Direttamente dalla strada più trendy e colorata di Barcellona arrivano il nome e il carattere del nuovo scooter a ruote alte della Casa iberica. Derivato dal convincente Aprilia Sportcity, ne sottolinea il lato più giovane e spensierato.
TREND SETTER In Italia, dove il settore è sempre un passo avanti rispetto al resto d'Europa e dove spesso le mode legate ad un modello hanno avuto origine, i ruota alta da tempo dominano incontrastati le vendite, con l'imbattibile Honda SH stabilmente piazzato nelle prime posizioni della classifica e i "quasi ruota alta" - gli scooter con cerchi da 15 o 14 pollici - subito a seguire.
SETTIMANA ENIGMISTICA In questo contesto si inserisce il nuovo Derbi Rambla (125 e 250), uno scooter a ruota "praticamente alta", sviluppato sulla base dell'Aprilia Sportcity e per il quale scovare cosa è cambiato nei confronti del cugino veneto può essere un esercizio buono per gli amanti dei giochi enigmistici.
BASE CONOSCIUTA Tecnicamente i prodotti delle diverse latitudini sono identici: il Rambla utilizza lo stesso telaio monoculla in acciaio dello Sportcity e ne condivide anche sospensioni e freni. Le prime utilizzano un'efficace accoppiata tra forcella con steli da 35 mm e doppio ammortizzatore posteriore regolabile nel precarico, mentre i secondi confermano la coppia di dischi per il 125 e una sostanziosa terna di dischi per il 250.
CROMIE CATALANE Anche i motori sono identici a quelli dello Sportcity. Entrambi di derivazione Piaggio, hanno tecnologia e prestazioni al vertice delle rispettive categorie: 11 kW (come da obbligo di Legge) per il Leader 125 a carburatore e ben 16,5 kW per il Quasar ad iniezione elettronica da un quarto di litro. In definitiva, quindi, a cambiare sui nuovi scooter Derbi sono sostanzialmente gli abbinamenti cromatici - più vicini allo spirito del Marchio - e il disegno del fregio al centro dello scudo frontale.
TANTO NERO Il Rambla punta quindi sull'aggressivo contrasto tra il colore degli scudi plastici - neri o bianchi sul 125 e blu o neri sul 250 - e il total black di ruote e accessori. Le uniche concessioni ad altri colori riguardano la paratia anticalore del terminale di scarico, verniciata in grigio titanio, il portapacchi e i "calienti" loghi a rilievo del modello in rosso sangue. Scompaiono, perciò, tutte le cromature presenti sui più seriosi Aprilia, dato che si vuole attrarre un pubblico più giovane e sportivo.
COPIA CARBONE In sella le sensazioni sono giocoforza simili a quelle dello Sportcity e l'unica differenza vera riguarda l'altezza dichiarata della seduta, che sul prodotto spagnolo scende a 775 mm (da 815). La sella stessa ha una nuova finitura nera con cuciture rosse, davvero cattiva e in sintonia con il carattere più aggressivo del Rambla. Le credenziali di questa proposta Derbi sono quindi buone, tenuto conto che il parente veneto è uno dei prodotti più agili e divertenti della categoria.
C'È IL TRUCCO Montando ruote da 15" al posto delle canoniche da 16" questo Rambla non è un vero e proprio "ruota alta", ma rientra nella categoria grazie all'utilizzo di una gommatura corposa: 120/70 all'anteriore e 130/80 al posteriore. Questo accorgimento porta ad avere una misura di rotolamento simile a quella di una ruota da un pollice in più, con il vantaggio ulteriore di avere una gomma che assorbe meglio i colpi, grazie ad una spalla più alta.
COMUNQUE PRATICO Alla presentazione, l'accento sull'indole più giovanile e ruspante di questo scooter è stata posta con regolarità. Ciò nonostante, il Rambla non ha perso per strada le doti di praticità e comodità del parente italiano. Rimangono a disposizione un vano sottocasco adatto ad un casco jet (anche con visiera), un comodo portapacchi posteriore e un vano sotto chiave dietro lo scudo. Non ci sta granché, però è dotato della comoda presa elettrica a 12 Volt.
125 PER TUTTI Il test del Rambla si è svolto a Barcellona. Qui Derbi ha i suoi stabilimenti e, dall'arteria che taglia la città dalla collina del Montjuïc fino al mare, la Casa spagnola ha preso il nome dello scooter. La guidabilità vivace e le prestazioni del motore Piaggio di 125cc sono quelle conosciute. Il piccolo monocilindrico ha però mostrato qualche incertezza nel distendersi oltre gli 80 km/h. Il motivo risiede, forse, nel basso chilometraggio degli scooter in prova, perché lo stesso motore su altri mezzi Piaggio raggiunge con più facilità la velocità massima.
FRENA FORTE Nel traffico della metropoli spagnola il Rambla 125 sgattaiola senza alcun problema, grazie alle dimensioni contenute, alle sospensioni morbide e alle qualità dell'impianto frenante. Anche uscendo dall'ambito cittadino il giudizio sulla guida è più che positivo, sebbene il grosso pneumatico da 120 anteriore sembri un po' sovradimensionato. Soprattutto nelle svolte lente, infatti, lo scooter va "tenuto giù" per far sì che non allarghi in uscita di curva.
GROSSO E' MEGLIO Le cose vanno meglio sul Rambla 250. Pur essendo identico al 125 (stando alla scheda tecnica) con il duemmezzo è più facile gestire l'abbondanza di appoggio sull'anteriore, con ogni probabilità grazie alla diversa distribuzione dei pesi e all'erogazione più corposa ai bassi regimi, che sostiene meglio lo scooter nelle curve strette. Per contro, il maggior peso al posteriore crea qualche problema in più alla coppia di ammortizzatori nell'assorbire le asperità più pronunciate.
BRUCIASEMAFORI Va ancora meglio in frenata, con il doppio disco anteriore che impone meno sforzo alla leva a parità di rallentamento e un equilibrio maggiore nelle frenate più intense. La cilindrata doppia porta con sé prestazioni decisamente più brillanti e la differenza si nota già dai primi metri, con il Rambla che sprinta ai semafori sfruttando una trasmissione che privilegia lo spunto, ma che permette ugualmente di superare con un lancio adeguato i 120 di tachimetro.
POSIZIONE D'ATTACCO In conclusione, grazie al un vestito nuovo e alle doti di guidabilità e prestazioni, il nuovo Derbi Rambla sembra capace di ritagliarsi uno suo spazio nel sostanzioso mercato dei ruota alta. L'evidente rischio di sovrapposizione all'interno del Gruppo pare poi non preoccupare troppo i vertici della Casa iberica, che hanno deciso di dare un "aiutino" in più al loro scooter proponendolo ad un prezzo più basso dei rispettivi prodotti Aprilia, per i quali si aspetta però a breve un aggiornamento tecnico/estetico: 2.850 euro per il 125 e 3.590 euro per il 250, in entrambi i casi circa 200 euro in meno degli omologhi di Noale.