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Prova su strada

EPC Shining 150


Avatar Redazionale, il 22/03/01

23 anni fa -

Nessuna concessione a mode effimere, lo Shining è un mid-scooter economico che fa quadrare i conti di famiglia. Punto di forza è il prezzo, assolutamente competitivo e che non fa rimpiangere qualche rinuncia.

LA NOVITÀ

C’è chi lo scooter lo vuole trendy, alla moda, tecnologico a tutti i costi, chi invece ad un ruote basse chiede soprattuttto praticità, economia di esercizio e un prezzo d'acquisto più basso possibile. A questa seconda categoria si rivolge l’EPC Shining 150, scooter di taglia media che vuole vincere la sfida dei prezzi. EPC è uno dei marchi importati da Sidauto e distribuiti dalla rete Iplus, l’azienda torinese, nota per aver importato nel passato marchi come Peugeot, Saab e Mazda ha voltato pagina puntando molto su prodotti alternativi, di nicchia, o dal prezzo supercompetitivo.

OFFERTA SPECIALE

Cominciamo proprio dal prezzo, la voce più interessante per il pubblico a cui questo scooter si rivolge. Lo Shining costa 5.990.000 lire franco concessionario, poco, di sicuro meno di qualsiasi scooter 150 sul mercato. Anche perché la sua dotazione è tutt’altro che misera. Di serie lo scooter Iplus offre una brillante verniciatura metallizzata, il doppio cavalletto (laterale e centrale) e un bauletto da 28 litri in tinta con la carrozzeria. Tanto spazio va ad implementare la capienza, non esagerata per la verità, del vano sottosella, in grado comunque di ospitare un casco jet.

SENZA PRETESE

Poi però lo Shining si perde in qualche finitura sempliciotta come ad esempio i cerchi in semplice lamiera, oppure la strumentazione degna di un ciclomotore di dieci anni fa. Dietro il plexiglas toviamo solo due strumenti circolari per tachimetro contachilometri e livello carburante più una scarna serie di spie poco visibili. Il cruscotto è insomma funzionale ma ben poco appagante per l’occhio.

ECOLOGICO

L’animo dell’understatement traspare dunque da questo scooter che vuole soprattutto essere un compagno quotidiano per il tragitto casa ufficio. La tecnica è comunque moderna. Il motore a quattro tempi raffreddato ad aria forzata rifugge inutili sofisticazioni per offrire una robustezza a prova di bomba e prestazioni oneste; non rinuncia comunque al catalizzatore, in modo da rientrare agevolmente nella normativa Euro 1 sulle emissioni. Classica l’impostazione ciclistica con un telaio monotrave e sospensioni semplificate ma funzionali.

FRENATA MISTA

Stesso discorso per l’impianto frenante. Il disco anteriore da 220 millimetri è morso da una pinza a doppio pistoncino mentre un tamburo da 130 mm provvede a fare il resto. Linea e dimensioni sono tipicamente orientali, e non poteva essere altrimenti visto che lo scooter è costruito a Taiwan, paese dove i costruttori di scooter nascono come i funghi, e dove la EPC si distingue per essere uno dei colossi del settore. Certo il mercato in cui lo Shining si va a buttare non è dei più semplici, ogni Casa ha infatti in listino uno scooter "utilitario" dal prezzo competitivo. Lo scooter di Iplus sa però di avere buone carte da giocare: è comodo quanto basta, consente di viaggiare in autostrada e ha dalla sua un prezzo davvero invitante.

IN SELLACompatto ma senza esagerare lo Shinng offre una posizione in sella corretta e tanto spazio per le gambe. Prendere confidenza è questione di un secondo anche perché il peso (117 kg) è davvero contenuto e la sella a 800 mm consente di appoggiare saldamente i piedi a terra.

CITTADINO MODELLO

Il quattro tempi borbotta civilmente sotto le plastiche ma l’indole dello scooter Iplus è tranquilla, non occorre quindi attendersi prestazioni sportive. L’accelerazione è comunque buona e senza nemmeno troppo lancio si vedono i 110 km/h indicati: velocità più che sufficiente per non andare in affanno sui percorsi extraurbani. Promosse anche l’erogazione del motore, dolcissima, e il funzionamento della trasmissione automatica, progressiva e ben accordata con il carattere del motore. Silenzioso di scarico e aspirazione il mono dello Shining piace anche perché vibra veramente poco, anzi quasi niente. Il comfort, insomma, è buono.

SELLA OBBLIGATA

Peccato che la sella, che tende a rialzarsi verso la zona posteriore, obblighi ad una sola posizione di guida, talvolta si vorrebbe arretrare un po’ ma la "conchetta" ci rimanda inesorabilmente in avanti. Spazio adeguato anche per il passeggero, che troverà comodo appoggio nel bauletto o nello schienalino installabile quando si toglie il top case. Appoggiato su grossi pneumatici di sezione quasi sportiva (130/70-12) lo Shining offre un comportamento dinamico onesto, adatto all’utilizzo tranquillo che lo scooter propone.

SGUSCIANTE

Le dimensioni compatte sono sinonimo di maneggevolezza e nel traffico si guizza come con un cinquantino. Quando la strada si velocizza però arriva qualche scompenso: la discesa in piega perde di omogeneità, le sospensioni (ottimi filtri sulle sconnessioni dell’asfalto) soffrono la guida veloce e i pneumatici dalla mescola un po’ troppo dura consigliano di non farsi prendere da pruriti sportivi. Poco male anche perché lo Shining non è certo nato per le corse, e nemmeno il suo impianto frenante lo è.

MANCA UN DISCO

Complessivamente si ottengono spazi di arresto contenuti, il disco anteriore morde a sufficienza, anche se la leva ha una corsa a vuoto troppo lunga. Il tamburo invece manca un po’ di grinta e tende a stancarsi in fretta, soprattutto quando sollecitato in continuazione dalla guida epilettica che si tiene in città, fatta tutta di acceleratone e brusche frenate. Un bel disco posteriore ovvierebbe al problema ma allora lo Shining vedrebbe inevitabilmente lievitare il prezzo, perdendo quella quotazione da offerta speciale che è il suo punto di forza.

Pubblicato da Stefano Cordara, 22/03/2001
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