La "vecchia" 650 si trasforma nella nuova BMW F 700 GS e con poche mosse sapienti si rilancia sul mercato, facendo un bel salto di qualità in termini di look e gusto nella guida. L'Abs è di serie ma il prezzo è comunque un po' salato.
MA COME TI VESTI? Moto da neofiti o, al limite, buona giusta per il gentil sesso: è questa l’etichetta che si è trovata un po’ frettolosamente cucita addosso la BMW F 650 GS, sorella Cenerentola della più atletica e altezzosa F 800 GS. Per il 2013 a Monaco hanno però deciso di cambiare registro, provando a fare della loro bicilindrica entry level una moto più trasversale. Una metamorfosi degna di “Ma come ti vesti?”, che passa attraverso un cambio di nome, in BMW F 700 GS, e una serie di aggiustamenti che non stravolgono il progetto iniziale ma lo rendono più maturo e godibile.
RINOPLASTICA Che la musica cambi lo dice già il primo sguardo. La BMW F 700 GS dice addio alle forme sobrie e un po’ austere del passato per passare a qualcosa più filante a livello di cupolino e serbatoio (posticcio, quello vero è sempre sotto la sella). Anche il becco si dà una spuntata, rendendo il frontale più espressivo e grintoso. E, restando sempre in zona, è impossibile non notare l’arrivo di un secondo disco all’anteriore, in un impianto che monta l’Abs di serie, come ormai tutte le BMW 2013.
LE SPUNTA UN DENTE Se l’occhio ha la sua parte (e l'altro si chiude per sorvolare su alcuni dettagli in plastica un po' economici), il polso destro non ha comunque di che lamentarsi. I motoristi non sono stati a guardare i designer lavorare e hanno fatto salire la potenza massima fino a 75 cv, regalando anche più schiena ai regimi intermedi. A rendere più pronte le risposte a ogni sollecitazione del gas dà una mano anche la trasmissione finale, accorciata montando una corona con un dente in più.
PROVARE PER CREDERE La bontà di queste modifiche viene fuori già dopo pochi metri. Basta snocciolare un po’ di marce per vedere come venga naturale passare in fretta al rapporto successivo, restando in una fascia favorevole della curva d’erogazione e godendo sempre di risposte piuttosto vivaci. La trattabilità ai bassi è ottima ma se poi si insiste con il gas si scopre anzi come la moto dia il meglio ai medi e inizi a tirare un po’ i remi in barca solo quando la lancetta del contagiri supera quota 7.000. A quel punto, però si viaggia già belli spediti e ci vuole davvero una bella faccia tosta per lamentarsi dell’allungo. Allo stesso modo non si può certo storcere il naso davanti ai consumi, con percorrenze medie nel complesso superiori ai 20 km/litro.
COMPROMESSO STORICO Certo, la BMW F 700 GS non nasce per chi soffre di frequenti pruriti al polso destro, eppure si dimostra in grado di soddisfare anche chi ha il palato fino in fatto di guida e ama un passo allegro. Il suo segreto sta nell’equilibrio invidiabile di tutti i componenti, che si combinano a meraviglia neanche fossero gli ingredienti della ricetta segreta della Coca Cola. Il telaio a traliccio in tubi d’acciaio, per esempio, sarà anche semplice ma ha quote furbe, che rendono la moto docile e maneggevole da una parte e rigorosa nel pennellare le traiettorie dall’altra, complice anche il buon lavoro della forcella quando si guida puliti.
IL TRIANGOLO Una bella mano a rendere piacevole la BMW F 700 GS la dà anche la posizione di guida. La triangolazione quasi perfetta tra pedane, manubrio e sella, che ha la sola colpa di risultare un po’ duretta. Nulla di grave, comunque, visto che non causa indolenzimenti particolari. Anche le vibrazioni sono sotto controllo, almeno fin tanto che si rispettano i limiti autostradali e a questa andatura anche la protezione assicurata dal piccolo parabrazza è più che accettabile.
SU MISURA La BMW F 700 GS è ottima per sgusciare nel traffico e nell’uso quotidiano casa – ufficio ma non ha alcun problema anche a vestire i panni della globetrotter, come ogni BMW che si rispetti. Da Milano, per esempio, l’ho usata per andare in Toscana facendo autostrada fino a Sasso Marconi e divagando poi sulla Raticosa e sulla Futa, apprezzandola tanto come passista quanto come slalomista nei tratti più tortuosi. Per farne una giramondo perfetta e cucirsela addosso come un abito su misura si può attingere alla sconfinata lista di optional, nella quale si trova davvero di tutto. Scontata la presenza delle varie borse dedicate (fissarne una di quelle morbide sulla sella quando si viaggia soli non è comunque difficile) e delle manopole riscaldabili (215 euro), spiccano nel gruppo il controllo di trazione ASC (315 euro), il controllo elettronico delle sospensioni ESA (310 euro per regolare in punta di dita l’idraulica del mono posteriore, invece che attrezzi alla mano). Lasciandosi tentare, si rischia però di veder lievitare sensibilmente il conto finale, che peraltro parte da un prezzo già non molto popolare, 9.500 euro.
OUTSIDER Alla fine dei conti il consiglio che mi sento di dare a chi non ha alcuna intenzione di fare fuoristrada più impegnativo di un semplice sterrato è di valutare la F 700 GS come seria alternativa anche alla sorella 800. La ruota da 19” assicura un equilibrio invidiabile in ogni frangente e con la sella più vicina a terra ci si sente più sicuri e chissenefrega se al bar si dà meno nell’occhio. Con quel che si risparmia all'acquisto si può diventare popolari offrendo da bere...