Come in passato, la Streetfighter torna ad avere una sorella minore, ma rispetto alla vecchia generazione il compito della sorellina è più difficile che mai dato l'ottimo livello raggiunto dalla V4(e ora c'è anche la SP). La nuova Streetfighter V2 sarà all'altezza? Per scoprirlo sono venuto in Spagna, al circuito di Monteblanco, per provarla su strada e pista! Dai che si va!
- Ducati Streetfighter V2: com’è fatta
- Ducati Streetfighter V2: come va
- Ducati Streetfighter V2: prezzo
- Ducati Streetfighter V2: scheda tecnica
Ducati Streetfighter V2
COM’È FATTA
DESIGN Il family feeling in Ducati è da sempre una caratteristica: la 748 somigliava alla 998, la Streetfighter 848 alla 1098 e dunque non sorprende che la nuova V2 sia quasi la gemella della V4. Le differenze però non sfuggono ai più attenti, il serbatoio ha una forma diversa, così come le plastiche sui lati e... Sì, non si sono dimenticati di montarle, sulla V2 le appendici aerodinamiche sono optional, disponibili in plastica o fibra di carbonio. Il rosso è la colorazione d'obbligo, che si sposa alla perfezione con il telaio e le sovrastrutture che lasciano giustamente in vista l'architettura del bicilindrico a V, seppur coperte da carter in plastica necessari per ridurre la rumorosità meccanica. Sempre al top le finiture, Ducati su questo è ormai una garanzia.
MOTORE Per dare vita ad una streetfighter (categoria e non nome proprio) serve un motore derivato dal mondo delle corse e il Superquadro della Panigale V2 – qui a confronto con la Panigale V4 – faceva proprio al caso di Ducati. Il bicilindrico longitudinale di 955 cc della ''cugina'' Panigale, caratterizzato da una V di 90° con distribuzione desmodromica, è capace di 153 CV a 10.750 giri/min, per una coppia di 101,4 Nm a 9.000 giri/min. Rispetto alla Panigale V2 la Streetfighter V2 ha un rapporto finale più corto (15/45 vs 15/43) che garantisce una risposta più energica ai bassi regimi, perfetto per un utilizzo più stradale.
Ducati Streetfighter V2
CICLISTICA La seconda caratteristica fondamentale per una streetfighter è la ciclistica. La V2, ancora una volta, è simile – ma non identica - alla cugina Panigale, grazie al telaio ''Front Frame'' in lega leggera che integra l’airbox, alla forcella Showa BPF con steli rovesciati da 43 mm regolabile in compressione, estensione e precarico e al monoammortizzatore Sachs, anch'esso totalmente regolabile. A differenziare le due c’è un diverso interasse, ottenuto allungando il forcellone di 16 mm per bilanciare la perdita di carico all’anteriore dovuta all’ergonomia da naked, e mantenere l’avantreno stabile. Il peso in ordine di marcia è di 200 kg.
ELETTRONICA Dove Ducati ha lavorato di cesello è nel comparto elettronico, fiore all’occhiello della Casa di Borgo Panigale. Come su tutte le moto a listino, anche sulla Streetfighter V2 trova posto una IMU a 6 assi, che garantisce la massima sofisticazione dei sistemi di assistenza e sicurezza. La Streetfighter V2 è dotata di 3 Riding Mode (Sport, Road, Wet), tutte personalizzabili nel setup. Il pacchetto elettronico comprende ABS Cornering EVO con funzionalità slide by brake, Ducati Traction Control (DTC) EVO 2, Ducati Wheelie Control (DWC) EVO, Ducati Quick Shift up/down (DQS) EVO 2, Engine Brake Control (EBC) EVO. La dashboard TFT è da 4,3”.
Ducati Streetfighter V2
ERGONOMIA Sulla nuova Streetfighter V2 la posizione di guida riassume il concetto di moto polivalente e di compromesso. Un ibrido a metà tra una triangolazione “tutta efficacia” e un “confortevole”, scelta necessaria per rendere la moto piacevole da utilizzare tanto in strada quanto in pista. Il manubrio alto non avrà la stessa efficacia tra i cordoli, ma tra le curve di un passo di montagna dice la sua, e a livello di confort non ci sono paragoni. Rispetto alla Panigale V2, poi, le pedane sono state abbassate e avanzate e la sella ha una conformazione completamente diversa, più imbottita e più piatta, adeguata all’utilizzo su strada. E a proposito di sella, nonostante sia alta da terra, 840 mm, l’arco al cavallo è stretto e questo permette di poggiare entrambi i piedi a terra saldamente.
COME VA
Recentemente ho provato il nuovo Monster e l’ho amato per la sua facilità di guida e quel guizzo fanciullesco che ha guadagnato: leggero, facile, intuitivo… insomma, una moto da usare con poco impegno mentale per tornare a casa col sorriso. Con la Streetfighter V2 la musica è diversa, si nota fin dalla prima curva che in lei scorrono i cromosomi di una sportiva vera, ma non per questo la “melodia” è meno piacevole e coinvolgente. Se Monster è Pop, Streetfighter è Rock.
