La moto automatica è sempre più vicina. E questo super Scarabeo ne è la prova lampante. Abitabile, superconfortevole, comodo come una vera GT, offre una guida motociclistica a tutti gli effetti. Mancano solo il cambio e il serbatoio in mezzo alle gambe. Dimensioni generose per viaggiare a tutto comfort. Nel mirino ha le moto turistiche di media cilindrata.
COM'E' Il maxi Aprilia arriva a completare una famiglia ormai numerosa, composta da svariati modelli che abbracciano praticamente tutte le cilindrate. Chi l'avrebbe mai detto? Dal 1993, anno in cui arrivò il primo Scarabeo, la gamma si è allargata, ha fatto moda, ha lanciato tendenze, è stato venduto in centinaia di migliaia di esemplari. In dieci anni, quindi, siamo arrivati a decuplicare la cilindrata.
SENZA TEMPO La filosofia del mezzo in ogni caso non è cambiata; fedele al concetto di classico-moderno, anche lo Scarabeo 500 offre un mix tra linee moderne e soluzioni rétro che ritroviamo, ad esempio, anche nella verniciatura bicolore. Una linea che secondo i tecnici vuole essere senza tempo e per questo sempre di moda. Il piccolo 50, in effetti, a dieci anni dalla sua nascita, è ancora un mezzo trendy; vedremo se il 500 si manterrà ugualmente attuale, appuntamento nel 2013...
MOOTER
Chiamarlo scooter è sicuramente riduttivo, dimensioni e peso sono più quelli di una robusta moto di grossa cilindrata che di un mezzo cittadino per eccellenza. L'abitabilità e il comfort sono stati i primi obbiettivi di chi ha progettato questo scooter che ha indubbiamente nel DNA anche i cromosomi del viaggiatore. Per questo è stato dotato di una "carenatura integrale".MASSIMA PROTEZIONE
Al tradizionale scudo s’integra, infatti, un cupolino di dimensioni molto generose che si allarga a proteggere anche le mani. La promessa, poi mantenuta è quella di proteggere al massimo pilota e passeggero anche durante i lunghi tragitti, che con le prestazioni di questo Scarabeo 500 sono affrontabili in scioltezza.NUOVO PROGETTO
Basta guardarlo per intuire che lo Scarabeo 500 è tutt'altro che una semplice maggiorazione di cilindrata dei modelli esistenti. Il super Scarabeo è, infatti, frutto di un progetto totalmente nuovo. Di noto c’è solo il motore monocilindrico Piaggio da 460cc che già equipaggia Atlantic, X9 e Beverly.MEZZO LITRO DI TECNOLOGIA
Sappiamo ormai tutto di questo mono quattro valvole ad iniezione, un’unità brillante, capace di 39 cavalli a 7250 giri, di una coppia massima di 40 Nm a 5000 giri e in grado di spingere senza alcun problema oltre i 150 km/h (156 la velocità dichiarata ufficialmente), offrendo anche un'accelerazione vivace nonostante il peso a secco sfiori i 220 kg.SOUPLESSE Poche le modifiche rispetto alla versione che equipaggia l'Atlantic. La cassa filtro (ancora contenuta nel sottosella per lasciare la più "pulita" possibile la vista sinistra della moto), ha un volume maggiore, la centralina che gestisce iniezione e accensione ha una taratura apposita, mentre sono cambiati i rapporti del variatore che ora "attacca" leggermente prima, aumentando ulteriormente l'elasticità di guida. Una grossa copertura del carter motore smorza ulteriormente i rumori meccanici, così lo Scarabeo ha anche un cuore silenzioso, oltre che ecologico. Iniezione e catalizzatore a due vie lo fanno, infatti, rientrare nei limiti Euro 2.
