La nuova Husqvarna Vitpilen 801 è stata presentata di recente e senz’altro non ha lasciato indifferenti gli appassionati, e d’altronde con un design così unico e riconoscibile non poteva essere altrimenti. Oggi però andremo oltre, perché oltre il semplice aspetto – degno di un museo d’arte contemporanea – la nuova naked media svedese ha tutte le carte in regola per giocare ad armi pari con le migliori del suo settore, ormai affollatissimo e dal tasso tecnico elevato. Come faccio a esserne certo? Beh, direi che quasi 250 km di “primo contatto” offrono più di uno spunto, no? Dai che si va!
COM’È FATTA
Husqvarna Vitpilen 801 2025
La nuova Husqvarna Vitpilen 801 rappresenta in maniera più pura il canone estetico del costruttore svedese. Le cugine arancioni sono appariscenti e “chiassose”? Le svedesi minimaliste ed eleganti, quasi sofisticate. Il design all'avanguardia, quasi pionieristico (tante sono le moto arrivate sul mercato ispirate alle originali del 2017), fa un’ulteriore passo in avanti, non tanto nelle forme pulite e razionali delle sue sovrastrutture, quanto nell’elemento distintivo della nuova moto, ovvero il faro anteriore. Disegno circolare – quasi sospeso nel nulla - per il DRL che sembra abbracciare il faro bi-LED. Nel traffico confonderla è praticamente impossibile, specialmente nella colorazione gialla metallizzata, la mia preferita.
TRADIZIONE DI FAMIGLIA Qualcuno si sorprende ancora nel sentire dire che sotto le Husqvarna c’è tanto di KTM? La risposta spero sia no, e per i pochi che ancora lo fanno… benvenuti nel terzo millennio, quello dei gruppi industriali e delle economie di scala. Che poi, a ben vedere, non è poi così male. Infatti l’accoppiata telaio a traliccio in tubi d’acciaio con sospensioni WP sarà anche un classico, ma è un binomio che funziona sempre alla grande. La cosa che non tutti sanno è che la base di partenza è condivisa, ma non tutto è identico, nemmeno tra sorelle come Vitpilen e Svartpilen, la scrambler. Il cannotto di sterzo è leggermente più aperto (0,5° d’inclinazione in più rispetto alla 790 Duke) e il peso – 180 kg senza carburante – è superiore di 6 kg. I tecnici di Husqvarna, poi, hanno lavorato sulla taratura delle sospensioni (completamente regolabile la forcella, in precarico ed estensione il mono), più versatile e in linea con una filosofia meno estrema d’utilizzo. Sempre seguendo questa logica, sui cerchi in lega da 17 pollici, ci sono pneumatici di primo equipaggiamento Michelin Road 6. Tornando agli elementi in comune, l’impianto frenante si affida a dischi da 300 e 240 mm, con pinza J.Juan ad attacco radiale all'anteriore e pinza flottante al posteriore. Per staccate al cardiopalma il pilota può inoltre contare anche sulla frizione antisaltellamento PASC.
8C...ENTO USI Il cuore della Vitpilen grossa passa da uno a due cilindri e non poteva che essere l’ormai noto bicilindrico parallelo da 799cc LC8c, qui in cofigurazione a “potenza piena”, ovvero105 CV e 87 Nm di coppia, ma sarà disponibile anche depotenziabile a 35 kW. Ancora una volta, però, i numeri raccontano solo una parte della storia: questo motore è stato oggetto di calibrazione specifica, proprio come telaio e sospensioni, con interventi mirati a migliorarne sia l'erogazione che la risposta al comando del gas, oltre ad ottenere l’omologazione Euro 5+.