Ducati Streetfighter V2: la prova su strada
CURVA DA SPORTIVA Curve a medio raggio, curvoni ad alta velocità, datele un posto in cui è consigliabile un avantreno preciso e che ispiri fiducia e lei vi farà godere. Si può entrare in curva portandosi dietro tantissima velocità, la confidenza non manca mai. La discesa in piega inizialmente è molto rapida, quando si arriva oltre un certo punto si fa vedere la sua indole da supersportiva e bisogna portarla al massimo angolo di piega utilizzando con maggior decisione i comandi… o sporgendosi molto con il busto. Nello stretto quindi fatica leggermente di più rispetto alle naked medie, più rapide in questo frangente, seppur meno stabili sul veloce. Buona la taratura degli aiuti alla guida, mai invasivi, così come quella dell’impianto frenante e delle sospensioni. Il primo ha un mordente più dolce rispetto alla Panigale V2 grazie a pastiglie meno aggressive e questo facilita la vita a chi non ama un primo morso troppo brusco… e alla forcella che ha una taratura di serie che tiene da conto anche il confort del pilota. In Spagna le buche sono pochissime – beati loro – e sulle poche che ho trovato non ho sofferto particolarmente, chiaro segno della bontà del pacchetto.
Ducati Streetfighter V2 in impennata
DOCILE O FURIOSO? Il bicilindrico della “V2” ha caratteristiche da motore sportivo, ma grazie anche ad una buona taratura dell’elettronica di gestione – risposta del gas, curve di coppia specifiche in base al riding mode e alla marcia inserita – su strada se la cava alla grande. Ai bassi regimi scalcia un po’ se la marcia non è quella corretta, ma lo fa con molto più garbo che in passato. Se il rapporto è quello giusto, invece, si riesce anche a passeggiare con un filo di gas… specialmente in mappa Road, la più versatile. Per scoprire l’animo da combattente vero la Sport è quella che ho apprezzato di più: il gas è diretto ma non brusco e la coppia arriva pronta e vigorosa, specialmente dai 5.000 giri in poi con un’esplosione sensoriale dopo gli 8.000 giri/min. Un po’alta come soglia, ma da un motore così racing era impossibile aspettarsi qualcosa di diverso.
Ducati Streetfighter V2: su strada naked, in pista rivela il carattere da sportiva
TRA I CORDOLI Per saggiarne a pieno le potenzialità Ducati ci ha messo a disposizione un pomeriggio intero al Circuito Monteblanco. Tracciato tecnico e insidioso a causa del poco grip e delle molte buche nelle staccate più impegnative. Condizioni pessime per sospensioni e controlli elettronici (ABS e TC), quelli della Steetfighter V2, però, non hanno fatto una piega, lavorando sempre in maniera vigile ma non invadente.
Ducati Streetfighter V2: la prova in pista
SET UP DA PISTA Qualche click in più al precarico (+3 avanti e dietro), indurimento dell’idraulica e gomme alla giusta pressione (2.2 bar davanti e 1.8 dietro a caldo per le Rosso Corsa IV) e da divertente moto stradale la SFV2 si trasforma in una fantastica moto da sfruttare in pista. L’avantreno stabile e comunicativo s’apprezza ancor di più in queste condizioni, con curvoni a 240 km/h affrontati a gas pieno con la massima fiducia. L’altro che gode ad essere in pista è il motore, che può girare libero vicino alla zona rossa e sprigionando tutto il suo potenziale. Bene il cambio, anche se qualche scalata repentina non sempre viene digerita. Per l’utilizzo in pista avrei visto bene pastiglie con più mordente e pedane leggermente più alte e arretrate… e perché no, anche un po’ di carenatura in più, ma a quel punto sarebbe meglio una Panigale V2.
Ducati Streetfighter V2: la prova in pista
PREZZO
La Ducati Streetfighter V2 ha un prezzo di listino di 16.990 euro, un prezzo piuttosto alto che per prestazioni la mette a confronto quasi più con le maxi naked che non con il segmento inferiore. Insomma, si rivela un unicum in questo segmento o quasi, per certi versi solo l’esclusiva MV Agusta Brutale 800 le si avvicina.
SCHEDA TECNICA
DUCATI | STREETFIGHTER V2 |
MOTORE | Bicilindrico Superquadro a L, Euro 5 |
CILINDRATA | 955 cc |
POTENZA | 153 CV a 10.750 giri/min |
COPPIA | 101,4 Nm a 9.000 giri/min |
PESO | 200 kg o.d.m. |
PREZZO | 16.990 euro |
Allestimento | CV / Kw | Prezzo |
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Streetfighter V2 | 153 / 112 | 18.390 € |
Per ulteriori informazioni su listino prezzi, caratteristiche e dotazioni della Ducati Streetfighter V2 visita la pagina della scheda di listino.
Scheda, prezzi e dotazioni Ducati Streetfighter V2