TELAIO RIGIDO
L'Aprilia ha riservato molte attenzioni alla ciclistica che su un mezzo in grado di sfiorare i 160 all’ora effettivi non è certo elemento da sottovalutare. L’ingombrante tunnel centrale ricopre un traliccio di tubi d’acciaio, ed è lì a dimostrare con i fatti quanto i tecnici tenessero alla rigidezza del telaio, che ha una struttura simile a quella dell'Atlantic ma misure ovviamente diverse.SOSPESO SULLA QUALITÀ
Al telaio s'accompagnano ruote da 16 pollici, gommate generosamente (110/80 e 140/80) e sospensioni di qualità. La forcella (di tipo scooteristico quindi con una sola piastra di fissaggio) ha steli da ben 40 mm di diametro. Dietro ci sono due ammortizzatori (uno fissato al carter motore, uno ad un braccio ausiliario) regolabili micrometricamente nel precarico per mezzo di ghiere filettate. C'è anche un ammortizzatore di sterzo regolabile, come sul cugino Atlantic.INTEGRALE
Nessun risparmio nel reparto freni con una terna di dischi (2x260 mm anteriore; 220 mm posteriore con pinze flottanti a due pistoncini), gestita da un sistema di frenata integrale simile a quello dell’Atlantic ma con una ripartizione più spinta verso l’avantreno, proprio per venire incontro alla maggior attitudine motociclistica dello Scarabeone. Che, di motociclistico, ha anche il prezzo: con 6840 Euro lo Scarabeo 500 non è, infatti, proprio regalato. Tuttavia, la cifra richiesta è inferiore a quella dei maxi bicilindrici e lo Scarabeo la giustifica con una dotazione da primo della classe e offrendo guida e prestazioni d’alto livello. Nel suo difficile ruolo d’ammiraglio della gamma, lo Scarabeo 500, infatti, non delude. Ottimamente rifinito, offre particolari curati e tecnica avanzata.BERLINA A DUE RUOTE
Plastiche ben fatte, verniciature brillanti, qualche particolare di lucido alluminio (come le pedane del passeggero ad esempio) tutto a bordo offre una confortante sensazione di qualità. Il ponte di comando, poi è da vera ammiraglia, con una strumentazione in grado di reggere il passo con quelle di certe berlinone a quattro ruote. Nella moltitudine d'informazioni offerte dal computer di bordo ci sono anche il consumo istantaneo, la velocità massima e l’indicatore di temperatura esterna con allarme ghiaccio. Utile anche la presenza del pulsante dell’hazard per le soste d’emergenza.LO SPAZIO È DIETRO
Come tradizione per la famiglia Scarabeo, anche sul 500 non ci sono vani sotto la sella dove trovano posto solo la trousse degli attrezzi e il bocchettone del serbatoio (il serbatoio in realtà è diviso in due parti, una sotto la sella, una tra i tubi del telaio per una capienza record di ben 17 litri). In compenso il 500 Aprilia offre un bauletto integrato molto capiente (50 litri, ci stanno due caschi integrali), ottimamente sfruttabile per la sua forma regolare, e con la piacevole novità dell’apertura comandata direttamente dal blocchetto d’accensione, dotato d’immobilizer, che comanda anche l'apertura della sella.SCHIENA DRITTA
Il bauletto funge anche da comodo poggiaschiena per il passeggero, mentre il supporto lombare del pilota è regolabile in profondità con una slitta bloccata da viti per offrire la massima ergonomia. Dietro lo scudo, altri due vani. Uno principale, chiuso a chiave con presa di corrente, e uno più piccolo, con apertura a scatto per gli oggetti da tenere sempre sottomano. Tra le altre particolarità segnaliamo le frecce a rientro automatico e un sistema di cut-off che taglia l'alimentazione ogni volta che si chiude il gas, facendo risparmiare benzina e inquinamento inutile, e oltretutto aumentando leggermente il freno motore che fa sempre comodo.COME VA
Solo 80 centimetri separano la sella dello Scarabeo da terra, e i due piedi saldamente poggiati all’asfalto lo confermano. Tuttavia, appena le ruote iniziano a girare, la prima sensazione è quella di essere seduti un po’ in alto. Ci si sente più appoggiati "sopra" lo scooter che inseriti "dentro" lo scooter. La sella, inoltre non è alta, pittosto è un po' larga per cui fa allargare le gambe quando ci si ferma al semaforo.MOTO AUTOMATICA
