Acqua, asfalto viscido e freddo? No problem! Il tre ruote sportivo del Gruppo Piaggio esce a testa alta anche da una prova svolta in condizioni critiche. Sarà nelle concessionarie a giugno a circa 7.600 euro.
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CHI L'HA VISTO? Il colmo per il Fuoco? Essere provatosotto l'acqua! E si può sfoderare pure la frase "scooter bagnato, scooter fortunato"... Il detto non funziona invece per il sottoscritto, cui a Malpensa hanno perso il bagaglio e costretto così a fare la prova con abbigliamento prestato dall'organizzazione (grazie ancora!). Bella roba, niente da dire, ma i guanti in tessuto leggero non sono il massimo per affrontare gli strascichi dell'inverno berlinese... E per la serie "oltre al danno, la beffa",il giorno successivo, a prove per me finite, ecco spuntare un sole che nemmeno a Copacabana... Amen! La consolazione è quella di aver provato il nuovo Gilera nelle condizioni più severe, quelle migliori per esaltare le differenze di comportamento rispetto ai normali due ruote.
UNICO L'unicità della linea del Fuoco era invece apparsa evidente già al debutto al Salone di Milano. La carrozzeria è una tra le più ardite e aggressive in circolazione. Il frontale, in particolare, non smette di stupire. L'alternanza di superfici lisce e schelatrate crea un effetto post-atomico e militare, con qualche richiamo agli elicotteri da combattimento. Non si tratta certo di forme pulite e slanciate ma il potere ipnotico che sanno esercitare è notevole. Le parti in plastica sono concentrate soprattutto nella zona alta, movimentate da ben cinque faretti, di cui due dotati anche di protezioni in plastica come sulla enduro RC 600 di antica memoria. Più in basso, una struttura in tubi metallici e retine ammicca e lascia intravvedere tutta la struttura della sospensione anteriore.
ATTRICE PROTAGONISTA In fondo è anche giusto che sia così, visto che è la protagonista assoluta della scena. Lo schema è a quadrilatero articolato. La soluzione è mutuata pari pari dal cugino più elegante e compassato, il Piaggio Mp3, e sorregge due ruote in lega a dieci razze da 12" con pneumatici 120/70. Così come sull'Mp3, il Fuoco offre la possibilità di bloccare elettroidraulicamente l'avantreno tramite un interruttore sul blocchetto destro, permettendo di parcheggiare anche senza cavalletto o di fermarsi senza la necessità di mettere per forza i piedi a terra.
RITORNELLO Il tubo metallico a vista fa un po' da ritornello nella linea. Lo si ritrova alla fine della lunga sella biposto, a fungere da pratico maniglione e da robusto portapacchi, così come nel ponte di comando. Anche il manubrio è realizzato con un tubo "nudo", in stile motociclistico, e non rivestito come sugli scooter vulgaris. Alle spalle del cupolino fumé molto rastremato completano la vista tachimetro, contagiri e indicatore della benzina analogici, affiancati dall'ormai immancabile display che fa da contachilometri e riporta ora, temperatura ambientale e del liquido di raffreddamento.
STRETCHING Il telaio, a doppia culla in acciaio, è progettato ex novo, per gestire al meglio l'esuberanza del motore, a sua volta inedito. Rispetto all'Mp3, la ciclistica fa un po' di stretching e porta la lunghezza complessiva a 2.160 mm, con un interasse di 1.550. La ruota posteriore è da 14" gommata 140/70, mentre l'impianto frenanate è composto da un terzetto di dischi da 240 mm con pinze a doppio pistoncino.
E' CRESCIUTO Il motore è sistemato come al solito in posizione oscillante ed è supportato da due ammortizzatori regolabili nel precarico su quattro posizioni. Quello montato dal Fuoco non è il noto monoa quattro tempi raffreddato ad acqua da 460 cc, bensì una nuova evoluzione con una cilindrata di 492,7 cc. A fargli da spalla c'è un classico cambio automatico a variazione continua e frizione centrifuga. Sempre appartenente alla famiglia Master, ha un'accensione a doppia candela ed è alimentato ainiezione elettronica. In regola con le norme Euro3, eroga 40 cv a 7.250 giri, con un picco di coppia di 42,23 Nma 5.500 giri. Le prestazioni dichiarate parlano di una velocità massima di 143 km/h e di una percorrenza media di 21 km/litro.
A GIUGNO Il Fuoco arriverà nelle concessionarie a metà giugno a un prezzo ancora in via di definizione ma nell'orbita dei 7.600 euro. Tre i colori a catalogo, rosso, grigio e nero ma con queste forme anche un bel verde militare opaco non sarebbe stato male, come suggerisce il nostro tester aggiunto, l'ottimo "Colonnello" Amoroso. Come sempre in questi casi, a completare l'offerta c'è una succosa lista di accessori, di cui fanno parte un bauletto, uno zaino a misura di portapacchi, un parabrezza maggiorato e il navigatore satellitare.
