Lo spirito d’avventura ha conquistato i motociclisti italiani, ormai è un dato di fatto. Basta guardare la classifica dell’immatricolato dei primi mesi (e quella dello scorso anno) per avere la controprova di questa affermazione. Ma tra le tante maxi enduro presenti nessuna ha le caratteristiche dellaCFMOTO 450MTche sono venuto a provare nelle Filippine, un posto paradisiaco che in realtà ha messo a dura prova moto e pilota, con percorsi tortuosi su strada e in fuoristrada e temperature oltre i 30° centigradi. Potenza da A2 piena, peso contenuto e dotazione tecnica davvero interessante, offerta al prezzo di uno scooter GT 300 cc: è la moto definitiva per chi vuole fare adventouring? Scopriamolo insieme!
- CFMOTO 450MT: com’è fatta
- CFMOTO 450MT: come va su strada e in off-road
- CFMOTO 450MT: data d’arrivo, prezzo e scheda tecnica
COM’È FATTA
CFMoto 450 MT faro a LED
Le linee della CFMOTO 450MT richiamano, specialmente nella versione con parafango alto, quelle delle moderne moto da rally che corrono nella Dakar o alla Africa Eco Race. Una seduzione letale per chi è alla ricerca di una moto con cui avventurarsi per strade sterrate, ma senza velleità competitive. Vista dal vivo conferma quanto di buono mi aveva trasmesso a EICMA: quelli di CFMOTO stanno realizzando moto azzeccate nel design e non solo, la qualità costruttiva mi convince, almeno a primo impatto, sulla resistenza nel tempo sarà ovviamente da verificare.
BUONA LA DOTAZIONE Lo spirito avventuriero si nota guardando anche la dotazione tecnica votata ai viaggi, non solo su sterrato ma anche su asfalto. Infatti sulla CFMOTO 450MT non manca la possibilità di aggiungere un tris di borse in alluminio o le barre paramotore, mentre di serie viene offerto un pratico parabrezza regolabile manualmente su più posizioni, anche in movimento. Ma non è finita qui: la dotazione è completata da un TFT a colori da 5” dotato di connettività e regolabile nell’inclinazione, oltre ad ABS e controllo di trazione disinseribili.
MOTORE “GIUSTO” L’ipertrofia delle moderne maxi enduro sta facendo tornare la voglia di moto accessibili, nelle dimensioni ma anche nelle prestazioni, proprio come le dual sport monocilindriche degli anni ’80 e ’90 a cui l’endurina cinese si ispira, ma solo per destinazione d’uso. Infatti, il motore della 450MT è un bicilindrico parallelo frontemarcia, parente stretto di quello che spinge la naked 450NK e la sportiva 450SR –già provata da Michele in pista- seppur ''accordato'' diversamente per sosare al meglio la filosofia meno stradale. La scheda tecnicha dichiara 449cc, quattro valvole per cilindro, 42,2 CV a 8.500 giri e 42 Nm a 6.500 giri, aiutati da un cambio a 6 rapporti. I corpi farfallati sono comandati tramite cavo, dunque niente elettronica di gestione complicata da utilizzare e niente riding mode. Un vantaggio dal punto di vista della familiarizzazione e della facilità d’uso, un po’ meno per quanto riguarda la precisione d’intervento per il controllo di trazione.
PRONTA A TUTTO Se il motore è condiviso con le altre 450 di famiglia il discorso è diverso per il telaio, che è stato sviluppato per cercare di contenere il peso ma allo stesso tempo garantire la giusta resistenza per affrontare la guida in sterrato anche mediamente impegnativa. La struttura è tubolare in acciaio ad alta resistenza, con rinforzi lungo la zona del cannotto di sterzo e sugli attacchi del forcellone posteriore. Al telaio sono abbinate sospensioni di ottimo livello, considerato il segmento in cui si schiera: la forcella KYB a steli rovesciati, completamente regolabile, offre ben 208 mm di escursione, mentre al posteriore lavora il mono ammortizzatore regolabile in precarico molla ed estensione idraulica, collegato attraverso leveraggio progressivo. A fermare i 173 kg a secco (circa 198 in ordine di marcia con il 90% del serbatoio da 17,5 riempito di carburante) ci pensa l’impianto frenante J.Juan, composto da un mono disco anteriore da 320 mm morso da una pinza a 4 pistoncini con attacco radiale e al posteriore un disco da 240 mm. Un ulteriore dettaglio che denota qualità sono i cerchi a raggi incrociati tubeless, in misura 21 e 18 pollici.