Non solo pesi e dimensioni sono quelli di una moto, ma anche l’impostazione è prettamente motociclistica, con il manubrio meno rialzato che su mezzi analoghi. Il risultato è una sensazione di controllo assoluto del mezzo che si traduce in fiducia immediata. Pochi metri e il timore psicologico di guidare un mezzo ingombrante svanisce. Alla fine i 220 kg si avvertono solo a ruote ferme; per il resto Scarabeo offre una guida efficace e assolutamente disimpegnata, anche quando le condizioni meteo sono terribili come quelle che abbiamo incontrato in questo pessimo novembre.PRECISO TRA LE CURVE
Il comportamento dinamico è impeccabile; maneggevole ed equilibrato; lo Scarabeo scivola in soupplesse tra le curve, confortato da un telaio piacevolmente rigido, da sospensioni che lavorano bene (ottima la forcella, un po' rigidi gli ammortizzatori) e dal buon grip offerto dai Michelin Maxxis, studiati appositamente per questo nuovo Aprilia. Imposta sicuro la curva, scende in piega omogeneo, non allarga la traiettoria, non oscilla, una situazione confortante anche sui terreni fradici di pioggia come quelli che abbiamo trovato durante la prova, in Liguria.MOTORE: UNA CONFERMA
Non avevo dubbi sulla bontà del motore che ho già avuto modo di apprezzare più di una volta. Sullo Scarabeo, il 500 Piaggio non si smentisce e pare non risentire affatto di quei chiletti in più (esattamente tre) rispetto all’Atlantic, anche perché l’erogazione del monocilindrico si è ulteriormente migliorata grazie a una nuova messa a punto. L'accelerazione è brillante, la velocità massima notevole, ma in generale è apprezzabile il comportamento morbido a qualsiasi regime di questo motore, che rende la guida dello Scarabeo piacevole e molto poco impegnativa.SPAZIO IN LUNGO
Tra l'altro è apprezzabile anche la maggior disponibilità di spazio longitudinale (rispetto al 125-200) per le gambe del pilota che ora ha modo di muovere un po' i piedi avanti e indietro. In larghezza, invece, è richiesto qualche sacrificio per l'ingombro del tunnel centrale che però avendo la superficie piatta offre un valido piano d'appoggio per la borsa da serbatoio offerta in optional.MEZZO CASCO Il comfort è, dunque, ai massimi livelli, aiutato anche da una protezione aerodinamica molto valida, che si mantiene tale fino alla velocità massima. Il vetro del cupolino non è altissimo, resta correttamente sotto alla linea dello sguardo, ma la bolla d’aria calma riesce ad inglobare tutto il pilota, mani e spalle comprese, resta fuori solo metà del casco. Poca aria davanti, dunque, poca aria dietro. Insomma, si viaggia comodi, veloci e in tutta sicurezza, senza oscillazioni, senza vibrazioni e praticamente isolati dall’aria.
VIAGGIO DI PIACERE
In autostrada, lo Scarabeo tiene fede alla promessa di essere una vera GT automatica. Raggiunge e supera i 150 all’ora in assoluta scioltezza (il computer alla fine della prova ha registrato 170 km/h) , dimostrando di poterli anche mantenere praticamente all’infinito senza fatica alcuna. Nessun problema di stabilità, il lavoro in galleria del vento ha dato i suoi frutti e lo Scarabeo fila via dritto senza risentire delle imperfezioni dell'asfalto. Un paio di curvoni a 140 sui viadotti bagnati non hanno disturbato l'imperturbabile stabilità dello Scarabeo, un segnale confortante.400 KM CON UN PIENO
Piacevole anche vedere il consumo attestarsi sui 18-19 km/litro, il che con un serbatoio da 17 litri, significa un’autonomia generosa, quasi 400 km. Promossi anche i freni. Il sistema integrale si è ulteriormente affinato scongiurando ora qualsiasi tipo di bloccaggio del posteriore, mantenendo piacevolmente efficace il comando di destra, quello del solo freno anteriore. Il feeling motociclistico, quindi, non viene mai meno. Nemmeno in frenata.