BELLO IN CARNE Per una volta tanto si può dire che ci si trova a proprio agio con sotto... il Fuoco. La sella, alta 785 mm da terra, èampia e ben imbottita, sistemata in posizione corretta rispetto al manubrio e alla pedana. Il primo è largo il giusto e ha un'angolazione corretta, mentre la seconda, rivestita in alluminio, è sufficientemente spaziosa e consente di variare un po' l'angolazione delle gambe, cosa sempre gradita, non solo ai globetrotter. L'impressione è quella che ci siano scooter più smilzi tra le gambe. Giusto le manovre da fermo sono un po' faticose e laboriose, visto il peso a secco di 244 kg e gli ingombri, ma una volta in movimento avviene la magìa.
QUESTIONE DI FEELING Basta poco per rendersi conto che, così come sull'Mp3, le tre ruote sono le protagoniste assolute della scena. Dopo una manciata di metri, si realizza che il diverso feeeling che dà l'avantreno regala solo benefici e non controindicazioni e il sorriso si allarga pian piano sotto il casco. Procedendo a passo d'uomo, questo Gilera flia dritto come un equilibrista sul filo, senza dare l'impressione di tirare da una parte o dall'altra come normalmente fanno i suoi colleghi con una ruota in meno. Il che consente di passare chirugicamente negli spazi più angusti, alla faccia della mole.
DOCILE AI COMANDI Lo stesso rigore direzionale resta anche con il crescere della velocità. Rigore, però, non è sinonimo di inerzia. Il Fuoco va dritto fin quando serve ma se si vuole scartare un ostacolo o cambiare rotta non si fa pregare tanto. Un altro cavallo di battaglia del Fuoco è la discesa da un gradino affrontato in obliquo. In questo caso il Gilera sfodera un'"indipendenza di gambe"da fare invidia ai migliori slalomisti. Il fatto che una ruota salti il dislivello e l'altra non ancora non turba minimamente l'assetto e in sella non si avverte nessuno scuotimento. Neanche a dirlo, sulle rotaie si passa come se si fosse su un tappeto volante.
ATTACCATI A TERRA E in curva? Il tre ruote Gilera è promosso a pieni voti, anche se l'anteriore e il posteriore non sembrano sempre sulla stessa lunghezza d'onda, come se le diverse quote del telaio e il maggio peso del motore rendessero il Fuoco appena meno fluido e "tondo" dell'Mp3, specie nella fase di inserimento in traiettoria. Per lamentarsi, però, ci vorrebbero coraggio e faccia tosta da vendere. Lo scooter di Arcore (ooops... ormai si deve dire "di Pontedera") si fa un baffo anche dell'asfalto bagnato e sporco. In ogni frangente la sensazione di tenuta è totale. Ogni piega pare possibile e mai si ha la sensazione che l'appoggio possa venir meno.
DI BENE IN MEGLIO In frenata, se possibile, le cose vanno ancora meglio. Anche nelle decelerazioni d'emergenza, alla "si salvi chi può!", tutto funziona a dovere. Gli spazi d'arresto sono limitati e la modulabilità è buona. Inoltre, strizzando la leva come un limone sul fondo scivoloso e innescando apposta un bloccaggio della ruota anteriore si scopre che le due ruote anteriori offrono ancora una volta un'ancora di salvezza, prima che il Fuoco "prenda sotto" e scappi via.
SGUMMAMEEEENTO! Per sfruttare tutte le potenzialità della ciclistica, il motore 500 cade a fagiolo. Con la sua prontezza e con la sua erogazione piena muove con disinvoltura il Fuoco, come se fosse un peso leggero. A ogni minima sollecitazione del gas si ha una risposta vivace, tanto che dando una manata all'acceleratore sul pavè umido o sulle strisce pedonali non è raro trovarsi a sgommare. L'effetto è tanto spettacolare quanto innocuo, visto che le due ruote anteriori rendono la manovra facile da gestire, quasi a prova di neofita.
BASTA E AVANZA Il mono ha birra che basta (e avanza anche...) per affrontare ogni condizione d'impiego. In questa prima breve presa di contatto, non è stato possibile portare il Fuoco in autostrada ma sui vialoni a tre corsie non ha affatto sfigurato. Solo il parabrezza standard sembra un po' striminzito per chi pensa a un impiego a 360° durante tutto l'anno. Non è invece da disprezzare il vano sottosella, che può accogliere un casco integrale, ha una presa di corrente e ha come principale pecca il fatto di avere un aspetto economico.
NE VALE LA PENA In buona sotanza, il Fuoco ha dunque tutte le carte in regola per movimentare le acque nel mercato dei maxiscooter. Certo, i 7.600 euro circa chiesti dalla Gilera non sono pochissimi. Tuttavia è anche vero che, in fatto di sicurezza di marcia, il salto di qualità garantito dalle tre ruote è epocale e giustifica ampiamente la spesa.
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