alternativa all'Honda SH. Il nuovo "ruota alta" si chiama HD, è aggressivo nelle forme ed anche nel prezzo visto che costerà 2.900€.

COM’È Sembra che questo anno tutti vogliano rosicchiare quote di mercato alla Honda. Nel comparto naked sono arrivate le sorelle Kawasaki Z 1000 e 750 a dare del filo da torcere alle Hornet, mentre tra le enduro, con la Suzuki V-Strom 650 finalmente è spuntata fuori una degna rivale della pluridecorata Transalp 650.

SYM-SALA-BIM Nel gruppo di belligeranti adesso ci si è messa anche la casa taiwanese SYM che con la sua nuova famiglia di "ruota alta" HD ha dichiarato guerra al best-seller Honda SH. E lo ha fatto in regola d’arte, tirando fuori dal cilindro uno scooter elegante, piacevole nell’aspetto (anche se molto somigliante allo scooter Honda) e forte di un prezzo competitivo: € 2.900 f.c., in linea con il diretto concorrente, che però ha una motorizzazione di minore cilindrata.

CE L'HA PIU' GROSSO Sì, perché il nuovo HD, oltre che nella cittadina motorizzazione 125, è disponibile anche nella versione "viaggio" da 200 cc. Il motore è lo stesso montato dal SYM Joyride 200, 200 solo di nome perchè il monocilindrico raffreddato a liquido, quattro valvole, di 180 cc effettivi, che si è fatto conoscere a suo tempo per la sua silenziosità, affidabilità e trattabilità.

PIU' AGGRESSIVO Nonostante la somiglianza con l’Honda SH, lo scooter di Taiwan porta con sé una ventata d’aria fresca con le sue linee moderne e tese. Infatti, il SYM HD è piacevolmente aggressivo, con linee "caricate" in avanti, a partire dal parafango anteriore nella sua consueta forma a "becco", che punta verso il basso a seguire il frontale aguzzo, dove spicca il grosso faro sovrastato dalla griglia per il radiatore posto dentro lo scudo.

MANCA QUALCOSA Sul manubrio puntuto ci sono gli ampi indicatori di direzione trasparenti, mentre la strumentazione (un po’ poverella di grafica) ha il pregio di essere leggibile ed immediata, completa di orologio digitale, ma priva della spia della riserva e del contakm parziale, comodo per tenere a mente la strada fatta in "zona rossa".

LINEE PULITE Bella la zona posteriore: con le sue linee pulite e puntate verso l’alto segue virtualmente l’andamento aggressivo del frontale.
Non stona il portapacchi di serie che sovrasta il bel gruppo ottico posteriore, mentre un po’ economica è la fattura del tappo del serbatoio che una volta aperto è "volante" e non incernierato.

SI RISPARMIA Un "peccato" veniale, giustificabile dalla necessità di mantenere il prezzo basso, proprio come la scelta del tamburo per il freno posteriore (per altro in linea con la concorrenza diretta) e la cerniera della sella in materiale plastico dall’aspetto non proprio solidissimo. Il freno anteriore è invece a disco con pinza a pistoncino singolo, mentre dietro spuntano sotto la coda una coppia di ammortizzatori regolabili nel precarico molla.

MEGLIO IL CASCO Nonostante la presenza delle ruote da 16" i tecnici della SYM sono riusciti a tirar fuori un vano sottosella più che discreto, in grado di contenere fino ad un casco integrale, forzando un pochino per la presenza di una gobba centrale. Inoltre, manca un vano portaoggetti dietro lo scudo, cosa che invece l'SH ha. Completa la dotazione la coppia di cavalletti, con quello laterale dotato di molla a ritorno rapido.

COME VA Una presentazione nata sotto il segno dell’acquazzone quella del nuovo SYM HD (noi abbiamo usato il "200") ma che sembra avergli portato fortuna vista la buona impressione che ci ha fatto lo scooter in questo primo contatto, nonostante i modelli messi a disposizione fossero dei pre-serie a tutti gli effetti (il più rodato aveva poco più di 200 km).

COMPETITIVO DA SUBITO Così, motore da slegare, freni da rodare, pneumatici da scaldare sulle strade bagnate e il tempo sempre incerto hanno fatto di questa presentazione un assaggio veloce dell’anti SH che si è dimostrato subito competitivo sotoot ogni aspetto, da quelli pratici a quelli prestazionali.

BUONA ERGONOMIA Gli uomini SYM non si sono nascosti dietro a frasi di circostanza affermando che l’HD 200 è nato per far concorrenza all’Honda SH. E da questo il "ruota alta" HD non ha preso spunto solo nell’estetica, ma anche nello studio dell’ergonomia generale dello scooter. Così l'HD è dotato di una buona abitabilità; nonostante la pedana non sia troppo ampia, è sufficiente a far muovere liberamente le gambe su e giù. Nessun rischio di cozzare con le ginocchia sulle plastiche anche per chi è di gamba lunga.

TUTTI COMODI La sella è ampia e ben sagomata (anche se un po’ morbida per chi guida), mentre il manubrio è lì sotto al naso, basso da sportivo, con tutti i comandi a portata di mano. Ben messo è anche il passeggero che se la spassa sulla sua ampia "zolla" di spugna ben imbottita e sagomata, sicuro con le due maniglie incorporate al portapacchi a portata di mano e le pedane comodamente disposte.

PRONTO E REGOLARE Se sul Joyride il "mono" 200 partiva "stanco", sull’HD fa tutta un’altra figura. L’attacco morbido della trasmissione è rimasto, è un marchio di fabbrica dei motori SYM, ma il peso contenuto del "ruota alta" ne ha smorzato gli effetti, dando all’HD uno spunto al semaforo più che discreto. Comunque, il "200" SYM non è uno sportivo, l’erogazione non è certo cattiva, ma gira lineare e corposo ai medi, riuscendo anche a spuntare una buona velocità di punta indicata sui 110/115 orari.

BENE IN CITTA' Prestazioni poco adatte per girare in autostrada, più che sufficienti per le tangenziali, ancora meglio per spostarsi allegri per le vie della città dove sfruttare al meglio la maggiore sicurezza e stabilità delle ruote da 16".

SOSTIENE BENE Binari no problem, così come buche e pavé digeriti a gran bocconi dalle sospensioni dell’HD. La forcella ci è piaciuta, ben sostenuta in frenata, non affonda di colpo, ma in modo progressivo. Inoltre, digerisce senza problemi i colpi più duri, un po’ meno le microasperità avvertibili poi sul manubrio, così come alcuni scricchiolii provenienti dalle plastiche ad ogni buca non schivata.

POCO FRENATI Meno convincenti i due ammortizzatori dietro, che pur regolabili nel precarico molla (utile quando si va in due) si sono dimostrati fin troppo sfrenati nell’idraulica: ad ogni imperfezione del manto stradale, l’HD 200 Tende a rimbalzare un po', soprattutto in due, non riuscendo a sostenere il carico "eccessivo".

PRE-SERIE Ovviamente il difetto è stato debitamente fatto notare a chi di dovere il quale ci ha sottolineato come l'HD in prova fosse un pre-serie e che anche loro usandolo, avevano notato il difetto. Proprio come la scarsa efficacia del freno posteriore, un po' sottotono anche dopo qualche chilometro di rodaggio.

MEGLIO DAVANTI Molto più performante il freno a disco anteriore (quello più importante su di un mezzo a due ruote) che, nonostante i pochi chilometri percorsi, è risultato modulabile, forzuto è ben sfruttabile grazie anche al buon lavoro azione della forcella.


Pubblicato da Alfredo Verdicchio, 02/04/2004
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