HI-TECH La tecnologia di bordo rappresenta un salto generazionale significativo rispetto all’ultima generazione di Vitpilen 701. Il quadro strumentiè ora un modernoTFT da 5 pollici,cheoffre un'ottima leggibilità in ogni condizione di luce e – il gruppo ci sta puntando parecchio – sfrutta a pieno le potenzialità della sua tecnologia, con grafiche intuitive che rendono facili e immediate le regolazioni, anche in movimento. Ovviamente non poteva mancare la connettività con lo smartphone e c’è anche la navigazione TBT+. Per quanto riguarda gli aiuti alla guida, la policy è un po’ diversa da quanto ci aveva abituato di recente il brand Husqvarna, più propenso alla formula “All inclusive” rispetto ai cugini austriaci. Sia chiaro, di serie c’è quasi tutto quello che serve, comeil controllo di trazione, l'ABS corneringetre riding mode (Road, Rain e Sport), ora però il quickshifter bidirezionale è optional, così come lo è il quarto riding mode Dynamic, che consente regolazioni più fini, la gestione separata dell’anti impennata dal controllo di trazione (regolabile anche in corsa) e consente la regolazione anche della risposta del comando del gas. La strategia, secondo Husqvarna, è quella di rendere il ventaglio di scelta più ampio al momento dell’acquisto, abbassando anche il prezzo di listino, ma di quello vi parlo tra poco.
COME VA
Salendo in sella, la prima sensazione è di trovarsi su una moto compatta, ma decisamente più ospitale e accogliente rispetto al modello di cui raccoglie l’eredità. Se la 701 voleva richiamare nell’idea le vecchie racer – interpretandole in chiave moderna, con tanto di manubri clip-on – la nuova 801 è una roadster pura, con manubrio intero e una seduta leggermente più bassa, 820 mm , ma soprattutto ben imbottita. Ne risulta così una posizione di guida sportiva ma non estrema, con un triangolo sella-pedane-manubrio che permette di trovare facilmente il giusto feeling quasi a ogni pilota, da quello più basso allo spilungone, che sarà certamente contento dell’aumento delle dimensioni rispetto al passato. Il passeggero? La sella c’è, ma non ce lo vedo bene a trascorrere un’intera giornata lì dietro.
CONFORTEVOLE MA NON DA VIAGGI Trattandosi ovviamente di una naked, dalla Vitpilen 801 è lecito non aspettarsi caratteristiche da turistica. Ciononostante, nella classica gita del weekend verso le strade da piega saprà “coccolarvi” meglio rispetto al passato: la posizione di guida ben studiata e il comfort generale permettono di macinare chilometri senza particolare affaticamento. Le vibrazioni sono ben contenute e raggiungono il pilota solo agli alti regimi. Ottimi i consumi, la Casa dichiara 4,5l/100km, io ho rilevato un dato di 4,7l/100km tenendo un’andantura piuttosto allegra.
SEMPRE BELLO Il motore della Vitpilen 801 è ancora una volta una graditissima conferma, in versione “790” non avrà la rabbiosità del 890 – per non parlare del nuovo 990 – ma si conferma ancora una volta uno dei migliori motori nella classe intermedia per carattere e sfruttabilità nell’uso su strada. L'erogazione è corposa fin dai bassi regimi, con una spintaenergica ai mediche cresce in modo lineare fino agli alti, per quanto possano essere alti i regimi di rotazione di un bicilindrico. La caratteristica più sorprendente è la sua versatilità: docile e gestibile quando si vuole procedere in relax, ma pronto a trasformarsi in una vera belva quando si apre il gas con decisione. Qui il merito è anche dell’elettronica, davvero a punto nella gestione del comando. La mappatura che ho apprezza maggiormente è l’intermedia, potendo giocare con i livelli grazie al pacchetto Dynamic. E poi c’è il sound,nonostante l’Euro 5+ è ancora piacevole, se volete esagerare a catalogo optional c’è addirittura una doppia opzione per lo slip-on: Akrapovic o Remus, a voi la scelta, da Husky dicono che il secondo suoni divinamente.