COME VA, PREGI E DIFETTI
La 450MT regge il gioco della provetta enduro stradale anche quando si parla di posizione di guida, che i tecnici CFMOTO hanno studiato in maniera furba. Sei un principiante e la necessità di toccare facilmente il terreno viene prima di tutto o l’altezza non è tra le tue doti migliori? Allora la sella standard a 820 mm – grazie alla forma piuttosto stretta al cavallo – fa al caso tuo, in ogni altro caso al di fuori di quelli sopracitati allora scegliete pure quella optional da 870 mm, rende la transizione da seduti ad in piedi sulle pedane decisamente più rapida oltre che a migliorare il confort, data a maggior distanza tra piano seduta e pedane. Manubrio e leve regolabili, poi, completano il quadro delle personalizzazioni. Una volta trovata la quadratura del cerchio con l’aiuto dello staff, vi posso confermare la bontà dello studio ergonomico, sia che si guidi seduti, sia alzandosi sulle pedane per guidare in off-road. A voler proprio cercare il pelo nell’uovo, lo schiumato della seduta potrebbe essere leggermente più confortevole e la forma del serbatoio ancora più snella tra le gambe. Rispetto ad alcune sue rivali – più o meno dirette – è buono anche il trattamento riservato al passeggero, che ha a disposizione una buona porzione di sella e maniglioni solidi su cui fare affidamento.
FACILE E AMICHEVOLE Come dicevo all’inizio, il segreto del successo delle cilindrate medio piccole sta proprio nella facilità d’uso, quell’amichevolezza che le maxi a piena cilindrata o le enduro specialistiche, co le selle posizionate in alta quota, non riescono a garantire. Il mio primo approccio con la 450MT è stato proprio come me lo aspettavo: facile, maneggevole – grazie anche al tanto angolo di sterzo, utile nelle inversioni come nello slalom cittadino – intuitiva, fin dai primi metri… e considerate che quei birbanti dell’organizzazione i primi metri ce li hanno fatti fare nel più classico dei sabbioni; ma non quelli nostrani, qui a El Nido la sabbia ha la stessa consistenza del talco.
CFMoto 450 MT in fuoristrada
PARTIAMO DALL’ENDURO Sì, lo so, di solito con queste enduro stradali comincio col raccontarvi le impressioni di guida che ho avuto usandole su strada, ma “dove andiamo noi non c’è bisogno di strade”, diceva Doc Brown a Marty McFly in Ritorno al futuro; e su quest’isola più che il classico nastro d’asfalto a cui siamo abituati s’alternano distese di cemento e sterrate più o meno battute. Metteteci poi che dopo 10 minuti cronometrati di orologio gli stessi burloni del sabbione ci hanno fatto entrare in una specie di lunapark filippino per il fuoristrada: il CFMOTO enduro park. Tre anelli di diversa lunghezza e difficoltà, oltre alla composizione del terreno: dal sasso piantato, al brecciolino, e vuoi farti mancare dell’altra sabbia? Meglio ancora se fonda cinque dita e nel bel mezzo di un tornante ripido come la rampa d’accesso ai garage? Un test a bruciapelo per moto e pilota.
OTTIMO POTENZIALE Nonostante ciò, la 450MT mi ha fatto una buona impressione, specialmente considerando il segmento di appartenenza che, nonostante l’aspetto decisamente “aggressivo”, è pur sempre quello di una entry level. Ergonomia azzeccata e peso tutto sommato ben distribuito mi hanno reso la vita facile nel primo anello, quello più semplice e scorrevole (seppur non privo di insidie, come dossi e ancora sabbia), tant’è che dopo il primo giro stavo già mettendo alla frusta motore e ciclistica. Il primo non ha prestazioni che mettono in soggezione, ama girare in alto (e che sound) ma già ai medio-bassi regimi è godibile, la ciclistica segue il passo, con le sospensioni in sofferenza solamente quando il ritmo s’è fatto più sostenuto. Peccato per gli pneumatici CST di primo equipaggiamento, rigidi di carcassa e di mescola, poco capaci di dare trazione al posteriore e fiducia all’anteriore, anche scendendo di pressione rispetto alla regolazione stradale. Diciamo che gli pneumatici a cui si ispirano per design sono tutt’altra cosa. Insomma, con qualche click qui e lì alle sospensioni e le gomme giuste sono convinto che chi vuole iniziare a cimentarsi nel fuoristrada – non nell’enduro da mulattiera, dato il peso quasi a 200 kg– troverà nella 450MT una valida alleata. Un ulteriore plauso va ai tecnici che hanno pensato bene di mettere un pulsante dedicato per rimuovere simultaneamente ABS al posteriore e controllo di trazione, anche in movimento… in barba a chi ti obbliga a fermanti anche solo per registrare l’altezza del cupolino.
