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Prova su strada

Ducati SuperSport 900


Avatar di Mario Cornicchia, il 16/04/01

23 anni fa -

I Ducatisti la aspettavano con ansia. La Supersport iniziava a sembrare una replica di una vecchia Ducati. Ecco allora la nuova SS900, prima di una famiglia destinata a ingrandirsi, con altre varianti di motore e di livrea.

COM’È Lo stile della nuova SS è di Pierre Terblanche, direttore del Centro Stile Ducati. Uno stile particolare, molto proteso in avanti con la carena che sembra inglobare la ruota anteriore (con due prese d'aria per raffreddare il cilindro posteriore) e un profilo a muso di squalo. Il cupolino include un grande faro a parabola complessa e vetro trasparente che, con la forma del parabrezzino, forma il disegno di una freccia.

LINEA AGGRESSIVA Disponibile rossa o gialla, la 900SS ha poi una bella coda filante e semplice con una sella su due livelli, pensata perché il passeggero non debba sembrare un koala sulla schiena del pilota, compatibilmente con l'assetto di una supersportiva. Il serbatoio è grande (16 litri) e importante, sufficientemente sagomato per essere facilmente abbracciato dalle ginocchia del pilota e imbottito per evitare problemi ai motociclisti maschi. Un bello stile aggressivo e personale, inconfondibile e decisamente Ducati, a cui fa riscontro una buona qualità delle finiture e dei materiali, eccezion fatta per alcuni fili e connettori elettrici lasciati a vista, decisamente antiestetici.

RIVEDUTA E CORRETTA Apparentemente uguale nella meccanica, la 900SS è invece tutta rivista. A partire dal telaio, che segue fedelmente il collaudato schema a traliccio ma con interasse ridotto a 1395mm, inclinazione del canotto di sterzo anch'essa ridotta a 24 gradi e avancorsa portata a 103mm. La forcella è una Showa con steli capovolti con diametro 41mm e corsa 120 mm, come Showa è anche l'ammortizzatore posteriore con corsa da 71mm, tutti regolabili nel precarico della molla e nel freno idraulico sia in estensione sia in compressione. I dischi freno anteriori sono da 320mm con pinze a 4 pistoncini, i posteriori da 245mm. Tutti interventi volti ad aumentare la maneggevolezza e la frenata nelle staccate violente con una forcella meno rigida nel fondo corsa e la corsa negativa (quando si alleggerisce il carico) della ruota posteriore.

INIEZIONE DI POTENZA Anche il motore cambia parecchio, con l'adozione dell'iniezione e del totale controllo elettronico della gestione: eroga 80 cavalli a 7.500 giri, con 8,1 kgm a 7.000 giri di coppia massima. Rimangono la distribuzione a due valvole per cilindro e il raffreddamento ad aria, il peso a secco è di 180 kg. La velocità massima dichiarata è di 225 chilometri l'ora. In vendita dal primo maggio al prezzo di 19 milioni, almeno per i primi 500, affezionati, clienti. Poi, si vedrà…

COME VA La posizione di guida della 900SS è, ovviamente da supersportiva, anche se non troppo sdraiata. La sella è comoda e non ci si trova a pelle d'orso sul serbatoio, a cui ci si appoggia bene soprattutto se non si ha la pancetta. Infernale è invece la posizione dei polsi sui mezzi manubri: leve troppo in alto e angolo troppo stretto iniziano a produrre spiacevoli dolori dopo pochi chilometri. Abbiamo provato la nuova Ducati sulle strade della costiera amalfitana e dopo più di 100 chilometri di cambiate e curve non avevamo più la forza di frenare con l'anteriore e di tirare la frizione per cambiare marcia. Anche perché la frizione mantiene la tradizionale durezza della Casa.

SUPERSPORT SUPERFACILE Posizione dei manubri a parte, la 900SS si è dimostrata una gran moto. Il motore è fluido e piacevole nell'erogazione: si parte in prima con la facilità di uno scooter e insistendo sul gas i cavalli escono con una bella progressione che dura fino alla fine, senza buchi. Anche in curva, a 1.500 come a 5.000 giri, quando si dà gas si riprende sempre con molta fluidità, senza strappi che potrebbero disturbare la piega. Il rumore del bicilindrico è poi sempre piacevole da ascoltare. Gli interventi sulla maneggevolezza sembrano riusciti: nelle curve e contro curve la 900SS si piega e ripiega senza indugi, senza fatica e con grande precisione. Si guida subito con grande feeling senza bisogno di capire troppe cose o di studiare per centinaia di chilometri il comportamento: a gomme calde si parte subito con confidenza. Sia che si pieghi, sia che si smanovri per posteggiare, la 900SS segue fedelmente i comandi.

FRENI DA PISTA Se si esagera, l'impianto frenante funziona come un paracadute, con arresti rapidi e sicuri. I pesi leggeri è meglio che si facciano regolare le sospensioni su un assetto morbido, pena le insaccate nelle buche e il distacco di qualche otturazione sul pavé cittadino. Un test in pista avrebbe messo a nudo in maniera più nitida l'anima della nuova Ducati, ma le difficili strade della costiera amalfitana ne hanno messo in luce la piacevole trattabilità sulle strade di tutti i giorni. A patto di avere un amico fisioterapista per rimettere in sesto i polsi…


Pubblicato da M.A. Corniche, 16/04/2001
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