TI FA STAR SERENO L'elettronica gioca un ruolo fondamentale, non solo nella gestione delle performance, ma anche quando si trovano condizioni insidiose come quelle che ho trovato qui in Costa Azzurra, con larghi tratti soleggiati alternati a pezzi d’asfalto inondati dalle piogge dei giorni precedenti. Qui il controllo di trazione,con il suointervento puntuale, mi ha dato una mano in un paio di situazioni spinose,così comel'ABS cornering. Sarà anche un esborso extra, ma il quick shifter è davvero un gadget che sulla Vitpilen non può mancare, sempre preciso, nei tempi di taglio e negli innesti.
PARENTELA STRETTA Come va tra le curve la Vitpilen? Sulle prime mi ha ricordato molto la cugina Duke, ma è pur vero che prima di lei sono stato in sella tanto alla Bear 650 di Royal, più lenta e muscolare. Alle prime due svolte mi sembrava quasi di cadere all’interno della curva, una sensazione che personalmente non amo molto e che spesso ha compromesso il feeling anche tra me e la 790. In realtà, fatta l’abitudine e rimosso il paragone “drogato” dell’ultimo test ride, ho apprezzato maggiormente la Vitpilen. È ovviamente ancora una moto sveltissima nello scendere in piega, gli avantreni “fisici” sono ben altri, ma la discesa mi è sembrata più progressiva, anche grazie alla differenza di ergonomia – più carica e distesa sulla svedese – che mi ha consentito di avere maggior feeling. L’altra grande differenza è che mi ha colpito la maggior stabilità sul veloce, nelle lunghe pieghe a velocità sostenuta la moto sembra più stabile, anche sotto forte accelerazione in uscita di curva.
FACILE È MEGLIO Merito della taratura delle sospensioni, che meritano un capitolo a parte. La facilità con cui possono essere regolate. Solo 5 click, ma macro, rendono la vita più facile anche a chi non ha la sensibilità tipica del collaudatore che può “permettersi di perdere tempo” a inseguire il click in più o in meno per fare la differenza. La configurazione standard mi ha quasi convinto per il buon compromesso tra comfort e precisione di guida, filtrando efficacemente le asperità senza perdere in comunicatività nei tratti più guidati, l’optimum l’ho trovato liberando un po’ di idraulica – sia in compressione, sia in estensione – la forcella, rendendo la moto più comunicativa e progressiva in inserimento di curva.
MIGLIORABILI Ora passiamo alla nota dolente, il comparto freni, forse l'unico elemento che lascia spazio a qualche critica. Data la verve della Vitpilen e le velocità che riesce a raggiungere, nella guida sportiva avrei preferito poter fare affidamento su un impianto più performante, sia in termini dipotenza assoluta,sia dimodulabilitàalla leva. Della componentistica migliore renderebbe la moto davvero completa e quasi esente da critiche.
DATA D’ARRIVO E PREZZO
Husqvarna Vitpilen 801 in 3/4 anteriore
Il verdetto finale è convincente: design all'avanguardia, ciclistica raffinata, elettronica evoluta e un motore che rappresenta il perfetto equilibrio tra prestazioni e sfruttabilità. Nonostante qualche imperfezione nel comparto freni, la Vitpilen 801 si posiziona come una delle proposte più interessanti nel segmento delle naked di media cilindrata, capace di soddisfare sia chi cerca una moto per l'uso quotidiano sia chi non vuole rinunciare al piacere della guida sportiva nel weekend. Arriverà nelle concessionarie a Novembre, il prezzo ufficiale verrà svelato probabilmente a EICMA, dove sarà protagonista allo stand Husqvarna, ma stando a quando è trapelato in occasione del test il listino dovrebbe attaccare poco al di sotto degli 11.000 euro.
HUSQVARNA | VITPILEN 801 |
Motore | Bicilindrico parallelo, Euro 5+ |
Cilindrata | 799 cc |
Potenza | 105 CV a 9.250 giri/min |
Coppia | 87 Nm a 8.000 giri/min |
Peso | 180 kg (no benzina) |
Prezzo | n.d. |
ABBIGLIAMENTO DELLA PROVA
Casco Nolan N-60 Sport
Giacca Macna Nuclone
Guanti Alpinestars Copper
Pantaloni Alpinestars Copper
Scarpe Alpinestars Speedforce