SU STRADA Proprio il cupolino mi fa da assist per parlarvi invece del comportamento su strada della 450MT, che molto probabilmente avrà destino comune alla maggior parte delle enduro stradali: percorrere la maggior parte dei chilometri su strada, magari viaggiando verso mete da esplorare poi anche in off-road. Il riparo aerodinamico (non che avessi bisogno di ripararmi dal freddo, dato che il termometro superava di slancio i 30°C) offerto dal plexi di serie è piuttosto buono, tiene al riparo la parte centrale del busto e il casco, peccato per qualche turbolenza causata dalla forma e dalla lontananza dal busto di chi guida. Per i giramondo su asfalto il mio consiglio è di preferire quello optional proposto nel catalogo accessori, decisamente più ampio e protettivo. A proposito di attitudine al viaggio, giochiamo subito il primo difetto: la rapportatura del cambio, voluta corta per dare spunto ai bassi regimi e valorizzare il carattere del motore, diventa un punto a sfavore sulle strade a scorrimento veloce, come tangenziali e autostrade. Infatti, a 130 km/h, il motore ha già dato il meglio di sé, con la zona rossa lì a un tiro di schioppo. Un altro lieve difetto è che risulta piuttosto sensibile agli input che impartisce la manetta, specialmente a bassa velocità: non il classico effetto on/off, dato che l’effetto si avverte anche a gas “puntato” o presunto tale. A parte questi aspetti, volendo migliorabili con un pignone con un dente in più o regolando un po’ la corsa a vuoto del cambio, il motore s’è fatto apprezzare per il brio ma anche per l’erogazione della coppia… e poi che bello non sentire un bicilindrico di piccola cilindrata suonare come un tagliaerba, qui il merito è della fasatura a 270°.
CFMoto 450 MT all'avventura
UN 21” VERO Spesso avrete sentito parlare di moto con ruote da 21” che non si comportano come tali, espressione usata per enfatizzare la loro agilità, la 450MT sta un po’ nel mezzo. Non è rapida nei cambi di direzione come alcune moto di pari cilindrata con la ruota da 19 pollici, ma il suo avantreno non mi è sembrato mai troppo impacciato, al punto da compromettere il divertimento su strada, anzi; l’altra faccia della medaglia è la comunicatività e la stabilità a centro curva, nonostante gli pneumatici non offrissero tutto questo supporto, costringendo agli straordinari le sospensioni, che bene si comportano su compressioni e avvallamenti, meno sulle asperità ad alta frequenza.
PREZZO, DATA D’ARRIVO E SCHEDA TECNICA
Insomma, la 450MT supera l’esame. Certo, c’è qualche difettuccio, magari imputabile alla gioventù, ma il colosso cinese ha dimostrato di essere particolarmente reattivo nel ricalibrare il tiro, e sono convinto che gli input che abbiamo fornito porteranno a miglioramenti nel medio periodo. E poi diciamoci la verità, con una tale dotazione e un comportamento generale più che soddisfacente a 5.990 euro qualche pecca siete proprio sicuri di non riuscire a perdonarla? Se la risposta è affermativa vi tornerà utile sapere che la moto, nelle due diverse colorazioni, con parafango alto oppure basso, arriverà nelle concessionarie a maggio 2024, giusto in tempo per fare qualche giro con le temperature miti e non il caldo torrido che ho patito io nelle Filippine, un’isola paradisiaca, con clima infernale.
CFMOTO | 450MT |
Motore | Bicilindrico parallelo frontemarcia, Euro 5 |
Cilindrata | 449 cc |
Potenza | 42,2 CV a 8.500 giri/min |
Coppia | 42 Nm a 6.500 giri/min |
Peso | 173 kg a secco |
Prezzo | 5.990 euro |